LA VENDETTA DELL’UOMO SMILZO

(Tragedia in tre atti)

 

di Simone Fregonese

 

Atto primo

 

—Vorrei sapere— grida l’uomo imbestialito —perché nessuno fa qualcosa! E’ uno scandalo!

Un impiegato, affacciandosi dal suo ufficio:

—Che succede?

—Succede quello che succede ogni volta che vengo al ministero.

—Ho capito, le sono scomparsi dei soldi.

—Esatto, ogni volta che attraverso questo corridoio mi scompaiono dei soldi!

—Lo so, lo so... Bisogna fare molta attenzione.

—Eppure sono stato attentissimo, ho tenuto il portafogli in mano per tutto il tempo.

—Che vuole che le dica; questo corridoio bisogna proprio evitarlo, noi impiegati non lo attraversiamo mai.

—Accidenti, ha ragione ma come si fa? Di qua si arriva prima.

—Che ci vuole fare? Ormai questa storia va avanti da anni.

—Quello che vorrei capire è perché i soldi spariscono proprio in questo corridoio.

—Si dice che sia stregato.

—Ho capito, ma bisogna che qualcuno faccia qualcosa.

—Lo abbiamo fatto esorcizzare due volte ma non è servito a nulla.— dice un altro impiegato di passaggio.

—E’ un vero mistero.— aggiunge sconsolato il primo impiegato.

—Si potrebbe almeno mettere un cartello.— suggerisce l’uomo.

—Come no, scriviamo che al ministero c’è un corridoio in cui spariscono i soldi e poi vedrà che polverone farà la stampa!

—Ma se il corridoio è stregato non è mica colpa vostra!

—Lo vada poi a spiegare alle opposizioni. Quelli non vanno mica dietro a com’è e come non è! Ne approfittano subito, quelli!

—Comunque si mormora che anche al palazzo del governo ci sia un corridoio dove...

—Non cominciamo con la propaganda.

Intanto un uomo smilzo ed elegantemente vestito si introduce nell’ufficio del ministro. L’uomo deve essere molto simpatico dato che si sente il rappresentante del popolo ridere a crepapelle. Alcuni minuti dopo il ministro viene trovato cadavere; dell’uomo smilzo nessuna traccia.

 

Atto secondo

 

—Posso esserle utile?— chiede l’usciere all’uomo trafelato.

—Magari, sono due mesi che cerco di parlare con l’onorevole!

—Non credo che oggi lo troverà facilmente.

—Se è per quello lo avevo già trovato ma improvvisamente è scomparso, volatilizzato davanti ai miei occhi.

—Pover’uomo! E’ così due giorni sì e uno no.

—Vuol dire che si è volatilizzato veramente?

—Certamente, è per quello che è così difficile trovarlo. Un momento è qui e subito dopo scompare e riappare chissà dove.

—Ma è terribile. Come mai?

—Il perché non lo sa nessuno ma qui gira una leggenda in proposito. Si narra che molti anni fa una strega, pagata dalle opposizioni, gli abbia lanciato una maledizione e da allora lui scompare continuamente, dimodoché non è quasi possibile trovarlo.

—Poveraccio, ora capisco. Ma perché non si dimette e si fa curare?

—Per darla vinta alle opposizioni? Questo mai. Egli ama il suo lavoro sopra ogni altra cosa ed è disposto a sacrificarsi per il bene della patria.

—Non sente anche lei delle risate furiose?

—Sì, è fortunato. Questa è la voce dell’onorevole. Dev’esserci qualcuno con lui in ufficio. Appena esce può farsi ricevere.

Pochi istanti dopo un signore smilzo esce dall’ufficio dell’onorevole.

—Si accomodi pure.— fa l’usciere al signore trafelato.

Il signore trafelato si accomoda ma esce subito.

—Che succede, è scomparso di nuovo?— chiede l’usciere.

—Definitivamente.

L’onorevole giace a terra senza vita.

 

Atto terzo

 

Il governo tutto è riunito in seduta straordinaria. Si discuterà a fondo della morte misteriosa di ben venti onorevoli nel giro di due settimane.

—Onorevoli colleghi— dice il presidente —Perdonatemi se ho osato scomodarvi dai vostri impegni ma si tratta di una questione gravissima. Inoltre è una buona occasione per visitare di tanto in tanto il palazzo del governo: una specie di rimpatriata tra vecchi amici ma... Lei chi è?

Un signore smilzo ed elegantemente vestito raggiunge il centro della grande stanza e si impossessa di un microfono. La sala cade nel silenzio.

—Onorevoli, io rappresento una cittadina gravemente colpita dai terribili recenti eventi di cui ben sapete. La popolazione mi ha invitato a presentarmi a voi per sollecitare un vostro intervento che siamo sicuri sarà rapido e deciso.

I primi sorrisi appaiono sulle bocche degli onorevoli.

—Siamo sicuri che provvederete ad inviare subito la somma di due miliardi per la costruzione immediata di asili e scuole, cosa che voi avete sicuramente a cuore.

Cominciano ora le prime risate.

—Spero che il vostro senso del dovere e l’amore per il vostro paese...—

 Le risate diventano sempre più forti.

 —...nonché il vostro costante impegno per salvaguardare i più deboli e poveri....

Le risate sono ora fragorose ed incontenibili, alcuni onorevoli chiedono il bis.

—...vi possa spingere alla decisione di abbassare di qualche migliaio di lire il vostro stipendio per poter così dare prova di buona volontà ed impegno.

Gli onorevoli si accasciano tenendosi lo stomaco; a tanti comincia  a mancare il fiato.

—Sappiamo che vi metterete fin d’ora al lavoro...

Gli onorevoli non ce la fanno più, cominciano i primi decessi.

—…per far sì che la grande fiducia che il popolo ripone in voi sia corrisposta.

Gli onorevoli cadono come mosche. In molti si sono ormai resi conto di ciò che sta accadendo ma il monologo dell’uomo smilzo è troppo comico.

—Sapendo che interverrete con la vostra solita celerità porgo gli ossequi della popolazione.

Nessuno può però udire queste ultime parole perché tutti sono stesi a terra, morti dal ridere.

L’uomo smilzo si mette il cappello e, silenzioso, scompare.