SFORZATEVI DI IMMAGINARE L’ANGOLO PIÙ OSCURO DI TUTTO L’UNIVERSO: CI
SIETE?
ECCO, QUELLA NOTTE ERA BUIA COSÌ. BON SI RIGIRAVA NEL LETTO
IN PREDA A TERRIBILI INCUBI “MARINI”.
SOGNAVA GRANDI ONDE CHE LO INGHIOTTIVANO
COME ORCHE FEROCI E GRONDANTE DI SUDORE URLAVA NEL SONNO APPICCICOSO:
-
UN SALVAGENTE VI PREGO!
INTANTO FUORI IMPERVERSAVA LA TEMPESTA ED IL VENTO FISCHIAVA
COME UN VAGABONDO FELICE ATTRAVERSO LE FINESTRE. IL CIELO ERA RISCHIARATO DAI
FULMINI E TERRIFICANTI TUONI SQUARCIAVANO IL SILENZIO E IL SONNO DI TUTTI GLI
ABITANTI DI NEW YORK. AD UN TRATTO, NELLA CAMERA DI BON, LA FINESTRA CHE DAVA
SUL MINUSCOLO BALCONE CEDETTE AL VENTO E SI SPALANCÒ. LA STANZA FU INVASA DALLA
PIOGGIA E DALLE FOGLIE E BILLY SI SVEGLIÒ DI COLPO TOSSENDO E IMPRECANDO:
-
ACCIDENTI! SONO TUTTO BAGNATO! ODIO L’ACQUA! DOMANI MI
TRASFERISCO NEL DESERTO DI SONORA.
DOPO LA FIGURACCIA FATTA CON LILLY MONROE SULLE COSTE DEL
PACIFICO, L’ACQUA NON LA POTEVA PROPRIO PIÙ SOPPORTARE. NELLE SUE ORECCHIE
ECHEGGIAVANO ANCORA LE RISATE DELLA ”GAZZA LADRA”, MENTRE LO LASCIAVA ALLE SUE
DISAVVENTURE ACQUATICHE E SE NE ANDAVA IN COMPAGNIA DI SEM, IL BAGNINO PIÙ
BELLO DI TUTTA SAN FRANCISCO. NON ERA MAI STATO SCARICATO DA UNA DONNA, ANCHE
PERCHÉ NON NE AVEVA MAI AVUTA UNA….E NEANCHE PIÙ NE VOLEVA….CHIUSE LA FINESTRA
CON UN GESTO DI STIZZA E POI, TREMANTE PER IL FREDDO, SI RIFUGIÒ AL TEPORE
DELLE COPERTE. QUANDO FU FINALMENTE AL CALDUCCIO, SI RILASSÒ E ACCESE LA
LAMPADA, LA SUA FAMOSA LAMPADA AD OLIO DI BALENA, REGALATAGLI DA SUO NONNO IL
CAPITANO BERRETT, CHE NEL 1875 AVEVA ADDIRITTURA CIRCUMNAVIGATO L’ISOLA DI
MANATTHAN….ACCESA LA LUCE ESCLAMÒ:
-
AAAHHH!!
DAVANTI A LUI STAVA UN VECCHIO
FRADICIO, MALVESTITO E CON IL VOLTO TRISTE, CHE RICORDAVA MOLTO IL ”PESCATORE”
DI DE ANDRÈ... AVEVA DUE OCCHI GRANDI E SPENTI, CHE DA TEMPO AVEVANO DEPOSTO LE
ARMI, SCONFITTI DA UNA VITA TROPPO CRUDELE PER LORO. DOPO ESSERSI RIPRESO DALLO
SHOCK, BON SI MISE SEDUTO E GLI DISSE:
-
SE SI VUOLE ASCIUGARE, DI LÀ HO QUALCHE ASCIUGAMANO...
-
GRAZIE…
RISPOSE ARRENDEVOLMENTE IL
VECCHIO. AFFLITTO E CON LA SCHIENA PIEGATA, SI DIRESSE NELLA STANZA ATTIGUA CON
UN FARE DA CANE BASTONATO. BON PROVÒ UNA GRAN PENA PER IL SUO OSPITE
CLANDESTINO E COSÌ LO RAGGIUNSE CARICO D’AMOREVOLI INTENZIONI.
-
DA DOVE È USCITO? DA UN OSPIZIO PER MORIBONDI?
GLI DOMANDÒ.
-
CHE COS’È UN OSPIZIO?
BON RIMASE AMMUTOLITO. QUEL
VECCHIO ERA PEGGIO DI QUANTO PENSASSE.
-
È ENTRATO DALLA FINESTRA VERO?
A QUELLA DOMANDA IL VECCHIO SI
AVVICINÒ, PORGENDOGLI LA MANO CALLOSA E USURATA DAL TEMPO.
-
MI CHIAMO IOVAN PETRESCU E VENGO DALLA LONTANA ROMANIA….
-
IOVAN PETRESCU?
DOMANDÒ BON PENSIEROSO.
-
QUESTO NOME NON MI È NUOVO. LEI NON È PER CASO IL TERZINO
DESTRO DELLA ROMANIA CHE SBAGLIÒ QUEL FAMOSO RIGORE AI MONDIALI DEL ’24?
PETRESCU SI LASCIÒ CADERE SFINITO
SUL BORDO DELLA VASCA DA BAGNO.
-
COM’È POSSIBILE… ANCHE QUI NELLA LONTANA AMERICA MI
RICONOSCETE… NON POSSO DUNQUE SFUGGIRE AL MIO UMILIANTE PASSATO...
-
CALMA… CALMA… POCHI QUI SEGUONO IL VOSTRO SPORT… STIA PURE
TRANQUILLO, A PARTE ME, NON LA RICONOSCERÀ NESSUNO. GLIELO GARANTISCO IO, BILLY
BON...
-
SPERIAMO. QUELL’ERRORE PESA SULLA MIA VITA PIÙ DI UN
MACIGNO. DUNQUE LEI È PROPRIO BILLY BON, L’UOMO CHE AIUTA I DEBOLI E GLI
SCONFITTI? QUELLI COME ME INSOMMA.
-
NON SI BUTTI GIÙ. LA VITA OFFRE SEMPRE UNA SECONDA
POSSIBILITÀ, ANCHE AGLI SCIAGURATI, COME LEI, CHE HANNO SBAGLIATO IL LORO RIGORE DECISIVO.
-
EH SÌ! QUELLA SEMIFINALE CON LA GERMANIA MI HA ROVINATO PER
SEMPRE.
I TEDESCHI SULL’ONDA
DI QUELLA VITTORIA, INIZIARONO A CREDERSI UNA RAZZA SUPERIORE. LO STESSO
GIOVANE HITLER, PRESENTE IN TRIBUNA, SI ESALTÒ AL PUNTO DA DICHIARARE LA
ROMANIA SOLO UN PAESE ”SATELLITE”, COME TANTI ALTRI, DELLA GRANDE GERMANIA.
TUTTO QUESTO PER COLPA MIA! NON DORMO DA QUEL GIORNO.
-
COME MAI LO TIRÒ LEI QUEL RIGORE?
-
ERA L’88° E STAVAMO SULL’1 A 1. POPESCANU, CHE ERA IL
TIRATORE PRESCELTO, PIANGEVA E NON SE LA SENTIVA DI TIRARE, ALLORA IO MI SENTII
COME IMPROVVISAMENTE CHIAMATO DAL DESTINO. M’IMPOSSESSAI DELLA SFERA E,
INCURANTE DEGLI AVVERTIMENTI DEI COMPAGNI E DELL’ALLENATORE, MI DIRESSI SUL
DISCHETTO. AL FISCHIO DELL’ARBITRO, PRESI UNA RINCORSA DECISA MA….ACCECATO
DALLA FOGA SOLLEVAI SOLO DELLA GRAN POLVERE. LA PALLA ROTOLÒ LENTA E CENTRALE
VERSO IL PORTIERE AVVERSARIO, IL QUALE LA RACCOLSE CON NON CHALANCE E LA RINVIÒ
TRANQUILLAMENTE. I MIEI COMPAGNI RIMASERO TALMENTE SCONVOLTI E PARALIZZATI, CHE
LA GERMANIA CI RIFILÒ BEN SEI GOALS NEGLI ULTIMI DUE MINUTI….
-
DEVE ESSERE UN TERRIBILE FARDELLO DA TIRARSI DIETRO…
-
NON NE PARLO DA QUEL GIORNO... E DAL QUEL GIORNO LA MIA È
SOLO UNA FUGA DA ME STESSO.
-
VENGA DI LÀ, HA FAME?
-
NON MANGIO DA TRE GIORNI MA….NON HO MOLTO APPETITO: LO
STOMACO MI SI È CHIUSO DA ALLORA….
-
VEDIAMO DI RIAPRIRLO CON UNA BUONA FETTA DI TORTA AL
WHISKY...
-
NON AMO PARTICOLARMENTE LE TORTE...
-
LEI È UN UOMO DIFFICILE... A PROPOSITO….PERCHÉ È VENUTO DA
ME? E PERCHÉ È ENTRATO DALLA FINESTRA?
-
IO SONO UN SERVO….
GLI RISPOSE PETRESCU MENTRE
MANGIAVA.
-
MI SPIACE... IO NON HO BISOGNO DI UN DOMESTICO.
-
MA NO... SONO QUI PER IL MIO PADRONE, IL CONTE MACULA... GLI
SERVE ASSOLUTAMENTE UN DENTISTA….
-
AH!
RISPOSE BON PERPLESSO.
-
E’ SICURO DI ESSERE ENTRATO NELLA CASA GIUSTA?
-
LEI CREDE NEGLI SPIRITI SIGNOR BON?
-
NO!
-
COSA LE DICE L’ESPRESSIONE: ”VIVO ALL’ESTERNO E NON AL
CENTRO”?
BON SI SEDETTE, DISTRUTTO DAGLI
EVENTI.
-
NON LE SEMBRA ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRMI QUALCOSA DI
SENSATO?
-
STO CERCANDO DI PREPARARLA, MIO CARO ISPETTORE. IL PROBLEMA
COL MIO PADRONE STA PROPRIO QUI….LA PREPARAZIONE….
-
COS’È UN CHIRURGO?
-
PURTROPPO NO... È UN VAMPIRO!
BON SPALANCÒ GLI OCCHI SBALORDITO.
AVEVA VOGLIA DI SCARAVENTARE QUELLO STRANO PERSONAGGIO DALLA FINESTRA DA CUI
ERA ENTRATO.
-
BASTA CON LE STUPIDAGGINI!
-
VEDO CHE NON MI CREDE….NON È COSÌ FACILE...
-
VEDIAMO QUESTO SUO PADRONE….
-
OGNI COSA A SUO TEMPO... ADESSO DORME….
-
MA COME... IN TUTTE LE LEGGENDE È PROPRIO DI NOTTE CHE IL
VAMPIRO È VIVO E VEGETO…
-
IL MIO PADRONE È UN VECCHIO VAMPIRO……VENUTO ANCOR PRIMA
DELLE LEGGENDE….LUI ESISTE DA SEMPRE, MA... TRECENTO ANNI FA HA PERSO UN DENTE….
BON SCOPPIÒ A RIDERE DI GUSTO.
-
HA HA HA... QUESTA È PROPRIO BELLA!
-
LEI RIDE SIGNOR BON MA ….PER IL MIO PADRONE È STATO UN
DRAMMA, È COME SE AD UN ELEFANTE TOGLIESSERO LA PROBOSCIDE ……O COME SE AD UNA
LUCCIOLA TOGLIESSERO LA CORRENTE….
BON PENSÒ SERIAMENTE DI TELEFONARE
A COOPER. ERA CHIARO CHE QUELL’UOMO SOFFRIVA DI SERI PROBLEMI MENTALI. SI
DOMANDAVA SE POTEVA ESSERE ANCHE PERICOLOSO. DECISE DI ASSECONDARLO.
-
COME MAI, FINO ADESSO, NON AVETE TROVATO UN DENTISTA
DISPOSTO AD AIUTARVI?
-
A TUTTI, QUANDO VEDONO IL MIO PADRONE, TREMANO LE MANI E...
NON SI FIDANO PIÙ.
PER QUESTO
HO BISOGNO DI UN INTERMEDIARIO, DI QUALCUNO CHE SAPPIA CONVINCERE IL MEDICO CHE
IL MIO PADRONE È INNOCUO: È SOLO UN POVERACCIO…
BON AVEVA SONNO ED ERA STUFO DI
SENTIRE QUEGLI INVEROSIMILI DISCORSI. COSÌ DECISE DI CONGEDARE IL SUO NUOVO
AMICO.
-
DICA AL SUO PADRONE CHE CERCHERÒ DI AIUTARLO. POI NE
RIPARLEREMO.
PETRESCU SI AVVIÒ VERSO LA PORTA.
-
LEI È UN UOMO SAGGIO. SI VEDE SUBITO….
MENTRE COSÌ DICEVA, RACCOLSE DAL
FIANCO DEL LETTO UNA PICCOLA CUSTODIA DI SAX, A CUI BON NON AVEVA MAI FATTO
CASO. LA CUSTODIA ERA LOGORA E ROVINATA.
-
NON VORRÀ MICA METTERSI A SUONARE A QUEST’ORA?
DISSE BON TRATTENENDO A STENTO
NUOVE RISATE.
-
IL MIO PADRONE RIPOSA QUI DENTRO...
IN QUEL MOMENTO, DALLA CUSTODIA
USCÌ COME UN SUSSURRO APPENA UDIBILE MA DAL TONO TAGLIENTE E GELIDO COME IL
GHIACCIO.
-
GRAZIE….
BON RIMASE IMMOBILIZZATO DAL
TERRORE: ALTRO CHE RIDERE….GUARDÒ IN SILENZIO PETRESCU USCIRE DALLA PORTA E
PORTARE CON SÉ IL MISTERIOSO ED INQUIETANTE OGGETTO.
-
TORNERÒ PER SENTIRE I SUOI PROGRESSI…
GLI DISSE PRIMA DI USCIRE E
SVANIRE NELLA NOTTE. SORSE IL SOLE ED ILLUMINÒ BON, IL QUALE ERA NELLA STESSA
POSIZIONE IN CUI LO AVEVA LASCIATO PETRESCU. ERA IN SOSTANZA PARALIZZATO ED ERA
IN PREDA AD UN GRANDE DUBBIO: MA QUELLA VOCE L’AVEVA SENTITA DAVVERO O NO?
SENTIVA DI ESSERE IN PERICOLO. QUEL PETRESCU AVREBBE POTUTO ESSERE UNO
PSICOPATICO ASSASSINO MA….NON SE LA SENTIVA DI TELEFONARE A COOPER: COSA GLI
AVREBBE DETTO? FINALMENTE LO SQUILLARE IMPROVVISO DEL TELEFONO LO RIPORTÒ COME
IN VITA: ERA DI NUOVO UN ESSERE DEAMBULANTE... ERA PROPRIO COOPER CHE LO STAVA
CHIAMANDO, PER SAPERE LE ULTIME NOVITÀ.
-
PRONTO BILLY? COME VA?
BON TITUBAVA: TENERSI TUTTO DENTRO
O APRIRSI?
-
EHM... CIAO... COME VA... TI SENTO LONTANO, C’È UN’INTERFERENZA
FORSE?
-
MA IO TI SENTO BENISSIMO!
-
NON TI SENTO... CI SEI ANCORA?
-
GRIDA PIÙ PIANO BILLY, MI HAI QUASI SPACCATO UN TIMPANO!
-
TRAPANO?. PER FARE….NON TI SENTO……PARLA PIÙ FORTE!
-
AAAAHHH!!
E RIATTACCÒ. IL TRUCCO DI BON ERA
PERFETTAMENTE RIUSCITO. AVEVA PRESO TEMPO CON COOPER. ORA STAVA FACENDO IL
NUMERO DI UN ALTRO SUO VECCHIO AMICO: IL DENTISTA
MENTADENT PETER, CONOSCIUTO IN
TUTTA BROOKLIN, SOPRATTUTTO NELLA ZONA DEL PONTE… GLI PROPOSE UN INCONTRO PER
QUELLA STESSA SERA, PER FARE QUATTRO CHIACCHIERE E BERE QUALCOSA. MENTADENT
ACCETTÒ E COSÌ S’INCONTRARONO. QUELLA SERA ERANO IN UN LOCALACCIO SUL PORTO, IL
FAMOSO”OLD MAX PRAK RIVER”, NOTO PER LA BUONA BIRRA SCURA E PER LE TROTE DI
MARE AL LIMONE.
-
UN VAMPIRO!
ESCLAMÒ MENTADENT TRA UNA LISCA DI
TROTA E L’ALTRA.
-
NON CREDO CHE SI TRATTI DI UN VERO VAMPIRO, PERÒ SONO STRANE
PERSONE….
-
E LO PORTI DA ME….ALLORA SEI MATTO ANCHE TU... IO TRATTO I
DENTI, NON I DEMENTI!
-
SE NON LI AIUTIAMO NOI, CHI LO FARÀ?
-
ACCIDENTI BON... NON SI PUÒ FARE SEMPRE I PALADINI DELLA GIUSTIZIA…MI
HAI DETTO CHE SONO SQUATTRINATI E CHE SONO MEZZI MATTI: CI SARÀ DA FIDARSI?
-
MA DI SICURO….NON DOVREI DIRTELO, MA UNO DEI DUE HA GIOCATO
NELLA NAZIONALE ROMENA DI CALCIO DEL ‘24.
-
AH... UNO SPORTIVO?
-
TI PAGHERÒ IO LE SPESE... AIUTIAMOLI….
-
SEI TROPPO BUONO BON, FINIRAI PER CACCIARTI NEI GUAI UN
GIORNO O L’ALTRO. COMUNQUE VA BENE….VEDRÒ QUESTO MATTO E TI FARÒ UN
PREVENTIVO……
POI
DECIDERAI TU.
BON ERA RAGGIANTE E DALL’EUFORIA
INGHIOTTÌ UNA TROTA INTERA.
-
SGNAM!!
LA TROTA GLI ANDÒ DI TRAVERSO E
BILLY DIVENTÒ VIOLA, SOTTO GLI OCCHI ESTERREFATTI DI MENTADENT. AFFERRÒ
D’ISTINTO LA PRIMA COSA CHE GLI CAPITÒ SOTTO MANO, COME PER AGGRAPPARSI ALLA
VITA……MA ERA IL TESTONE PELATO DI LUCIANO BRUTUS, UN GIGANTESCO SCARICATORE
D’ORIGINE ITALIANA, CHE SUBITO SALTÒ IN PIEDI E COLPÌ BON CON UN TERRIFICANTE
PUGNO ALLO STOMACO, FACENDOGLI RIGETTARE LA TROTA ALL’ISTANTE, MA QUESTA FINÌ
PROPRIO SUL FACCIONE DI BRUTUS, IL QUALE ANDÒ SU TUTTE LE FURIE…
-
RESPIRO ANCORA!
URLAVA FELICE BON.
-
GRAZIE!
VOLEVA STRINGERE LA MANO ALL’OMONE,
MA QUESTI GLIELA STRITOLÒ. A QUEL PUNTO INTERVENNE MENTADENT, ESTRAENDO DALLA
TASCA IL SUO TRAPANINO PORTATILE...
-
RRRRRRRRRR…….
SOLO A SENTIRE IL RUMORE, L’OMONE
RABBRIVIDÌ E SCAPPÒ FUORI DAL LOCALE. L’APPLAUSO DI TUTTI I PRESENTI RINVIGORÌ BON
ED IL GESTORE, MAX PRAK, RICONOSCENDOLO GLI OFFRÌ LA CENA.
QUELLA NOTTE BON PRECIPITÒ NEI
SUOI SOLITI INCUBI, LE TROTE AL LIMONE LO INSEGUIVANO E GLI SEMBRAVA DI SENTIRE
LA PRESENZA DI BRUTUS NELLA STANZA. SI SVEGLIÒ SUDATO, DECISO A BERSI UN BUON
DIGESTIVO, MA…FU LETTERALMENTE SORPRESO DA UNA FIGURA TERRIFICANTE CHE SI
ERGEVA PROPRIO DI FIANCO AL SUO LETTO. UN OMONE IN NERO, ALTO QUANTO IL
SERGENTE COYOTE E DALLO SGUARDO MALIGNO E PROFONDO LO STAVA FISSANDO…
-
IO SONO”MACULA”……
DISSE GELIDO. BON EBBE IL TEMPO DI
VEDERE PER BENE IL NUDO CANINO SOLITARIO CHE FACEVA CAPOLINO DALLA SUA BOCCA….
-
SONO PRONTO... E LEI?
-
UN ATTIMO CHE BEVO UN DIGESTIVO...
DISSE BON, FINGENDO UNA SICUREZZA
CHE SICURAMENTE NON AVEVA…….
BON CON TUTTA
CALMA BEVVE IL SUO DIGESTIVO. POI INCONTRÒ LO SGUARDO DI MACULA E COMINCIÒ A
TREMARE. IL VAMPIRO GLI SI STAVA AVVICINANDO COME UN FELINO SULLA PREDA.
SPIEGÒ IL SUO NERO MANTELLO ED
APRÌ LA BOCCA.
-
HO FAME!
BON REALIZZÒ FINALMENTE DI ESSERE
IN GRAVE PERICOLO. SI RAMMENTÒ DELLE VECCHIE LEGGENDE ED AFFERRÒ UNA TESTA
D’AGLIO DALLA VASCHETTA DELLE VERDURE. LA SCAGLIÒ VERSO MACULA, IL QUALE LA
DIVORÒ IN UN SOL BOCCONE.
-
MAMMA MIA!
ESCLAMÒ BON.
-
MA CHE RAZZA DI VAMPIRO È LEI?
-
IO NON SONO UN VAMPIRO DA LEGGENDA, IO SONO IL RE DI TUTTI I
VAMPIRI!
-
E DRACULA ALLORA?
-
MA VA….QUEL DILETTANTE….È COLPA SUA SE NOI VAMPIRI VENIAMO
DERISI IN TUTTO IL MONDO, MA ADESSO BASTA….HO VOGLIA DI SANGUE….DEL TUO SANGUE!
IL VAMPIRO ORMAI ERA IN SOSTANZA
ADDOSSO A BON….APPOGGIÒ IL DENTE AFFILATO SUL SUO COLLO MA... QUANDO FECE PER
MORDERE, ECCO CHE SI LEVÒ UN URLO STRAZIANTE:
-
OOOOHHHH!!
QUELL’UNICO SUO DENTE ERA ANCHE
CARIATO, GRAVEMENTE CARIATO E... IL COLLETTO INAMIDATO DI BON LO AVEVA
LETTERALMENTE MARTORIATO. ORA MACULA ERA SEDUTO SUL PAVIMENTO, COL VOLTO TRA LE
MANI E STRAZIATO DALLE LACRIME. BON SI SENTIVA VIVO PER MIRACOLO: A VOLTE LA
CARIE PUÒ SALVARTI LA VITA….IN QUEL MENTRE ENTRÒ PETRESCU, CON IN MANO IL
SACCHETTO DELLA SPESA. VIDE MACULA PER TERRA IN QUELLO STATO PIETOSO E SUBITO
SI PREOCCUPÒ.
-
COSA È SUCCESSO CONTE?
-
MI SI È RIAPERTO L’ASCESSO... SONO STUFO DI VIVERE COSÌ….CHE
VITA È QUESTA... TRA LEGGENDA E REALTÀ E IN PIÙ COL MAL DI DENTI!
-
SI CALMI, LE HO PORTATO IL SUO SUCCO DI VENA...
-
HA CONTROLLATO LA DATA DI SCADENZA? L’ULTIMA VOLTA SONO
STATO MALE….
BON S’IMPIETOSÌ NEL SENTIRE QUELLE
PAROLE. SI ALZÒ IN PIEDI E DISSE DECISO:
-
FORZA, VI PORTO DAL MIO AMICO MENTADENT PETER... NON POSSO
VEDERVI RIDOTTI COSÌ….
TELEFONÒ A MENTADENT SULLA LINEA
D’EMERGENZA. L’AMICO RISPOSE CON VOCE ASSONNATA:
-
STUDIO DENTISTICO MENTADENT...
-
CIAO PETER….SONO IO….
-
MA VA’A DORMIRE!
-
ALMENO POTESSI... C’È QUI IL TUO CLIENTE, È UN'EMERGENZA!
-
DIGLI CHE SE LO PORTI QUI GLI LEVO TUTTI I DENTI!
-
DIGLIELO TU….
-
PRIMA CHE QUESTA STORIA FINISCA TI TRAPANO UN DENTE
SANO….VEDRAI….
-
ARRIVIAMO….
BON RIATTACCÒ. DATO CHE LA FORD
”RALLENTY”ERA ANCORA SOTTO SEQUESTRO, DOVETTERO PRENDERE UN TAXI. L’ABILE
TAXISTA SFRECCIAVA VELOCE SOTTO LE PRECISE INDICAZIONI DI BON. ARRIVATI A
DESTINAZIONE, AL MOMENTO DI PAGARE LA CORSA, L’AUTISTA FECE NOTARE CHE ANDAVA
PAGATO UN SUPPLEMENTO PER LA CUSTODIA DI SAX. NE NACQUE UNA CONCITATA
DISCUSSIONE, CHE FU INTERROTTA DALLA PERENTORIA USCITA DEL CONTE MACULA DALLA
CUSTODIA STESSA. SI ACCANÌ SULLO SVENTURATO TAXISTA, IL QUALE NEMMENO SI RESE
CONTO DI CIÒ CHE GLI STAVA CAPITANDO. FINÌ A TERRA QUASI DISSANGUATO, CON GLI
OCCHI PERSI NEL VUOTO E UNO SGUARDO DI TERRORE DIPINTO SUL VOLTO. TERRORIZZATO
LO ERA ANCHE BON. MACULA LO GUARDÒ GELIDO E GLI DISSE:
-
LA SUA AVIDITÀ LO HA QUASI UCCISO….VEDRÀ CHE DA DOMANI SARÀ
UN UOMO MIGLIORE…
I TRE ENTRARONO NEL PALAZZO DI
MENTADENT, MENTRE IL TAXISTA STRISCIAVA VERSO IL CENTRO DELLA STRADA IMPLORANDO
AIUTO ED IL SUO TAXI VENIVA RUBATO DA DUE BARBONI DI PASSAGGIO. POCO PIÙ TARDI,
ENTRARONO NELLO STUDIO DI UN ASSONNATO MENTADENT.
MACULA COL SUO PORTAMENTO DISTINTO
SI GUARDÒ INTORNO.
-
LA VOSTRA CIVILTÀ STA RAGGIUNGENDO TRAGUARDI TECNICI
NOTEVOLI.
DISSE OSSERVANDO UN PORTAOMBRELLI
D’OTTONE. MENTADENT LANCIÒ MENTALMENTE IMPROPERI A BON, CHE GLI AVEVA PROCURATO
CLIENTI COSÌ STUPIDI.
-
SI ACCOMODI SULL’APPOSITA POLTRONA.
DISSE MENTADENT INDICANDOLA A
MACULA. IL VAMPIRO PERÒ, AVEVA NOTATO UN ALTRO PARTICOLARE NELLO STUDIO CHE LO
ATTIRAVA NON POCO.
-
CHI È QUESTA FANCIULLA?
DOMANDÒ PRENDENDO TRA LE MANI
IL”GAZZETTINO NEWYORKESE” DEL GIORNO.
-
QUALE FANCIULLA?
CHIESE BON.
-
QUELLA RITRATTA IN QUEST’IMMAGINE CARTACEA.
-
E’ LA NIPOTE DI TONY LUPARA, UN FAMOSO GANGSTER.
-
LA DEA DEL CIELO RESPIRA CON LEI... E IL SOLE DIPINGE I SUOI
CAPELLI...
MENTADENT, CHE STAVA STERILIZZANDO
I SUOI STRUMENTI, SI VOLTÒ AMMIRATO.
-
CHE BELLE PAROLE, DI CHI SONO?
-
ABAL GIUL SABEL, PAPIR OKOS
HAKAN SUKUR THERIM……
-
AH!
ESCLAMÒ MENTADENT. MACULA ALLORA
SORRISE LIEVEMENTE, MOSTRANDO IL NUDO E SOLITARIO CANINO.
-
SONO PAROLE DELLA LONTANA BABILONIA, LA MIA TERRA NATALE, SONO
POESIE PERDUTE PER SEMPRE….
INTERVENNE BON ANNOIATO.
-
LA POESIA È ROBA PER DONNINE……E POI LA FIGLIA DI LUPARA È
BARBUTA……NON VEDE?
AFFERMÒ STRAPPANDOGLI DI MANO IL
GIORNALE.
-
OPUL BUL IMBECIOLLIS!
-
QUESTO SAREBBE UN INSULTO?
INTERVENNE PETRESCU PER CALMARE
GLI ANIMI.
-
BASTA SIGNORI! UN PÒ DI RISPETTO RECIPROCO.
... MA BON VOLLE TIRARE UN’ULTIMA
STOCCATA.
-
VOI VAMPIRI VI METTETE SEMPRE NEI GUAI CON LE DONNE!
-
COME VOI UMANI DEL RESTO.
RISPOSE FREDDAMENTE MACULA.
INTANTO MENTADENT ERA PRONTO.
-
VOGLIAMO COMINCIARE?
MACULA SI ACCOMODÒ SULLA POLTRONA
E MENTADENT GLI APPLICÒ IL “CRICK DA BOCCA”.
ORA IL VAMPIRO NON POTEVA PIÙ
PARLARE ED ERA VISIBILMENTE PREOCCUPATO. INTANTO IL DENTISTA INIZIÒ L’ISPEZIONE
ORALE, AL FINE DI DECIDERE COME COMPORTARSI.
-
CASPITA! IL CANINO SINISTRO È PROPRIO SPEZZATO DI NETTO!….E
IL DESTRO È PERFORATO DA UNA PROFONDA CARIE. MALE….MALE... LEI NON HA MAI AVUTO
CURA DEI SUOI DENTI...
-
ARA….ARG….ARARA..
RISPOSE MACULA A BOCCA APERTA. DA
UN ESAME PIÙ ATTENTO, MENTADENT NOTÒ I DUE PICCOLI CONDOTTI PER IL SANGUE CHE
PARTIVANO DAI CANINI.
-
ACCIDENTI….MA È MOSTRUOSO….IL SUO APPARATO DENTARIO È
COMPLETAMENTE DIVERSO DA QUELLO DI OGNI ALTRO ESSERE UMANO……QUI CI VORREBBE UN
IDRAULICO PIÙ CHE UN DENTISTA!
-
PUÒ GUARIRLO LO STESSO?
DOMANDÒ PETRESCU PREOCCUPATO.
-
MA SÌ….SARÀ UN’ESPERIENZA NUOVA...
SUBITO MISE IN AZIONE UN
TERRIFICANTE TRAPANINO E MACULA SENTENDONE IL RUMORE SBIANCÒ IN UN ISTANTE,
INIZIANDO COSÌ AD AGITARSI.
-
STIA FERMO PER FAVORE….
GRUGNÌ MENTADENT. IN QUELL’ISTANTE
PERÒ, I VESTITI DEL VAMPIRO SI AFFLOSCIARONO, PERCHÉ SI ERA TRASFORMATO IN UN
MINUSCOLO PIPISTRELLO. VOLÒ A NASCONDERSI DENTRO IL CONFORTEVOLE RIPARO DEL
LAMPADARIO. MENTADENT E BON SI GUARDARONO NEGLI OCCHI INCREDULI, MENTRE INVECE
PETRESCU, PORTATOSI SOTTO IL LAMPADARIO, GRIDAVA PREOCCUPATO:
-
PADRONE NON FACCIA COSÌ... TORNI GIÙ!
-
HIIIIII HIIIIIIII HIIIIIIII
RISPOSE MACULA.
-
ANDATE AL DIAVOLO! IO NON SONO UN VETERINARIO!
ESCLAMÒ MENTADENT, RIPONENDO IL
TRAPANINO.
-
... E IO DI SOLITO A QUEST’ORA DORMO!
GLI FECE ECO BON.
-
ABBIATE PAZIENZA SIGNORI….
LI IMPLORÒ PETRESCU.
-
ASCOLTA BILLY... IO CHIAMO LA POLIZIA…….QUESTE NON SONO COSE
NORMALI….
-
UN ATTIMO PETER... FORSE RIESCO AD AGGIUSTARE LE COSE. HAI
UNA SCALA?
MENTADENT PROCURÒ LA SCALA A BON E
QUESTI SALÌ FINO AL LAMPADARIO, DOPO AVER RITAGLIATO DAL GIORNALE LA FOTO
D’ASSUNTINA LUPARA. ARRIVATO IN CIMA, LA MOSTRÒ AL PICCOLO PIPISTRELLO.
-
GUARDI CONTE... COSA PENSEREBBE ASSUNTINA DI LEI, VEDENDO
CHE HA PAURA DI UN PICCOLO TRAPANO?
IL PIPISTRELLO REAGÌ STRAPPANDO LA
FOTO DALLE MANI DI BON E INIZIÒ A SVOLAZZARE PER TUTTA LA STANZA, TENENDO IN
BOCCA L’IMMAGINE DELLA SUA AMATA.
-
SONO COSE INAUDITE!
GRIDÒ MENTADENT.
-
BISOGNA CATTURARLO!
DISSE BON MENTRE A TESTA IN GIÙ
SCENDEVA DALLA SCALA. MENTADENT CORSE A PRENDERE IL SUO RETINO DA PESCA E SI
MISE AD INSEGUIRE L’ANIMALE PER TUTTO IL LABORATORIO.
-
PADRONE TORNI IN SÉ!
SEGUITAVA A RIPETERE UN
IMBARAZZATO PETRESCU.
-
SCUSATECI SIGNORI……DI SOLITO NON SI COMPORTA COSÌ... DEVE
ESSERE LA MANCANZA DI CIBO... DOPO UN
LUNGO INSEGUIMENTO, IL VAMPIRO CADDE SULLA POLTRONA ESAUSTO: ERA ORMAI TROPPO
VECCHIO PER QUESTE COSE….RITORNÒ VAMPIRO E SI ADDORMENTÒ.
-
COSA FA ADESSO? DORME?!
ESCLAMÒ MENTADENT INFURIATO.
-
SIGNORI... NON CE LA FACCIO PIÙ….
SUSSURRÒ MACULA AL LIMITE DELLE
SUE FORZE.
-
FACCIAMO COSÌ...
DISSE MENTADENT.
-
DEVO PRENDERE L’IMPRONTA DELLA SUA ARCATA DENTALE SUPERIORE,
DOPODICHÉ LA LASCIO ANDARE. MORDA QUESTO….
GLI PORSE UNA CAMERA D’ARIA DI
CAMION, RIEMPITA CON ALBUMINA GELLOSA PER USO DENTISTICO. MACULA LA MORSE
SVOGLIATAMENTE, LASCIANDO PERÒ UNA PERFETTA IMPRONTA.
-
PERFETTO! LEGGO TUTTO CHIARAMENTE.
PETRESCU AIUTÒ UNO STANCHISSIMO
MACULA A RIALZARSI E A QUEL PUNTO BON E MENTADENT, PROVARONO UNA GRAN PENA PER
QUESTI DUE RELITTI DELLA SOCIETÀ. BON SI DOMANDÒ QUANTO EFFETTIVAMENTE POTEVANO
ESSERE PERICOLOSI DUE DISGRAZIATI SIMILI. CHI STAVA AIUTANDO? UN FENOMENO DA
BARACCONE OPPURE UNA REALE MINACCIA PER IL GENERE UMANO? QUANDO USCIRONO,
MENTADENT NEANCHE LI SALUTÒ. PASSARONO I GIORNI E BON QUASI SI ERA DIMENTICATO
DI TUTTA QUESTA FACCENDA. CAPITÒ PERÒ, CHE LESSE SULLA PRIMA PAGINA
DEL”GAZZETTINO NEWYORKESE” LA TRAGICA NOTIZIA DELLA MORTE DEL SUO AMICO
MENTADENT PETER. NE RIMASE SCONVOLTO, IMPUGNÒ LA CORNETTA E TELEFONÒ
IMMEDIATAMENTE A COOPER.
-
CIAO BILLY, QUANTO TEMPO….
-
HO LETTO SUL GIORNALE CHE TI SEI INCARICATO TU DEL CASO DEL
DENTISTA TROVATO MORTO.
-
AH SÌ... IL DENTISTA DI BROOKLIN….POVERACCIO... SI È BUTTATO
DALLA FINESTRA DEL SUO STUDIO. LO CONOSCEVI?
-
TI DEVO PARLARE SUBITO.
BON USCÌ DALL’UFFICIO SENZA
NEANCHE RIATTACCARE IL RICEVITORE E NEL GIRO DI TRE MINUTI ERA GIÀ ALLA
CENTRALE. RACCONTÒ L’INTERA STORIA A COOPER, IL QUALE GLI CREDETTE SOLO PER LA
STIMA CHE AVEVA IN LUI. IN QUEL MENTRE ENTRÒ COYOTE, CHE AVEVA RECENTEMENTE
RIACQUISTATO UN ASPETTO PIÙ UMANO. BON ERA FELICE DI RIVEDERLO.
-
COME VA SERGENTE COYOTE?
-
BENE, VENGO ORA DALL’OSPEDALE. HO FATTO UN CONTROLLO PER
L’ULTIMA OPERAZIONE ALL’ORECCHIO DESTRO: COME TI SEMBRA?
-
MI SEMBRA AL POSTO GIUSTO….PIÙ O MENO….ORMAI SEI GUARITO!
-
HO ANCORA I POLMONI INVERTITI MA….PER QUELLI NON C’È NIENTE
DA FARE... TANTO NON SI VEDONO….
BON TORNÒ SERIO E SI RIVOLSE DI
NUOVO A COOPER.
-
AVETE FATTO L’AUTOPSIA AL CADAVERE?
-
SÌ MA….NON NE È USCITO NIENTE DI PARTICOLARE. LO STUDIO ERA
IN PERFETTO ORDINE. NON C’È NESSUN INDIZIO CHE POSSA PORTARE A PENSARE CHE SI TRATTI
D’OMICIDIO.
-
DI COSA STATE PARLANDO?
DOMANDÒ COYOTE. I DUE RACCONTARONO
ANCHE A COYOTE LA STORIA DEL VAMPIRO MACULA.
A QUEL PUNTO IL SERGENTE EBBE COME
UN’ILLUMINAZIONE.
-
IL CAP. PATRICK DELLA SCIENTIFICA, MI HA PARLATO DI UNO
STAMPO PER UN CANINO A DIR POCO SMISURATO, TROVATO SUL PAVIMENTO DELLO STUDIO
LA NOTTE DEL SUICIDIO.
COOPER SI SEDETTE PENSIEROSO ALLA
SCRIVANIA, LUCIDANDOSI IL DISTINTIVO.
-
MI HAI DETTO CHE QUEI DUE TI SEMBRAVANO DEI POVERACCI….
DISSE A
BON.
-
NE SONO CONVINTO COOPER, È STATO MACULA AD AMMAZZARE IL MIO
AMICO! HO COMMESSO UN GRAVE ERRORE A SOTTOVALUTARLO….
-
ALLORA BISOGNA CHE INCARICHIAMO TUTTI I NOSTRI DISTRETTI DI
SEGNALARE EVENTUALI CASI DI PERSONE MORSICATE SUL COLLO….SPERIAMO CHE NE ESCA
QUALCOSA.
RIENTRANDO A CASA, BON VIDE UN MACCHINONE
SMISURATO PARCHEGGIATO DAVANTI
ALL’INGRESSO MA NON SE NE
PREOCCUPÒ PIÙ DI TANTO E SALÌ. LA PORTA DEL SUO APPARTAMENTO ERA STRANAMENTE
APERTA. ENTRATO, SI TROVÒ DI FRONTE UN UOMO MINGHERLINO, SEDUTO SULLA POLTRONA
TRA DUE”GORILLA”, CHE FUMAVA CON TUTTA CALMA. UNO DEI DUE GIGANTI, BON LO
RICONOBBE SUBITO DALLA PELATA, ALTRI NON ERA CHE LUCIANO BRUTUS….
-
BUONASERA INVESTIGATORE BON... ENTRI PURE...
S’ACCOMODASSE...
GLI DISSE SALVATORE ROLLINI, IL
BRACCIO DESTRO DI TONY LUPARA. BON PROVÒ UN BRIVIDO CHE GLI PERCORSE TUTTA
QUANTA LA SPINA DORSALE. SENTIVA LE GAMBE PESANTI COME TRONCHI E….GIÀ SI VEDEVA
IMPILASTRATO IN UNA COLONNA DI CEMENTO. OSTENTÒ COMUNQUE GRANDE TRANQUILLITÀ.
-
EHM... AVETE FAME? POSSO
OFFRIRVI DEI BABÀ AL WHISKY?
-
NON CI PRENDA PER I FONDELLI... LE DOMANDE LE FACCIAMO NOI!
BON SI ACCOMODÒ SULL’ALTRA
POLTRONA DEL SALOTTO.
-
NOI SAPPIAMO CHE COMPRENDI LA NOSTCRA LINGUA LATCINA…. NON È
VERO?
-
HO DIVERSI AMICI ITALIANI, MA!…
-
NIENTCE MA!…. HAI COMPRESO… NON FARE IL FURBO…. TI COMUNICO CHE
ASSUNTINA LUPARA NON SI SENTE BENE…E DI CONSEGUENZA ANCHE CTU ( = CIU ).
CONTINUÒ ROLLINI.
-
AH!
RISPOSE BON.
-
NON CAPISCI O FAI FINTA DI NON CAPIRE?……PALLA!...
PALLA!…PARLARE TU DEVI….
BON CONTINUAVA A NON CAPIRE ED ERA LETTERALMENTE
PIETRIFICATO. LE PAROLE DI ROLLINI ERANO PER LUI COME ARAMAICO ANTICO.
-
SPIEGAGLIELO TU LUCIANO COSA SUCCEDESSE….
-
TU HAI OSPITATO QUEL MALEDETTO DEMONIO DENTATO…
-
AH….È PER QUESTO ALLORA!
ESCLAMÒ BON LEGGERMENTE
RISOLLEVATO.
-
GUARDATE CHE IO NON C’ENTRO NIENTE CON QUELLO LÌ... ANZI LUI
HA UCCISO IL MIO MIGLIORE AMICO….
-
IL DENTISTA LO ABBIAMO ELIMINATO NOI... LUCIANO LO HA
BUTTATO DALLA FINESTRA MA….PURCTROPPO PER LUI NON SAPEVA VOLARE EH EH EH EH……E TU? SAI VOLARE?
-
ME LA CAVICCHIO….
RISPOSE BON, CHE GIÀ COVAVA DENTRO
DI SÉ DESIDERIO DI VENDETTA.
-
COME FATE A SAPERE CHE IO E MENTADENT ABBIAMO AIUTATO
MACULA? NEMMENO LA POLIZIA NE ERA AL CORRENTE….
DOMANDÒ POI.
-
EH EH EH EH...
FU LA RISPOSTA DI ROLLINI.
INTERVENNE ALLORA L’ALTRO”GORILLA“, JACK MUSERUOLA DI HARLEM.
-
DA PARECCHIE NOTTI IL TUO AMICO CONTE STA MORDENDO LA NIPOTE
DEL CAPO….
ROLLINI LO AZZITTÌ SUBITO.
-
MUTO! IL TUO COMPITO È QUELLO DI PICCHIARE NON DI PALLARE!
ABBIAMO INGAGGIATO UNO SPECIALISTA DALL’EUROPA, UNO CHE CI SA FARE, UN VERO
CACCIATORE DI VAMPIRI CONNUTI COME QUESTO….E TU DOVRAI LUI AIUTARE A TROVARE
DOVE SI NASCONDE QUESTO FETUSO….
-
COME STA LA SIGNORINA?
CHIESE BON PREOCCUPATO.
-
FAI BENE A PREOCCUPARTI DI LEI….BRAVO….PERCHÉ SE LEI
MUORE….QUI ”A SCHIFÌO FINISCE”!
DISSE ROLLINI ALZANDOSI IN PIEDI E
SVELANDO COSÌ LA SUA ALTEZZA PIÙ CHE RIDOTTA DI 135 CM O POCO PIÙ...
- ANDIAMO RAGAZZI, IL CAPO CI
ASPETTA... E MI RACCOMANDO….LA POLIZIA NIENTE DEVE SAPERE... SE NO!...
LASCIAMOLO TRANQUILLO IL NOSTRO CAP.COOPER, CI SIAMO CAPITI?
SALUTAMMO……
... E USCIRONO. PRIMA PERÒ BRUTUS,
RICORDANDOSI DELL’AFFRONTO SUBITO GIORNI PRIMA
ALL’”OLD MAX PRAK RIVER”, STRAPPÒ
DAL MURO LA FOTO DEL NONNO DI BON, IL CAP.BERRETT,
SCAGLIANDOLA PER TERRA RIDENDO….
-
HA HA HA HA...
APPENA USCITI I
TRE TIRAPIEDI DI LUPARA, BON SI RITROVÒ SOLO E SCONVOLTO. PER LA SECONDA VOLTA
NELLA SUA VITA AVEVA A CHE FARE CON IL FAMOSO BOSS E LA SUA BANDA.
QUESTA VOLTA PERÒ SAREBBERO STATI
LORO A PAGARE: NE ERA CERTO. DUNQUE ERA STATO LUPARA AD ORDINARE LA MORTE DI
MENTADENT.
-
MALEDETTI CRIMINALI….
SI CHIEDEVA INOLTRE SE MENTADENT
FOSSE RIUSCITO A GUARIRE MACULA, PRIMA DI INCONTRARE GLI SCAGNOZZI DI LUPARA.
FORSE SÌ, FORSE CI ERA RIUSCITO E COSÌ AVEVA SEGNATO LA SUA FINE. SENTIVA UN
GRANDE VUOTO ALLO STOMACO E COSÌ MANGIÒ UNA DECINA DI BABÀ AL WHISKY. ORA STAVA
MEGLIO, ANCHE SE PERÒ LE COSE GLI GIRAVANO ATTORNO VELOCEMENTE.
PENSAVA CONFUSO:
-
MA SONO UBRIACO?
SQUILLÒ IL TELEFONO. ERA COOPER,
CHE GLI CHIESE DI RAGGIUNGERLO ALLA CENTRALE. C’ERA UN’IMPORTANTE NOTIZIA SUL CONTO DI MACULA.
-
ARRIVO IMMEDIATAMENTE!
RISPOSE CON VOCE IMPASTATA. QUEI
BABÀ AL WHISKY ERANO DAVVERO TROPPO INZUPPATI.
CROLLÒ AL SUOLO, CANTANDO FELICE
LA CANZONE CHE GLI AVEVA INSEGNATO SUO NONNO
IL CAP.BERRETT:”NAVI, BIRRA E
SOGNI DI GLORIA”. SI ADDORMENTO BEATO, NAVIGANDO COL PENSIERO IN MARI LONTANI.
QUANDO ORMAI LE STELLE, BRILLAVANO FIERE NEL CIELO DI NEW YORK, COOPER ENTRÒ
TIMIDAMENTE NELL’APPARTAMENTO DI BON. AVANZAVA CAUTO
NELL’OSCURITÀ, FINO A CHE NON
TROVÒ UNA LAMPADA. DATO CHE L’AMBIENTE ERA STRA- SATURO D’ALCOOL, APPENA
L’ACCESE QUESTA ESPLOSE IN UNA FIAMMATA CHE GLI SCOTTÒ UNA MANO.
-
AAAAHHH!!
BEN PRESTO SCOPRÌ LA FONTE DELLE
ESALAZIONI ALCOLICHE: ERA BON, ROVESCIATO SUL TAPPETO, CHE A BOCCA APERTA
RUSSAVA E CANTAVA CONTEMPORANEAMENTE.
-
NAVI... RONF….BIRRA….VAMPIRI…RONF... BOTTI DI
WHISKY……RONF…SOGNI DI GLORIA….
COOPER LO GUARDAVA SCHIFATO E INCREDULO. PENSAVA:
-
MA COSA CASPITA È SUCCESSO?!
SI TOLSE IL CAPPELLO PER GRATTARSI
LA TESTA CONFUSO E IN QUEL MOMENTO VENNE COLPITO VIOLENTEMENTE AL CAPO. COSÌ SI
RITROVÒ ANCHE LUI A NAVIGARE NEL MARE LONTANO DEL MONDO DEI SOGNI. LA PRIMA
COSA CHE BON VIDE AL SUO RISVEGLIO, FU IL FACCINO ANTIPATICO DI SALVATORE
ROLLINI.
-
SALUTIAMO COMPARUZZO…
-
DOVE MI AVETE PORTATO?
-
NON REGGI GLI ALCOLICI... MALE!
BON SI GUARDÒ ATTORNO CONFUSO E VIDE
COOPER IMBAVAGLIATO E LEGATO AD UNA SEDIA, ANCORA NEL MONDO DEI SOGNI. STAVA IN
UNA STANZA A LUI SCONOSCIUTA.
-
PERCHÉ AVETE COINVOLTO IL CAPITANO!
URLÒ.
-
CALMA…CALMA….STAVA NEL TUO APPARTAMENTO: AVVERTITO TI
AVEVAMO... ADESSO LUI STARÀ QUI CON NOI ALTRI E SE NON RIGHERAI DIRITTO, LO
TROVERAI COME IL TUO AMICO DENTISTA….
-
MA È PAZZESCO! COSA VOLETE DA ME E DAI MIEI AMICI?! SIETE
DEI PAZZI!
-
SEGUIMI….
GLI FECE CENNO CON LA PISTOLA CHE
TENEVA IN MANO. LO CONDUSSE IN UNA STANZA ENORME, DOVE SEDUTO SU UN TRONO IN
NOCE MASSICCIO, LAVORATO A MANO IN PERFETTO STILE DELL’ISOLA DI S.SALVADOR,
STAVA TONY LUPARA, IL BOSS DEI BOSS. TALE STANZA, ERA COLMA DI SCAFFALI PIENI
DI FASCICOLI E BOTTIGLIE DI LIQUORI: UN ”MIX” TRA UN ARCHIVIO E UNA TAVERNA….
-
MA QUESTO È IL PARADISO!
ESCLAMÒ BON ALLA VISTA DI TUTTE
QUELLE BOTTIGLIE.
-
FAI SILENZIO!
GLI ORDINÒ ROLLINI DANDOGLI UNO
SCAPPELLOTTO. ASSUNTINA LUPARA, SI AGGIRAVA PER IL LOCALE RICOPERTA DI VELI
SEMI TRASPARENTI, BIANCA COME UN CADAVERE, VOLTEGGIANDO LEGGIADRA E TRASPORTATA
COME DA UNA MUSICA CHE SOLO LEI RIUSCIVA AD UDIRE. SUL SUO VOLTO PALLIDO,
RISALTAVA ANCOR DI PIÙ LA VISTOSA PELURIA INCOLTA….A QUELLA TERRIFICANTE
VISIONE, BON ANCORA DEBOLE, CADDE PESANTEMENTE A TERRA SVENUTO. SI RISVEGLIÒ
TRA LE BRACCIA DI LUCIANO BRUTUS, CHE LO STAVA STRITOLANDO CON TUTTA LA SUA
FORZA.
-
IUOAAARGG!!
GRIDO BON.
-
LASCIALO PURE ORA…
ORDINÒ ROLLINI.
-
IL SUO MODO DI SVENIRE QUI NEL MIO SALOTTO, LO CONSIDERO UN
AFFRONTO ALLA BELLEZZA DI MIA NIPOTE E DI CONSEGUENZA ANCHE A ME….PER PUNIZIONE
ORA LEI BACERÀ LA SUA FOTO...
DISSE SEVERO LUPARA ALZANDOSI IN
PIEDI.
LUCIANO BRUTUS PRESE LA FOTO DALLA
SCRIVANIA DEL BOSS E LA SCHIAFFÒ DI FRONTE ALLA FACCIA DI BON.
-
BACIA!
-
PREFERIREI BACIARE TE!
-
COOOSAA!!
BRUTUS LO COLPÌ VIOLENTEMENTE CON
UN PUGNO AL NASO E BON PERSE DI NUOVO CONOSCENZA.
-
TUTTI FUORI!
ORDINÒ IL BOSS.
-
VOGLIO RESTARE SOLO CON LUI.
ASSUNTINA LUPARA INTANTO,
CONTINUAVA A VOLTEGGIARE SEMPRE COME IN “TRANCE”.
-
ASSUNTINA ….TESORO... FERMATI UN ISTANTE……LA TESTA MI
GIRA….SONO QUATTRO GIORNI CHE BALLI, NON SEI STANCA?
-
NONNO CARO….
RISPOSE ASSUNTINA.
-
INNAMORATA SONO. BALLO PERCHÉ SONO FELICE….
-
NON MANGI, NON DORMI……CONTINUI A FARE LA TROTTOLA, NON HAI
ANCORA FINITO LA BENZINA? PREOCCUPATO SONO….
INTANTO BON RIPRENDEVA LENTAMENTE I
SENSI, MASSAGGIANDOSI IL NASO DIVENTATO ENORME.
-
OHI….OHI….
SUSSURRÒ MENTRE TORNAVA A SEDERSI.
-
DUNQUE LEI CONSIDERA MIA NIPOTE UNA MOSTRUOSITÀ…….PARLI PURE
SINCERAMENTE….
-
MA LEI TUTTE QUESTE BOTTIGLIE LE TIENE SOLO PER BELLEZZA O
CONTENGONO ANCHE QUALCOSA DI BEVIBILE?
LUPARA SCOPPIÒ IN UNA FRAGOROSA
RISATA.
-
LEI MI PIACE SIGNOR BON: HA SEMPRE LA RISPOSTA PRONTA.
-
SPERO CHE NON MI SERBI RANCORE PER QUELLA PICCOLA STORIA
DELLA MULTA...
SI AFFRETTÒ A PUNTUALIZZARE BILLY,
RIVANGANDO QUEL LONTANO EPISODIO, NEL TENTATIVO DI SALVAGUARDARE IL SUO FUTURO.
LUPARA INTANTO VERSÒ DA BERE AL SUO OSPITE FORZATO.
-
WHISKY?
-
E’ OVVIO….
-
MI PIACE LA GENTE CHE BEVE...
-
ESATTAMENTE COSA VOLEVA DA ME... OLTRE CHE PICCHIARMI E
UCCIDERE I MIEI AMICI?
-
BRAVO! SUBITO AL PUNTO... LEI MI PIACE PROPRIO... IO VOGLIO
CHE LEI COLLABORI CON ME, PER CATTURARE IL MOSTRO CHE FA DEL MALE A MIA NIPOTE.
-
SENTA, L’HO GIÀ DETTO AL SUO UOMO L’ALTRO GIORNO: IO NON SO
DOVE SI NASCONDONO QUEI DUE.
-
COME DUE! MALGRADO TUTTI I MIEI INFORMATORI, NON SAPEVO CHE FOSSERO
IN DUE.
-
MACULA SI FA AIUTARE DA UN CERTO IOVAN PETRESCU...
-
AH... IL TERZINO DESTRO DELLA ROMANIA DEL ‘24……QUELLO CHE HA
SBAGLIATO QUEL RIGORE, CAUSANDO LA 2A GUERRA MONDIALE!
INTANTO NEI SUOI VOLTEGGI,
ASSUNTINA FINÌ COL CADERE TRA LE BRACCIA DI BON.
-
ASSUNTINA….SVERGOGNATA!
LA SGRIDÒ IL NONNO.
-
CHE MAGRETTO CHE SEI!
DISSE LA GIOVANE A BON.
L’INVESTIGATORE SI RIVOLSE A LUPARA.
-
SE PERMETTE VORREI FARE QUALCHE DOMANDA ALLA PICCINA.
-
FACCIA PURE….SONO CURIOSO DI VEDERE COME LAVORA….
INCURIOSITO E AMMIRATO, IL BOSS SI
SEDETTE SUL SUO TRONO PER ASCOLTARE COMODAMENTE L’INTERROGATORIO.
-
A QUALE ORA PRECISA DELLA NOTTE, VIENE A FARTI VISITA IL TUO
AMATO? RISPONDI CON PRECISIONE PER FAVORE….
-
AL SESTO RINTOCCO DI MEZZANOTTE DEL MIO OROLOGIO A CUCÙ…
LUPARA ESPLOSE IN UN APPLAUSO.
-
BRAVO!... CHE PROFESSIONALITÀ! ORA SAPPIAMO QUANDO
ASPETTARLO…LO CATTUREREMO!
BON DOMANDÒ ANCORA:
-
COSA TI DICE IL TUO AMATO QUANDO È LÌ CON TE?
-
MAH... : “BABAL OKUL THEIRAN
EGITT ROSS…”
-
AH... HO CAPITO...
-
CAPISCE QUESTO DIALETTO?
DOMANDÒ LUPARA .
-
SONO PAROLE D’AMORE...
-
BRAVO!... CHE PROFESSIONALITÀ! CONOSCE ANCHE LE LINGUE
ANTICHE...
….MA BON FECE PURTROPPO UN’ULTIMA
DOMANDA CHE ROVINÒ TUTTO.
-
PRECISAMENTE……QUALE SCHIUMA DA BARBA USI PER AVERE UN
RISULTATO COSÌ POCO SEXY?
LUPARA DIEDE UN FORTE PUGNO AL
BRACCIOLO DEL SUO TRONO ED URLÒ:
-
LUCIANOOO!! LUCIANOOO!!
BRUTUS SFONDÒ LA PORTA, CREDENDO
IL SUO BOSS IN PERICOLO. APPENA FU NELLA STANZA, LUPARA GLI ORDINÒ:
-
FALLO A PEZZI! VOGLIO SENTIRE LE SUE OSSA SCRICCHIOLARE!
REAGENDO D’ISTINTO, BON AFFERRÒ
ASSUNTINA E LA SCAGLIÒ FRA LE BRACCIA DI BRUTUS, IL QUALE CON GRANDE SORPRESA
DI LUPARA, RIMASE PROFONDAMENTE SCHIFATO.
-
MA QUESTA RAGAZZINA È PRATICAMENTE UNA SCIMMIA!
NON EBBE NEMMENO IL TEMPO DI
FINIRE LA FRASE, CHE IL BOSS LO FREDDÒ CON UN COLPO DI PISTOLA IN MEZZO AGLI
OCCHI. SUBITO LUPARA PRESE POI DI MIRA BON, IL QUALE SI SENTÌ FINITO.
-
STUPIDI UOMINI SENZA GUSTO……NON MERITATE DI VIVERE!
….MA IN QUEL MENTRE SQUILLÒ IL
TELEFONO. LUPARA SI STIZZÌ, VISTO CHE NESSUNO RISPONDEVA.
-
CHE FINE HANNO FATTO I DOMESTICI?! ORMAI MI TOCCA PERFINO
RISPONDERE PERSONALMENTE AL TELEFONO….
-
RISPONDA... RISPONDA...
GLI SUGGERÌ BON.
-
NON SI PREOCCUPI, DA LEI TORNO SUBITO DOPO….
ALZÒ IL RICEVITORE.
-
POTETE PARLARE... AH È LEI?! E’ ARRIVATO ADESSO DALL’EUROPA…BENE..BENE….
MANDO
QUALCUNO A PRENDERLA….
LUPARA ABBASSÒ IL RICEVITORE E SI
RIVOLSE DI NUOVO A BON.
-
LEI ANDRÀ CON SALVATORE ROLLINI ALLA STAZIONE... È ARRIVATO
JAMAICAN PYRSS... IL CACCIATORE DI VAMPIRI... SE QUESTA NOTTE NON CATTURERETE
MACULA, LEI PAGHERÀ CON LA VITA. SONO STATO CHIARO!
-
CHIARO COME UN WHISKY DI PURO MALTO...
LUPARA SCOPPIÒ DI NUOVO A RIDERE.
-
MI PIACCIONO LE SUE RISPOSTE SIGNOR BON... MA NON SEMPRE LE
SUE DOMANDE….
DIA UNA MANO A PORTAR VIA IL CORPO DI QUELL’IMBECILLE DI LUCIANOBRUTUS.
QUESTA È LA FINE CHE FANNO A QUESTO MONDO I CICCIONI IGNORANTI E PELATI COME
LUI….
QUELLA NOTTE ALLA STAZIONE,
IMPERVERSAVA UN FORTE TEMPORALE: ERA UNA CLASSICA NOTTE DA VAMPIRI. BON SE NE
STAVA SEDUTO SU UNA PANCA, NEL TENTATIVO DI RIPOSARSI UN PO’.
FRANK MUSERUOLA LEGGEVA
IL”GAZZETTINO NEWYORKESE”, SU CUI DAVANO LA NOTIZIA DELLA SCOMPARSA DI COOPER.
ROLLINI ERA AL BARETTO DELLA STAZIONE, DOVE STAVA TENTANDO DI CONQUISTARE
QUALCHE TENERO CUORE FEMMINILE. A QUELL’ORA DI NOTTE PERÒ, NEL LOCALE C’ERANO
SOLO BARBONI E QUALCHE ALCOLIZZATO. LE SUE IMPRECAZIONI ALLA SFORTUNA
GIUNGEVANO NITIDE FINO A BON. SCONSOLATO USCÌ DAL BARETTO, PORTANDO QUALCOSA DI
CALDO DA BERE AI COMPARI.
-
RAGAZZI! MI SONO FATTO FARE UN FERNET CALDO... CHE SERATA DA
SCHIFO! CHE SE NE VENISSE IL BOSS A SBRIGARSI QUESTE FACCENDE….
-
BEN DETTO CAPO!
DISSE FRANK MUSERUOLA.
-
STAI MUTO! NON DEVI FIATARE...
ROLLINI SI SEDETTE ACCANTO A BON.
-
FA FREDDO EH? CI VORREBBE UNA RAGAZZOTTA PER SCALDARSI... CI
SIAMO CAPITI EH…
-
UNA RAGAZZOTTA COME ASSUNTINA?
-
PUAH... CHE SCHIFO! QUEL VAMPIRO DEVE ESSERE ANCHE CIECO
OLTRE CHE CONNUTO...
-
MA A TONY NON GLIELO DICI PERÒ EH?
-
COSA VORRESTI DIRE? CHE SONO UN PAPPAMOLLA?
-
DIREI PROPRIO DI SÌ….
IN QUEL MENTRE, IL TRENO
PROVVIDENZIALMENTE ENTRÒ IN STAZIONE, PLACANDO COSÌ LA RABBIA CHE ROLLINI STAVA
COMINCIANDO A COVARE. DAL TRENO SCESE UN SOLO PASSEGGERO:
JAMAICAN PYRSS. I TRE VEDENDOLO
RIMASERO A BOCCA APERTA. ERA COSÌ VESTITO: GIACCA VERDE METALLIZZATA
SGARGIANTE, CAMICIA GIALLA, CRAVATTINO DI CUOIO, CALZONI IN PELLE DI BOA,
STIVALI A PUNTA, UNA SMUSSATA E L’ALTRA AGUZZA, OCCHIALI ROTONDI CON LE LENTI
ARANCIO, BOMBETTA INGLESE DALLA QUALE, COME UNA CASCATA, SBUCAVANO UN’INFINITÀ
DI TRECCINE BIONDE STILE”RASTA”. QUESTA SPECIE DI ARLECCHINO SI DIRESSE VERSO
DI LORO, PORTANDO IN UNA MANO UNA VALIGIA IN PELLE DI COCCODRILLO E NELL’ALTRA
UN CRONOMETRO..
ROLLINI SI FECE AVANTI.
-
LEI È JAMAICAN PYRSS?
-
YES…JA...OUI... CERTO CHE
SÌ...
ROLLINI ALLARGÒ LE BRACCIA
SCONSOLATO.
-
RAGAZZI, PROPRIO LUI È...
INTERVENNE ALLORA BON.
-
VIAGGIATO BENE?
-
DIREI PROPRIO DI NO!
RISPOSE IRRITATO PYRSS.
-
NON SONO RIUSCITO A CRONOMETRARE COME VOLEVO, LA DURATA
PRECISA DEL VIAGGIO…
-
COME MAI?
CHIESE BON INTERESSATO.
-
QUEL DANNATO CAPO STAZIONE DI VIENNA, HA FATTO COME UN
DOPPIO FISCHIO CHE MI HA INGANNATO….DEVO AVER PERSO ALCUNI DECIMI DI SECONDO...
AVENDO SCHIACCIATO IL CRONOMETRO SUL PRIMO E NON SUL SECONDO SEGNALE, QUELLO
CHE HA DATO L’EFFETTIVA PARTENZA AL TRENO...
-
AH!
ESCLAMÒ
BON. ROLLINI ERA GIÀ STUFO DI QUESTO STRANO TIPO.
-
ANDIAMO SU! NON PERDIAMO TEMPO!
-
CHE ORE SONO ESATTAMENTE QUA... DEVO REGOLARMI AL NUOVO FUSO
ORARIO….
-
E’ ORA DI ANDARE!
LO AZZITTÌ IMMEDIATAMENTE ROLLINI,
CHE POI RACCOLSE LA VALIGIA E LA DIEDE A MUSERUOLA.
-
DATTI DA FARE TU! SMIDOLLATO!
ARRIVATI ALLA VETTURA, PYRSS SI
RIFIUTÒ DI SALIRE.
-
….MA AVETE CONTROLLATO LE ATMOSFERE DI CODESTE GOMME? NON MI
SEMBRANO GONFIATE IN MODO EQUIVALENTE….
ROLLINI LO SPINSE DENTRO
BRUSCAMENTE.
-
A ME QUESTO STA GIÀ SULLO STOMACO….
STRADA FACENDO, ROLLINI E BON
SPIEGARONO A PYRSS LA SITUAZIONE. EGLI PERÒ, SCONTENTO COMMENTÒ:
-
AH!….IO HO BISOGNO DI DATI PRECISI……DI MISURE ….DI ORARI AL
SECONDO….NON DI QUESTE CHIACCHIERE PER SIGNORINE!
ROLLINI SI RIVOLSE A FRANK
MUSERUOLA.
-
SBATTILO GIÙ!
ARRIVATI A DESTINAZIONE, DALLA
VETTURA SCESE UN JAMAICAN PYRSS INZUPPATO E STRACCIATO: IL SEGNO DI UN
PNEUMATICO ERA STAMPATO SUL SUO VISO….
LUPARA, CHE NEL FRATTEMPO ERA
SCESO AD ASPETTARLI, DOPO AVER ACCOLTO LO SPECIALISTA GLI DOMANDÒ:
-
LE HANNO SPIEGATO BENE LA SITUAZIONE?
-
SÌ….SÌ... TUTTO CHIARO….
JAMAICAN PYRSS SFRECCIÒ VELOCE
VERSO LA CASA E LUPARA RIVOLGENDOSI A ROLLINI DISSE:
-
CASPITA! HA UN PO’DEL PAGLIACCIO... PERÒ SEMBRA ESSERE
DECISO….
-
ADESSO SÌ!
RISPOSE FIERO ROLLINI.
UNA VOLTA DENTRO, JAMAICAN VOLLE
SUBITO VISITARE LA PAZIENTE E DOPO ESSERSI RIPULITO SI MISE ALL’OPERA. LA
RAGAZZA VENNE FATTA SDRAIARE SUL DIVANO DEL SALOTTO, ALLA PRESENZA DI LUPARA E
DI BON. PYRSS ORDINÒ DI CHIUDERE TUTTE LE TENDE.
-
COME MAI DOTTORE... FA GIÀ COSÌ CALDO...
-
A PARIGI LAVORO COSÌ...
-
LEI È UN UOMO DI MONDO….
OSSERVÒ BON.
-
PER FAVORE... NON AMO ESSERE DISTURBATO MENTRE LAVORO...
-
ALMENO POSSIAMO RESTARE?
GLI RIBATTÉ CONTRARIATO LUPARA.
-
SE PROPRIO VOLETE STARE QUI, ALMENO DATEVI DA FARE...
PORTATEMI UN BOLLA DELL’ACQUA CALDA PIENA UN PO’MENO DELLA METÀ E….UN CACCIAVITE….
-
CHE RICHIESTE STRAVAGANTI….
AFFERMÒ BON.
-
HA FORSE STUDIATO MEDICINA LEI?
-
DIREI DI NO...
-
….E ALLORA STIA ZITTO, CARO ISPETTORINO….
BON SI ZITTÌ IMBRONCIATO.
-
SIETE SICURO CHE È UN VAMPIRO CHE STA MORDENDO VOSTRA NIPOTE
E NON UN CASTORO DEL NEBRASKA?
-
ADESSO BASTA!
ESPLOSE LUPARA.
-
NON LE PERMETTO DI INSULTARE MIA NIPOTE IN CASA MIA!
AVENDO SENTITO LE URLA DEL LORO
CAPO, SUBITO ENTRARONO ROLLINI E MUSERUOLA CON LE ARMI SPIANATE.
-
CHE SUCCEDESSE CAPO?!
-
QUESTO FURFANTE MI INSULTA! TENETELO SOTTO TIRO……VOGLIO
VEDERE SE ADESSO VISITA MIA NIPOTE COME SI DEVE….
JAMAICAN PYRSS PRESE LA SUA LENTE
D’INGRANDIMENTO DALLA BORSA ED OSSERVÒ LE FERITE.
-
CIRCOLARI ED EQUIDISTANTI….
SUSSURRÒ TRA SÉ.
-
QUI PERÒ... UN MOMENTO…. NOTO UN’ANGOLAZIONE NON NATURALE
DEL MORSO….
PER CASO IL
VOSTRO VAMPIRO PORTA LA DENTIERA?
-
BRAVO!
GLI RISPOSE BON.
-
BISOGNA AMMETTERE CHE ANCHE SE È UN PO’ARROGANTE SA IL FATTO
SUO.
ANCHE LUPARA ERA RIMASTO AMMIRATO
DALLA DIAGNOSI DEL DOTT.PYRSS E QUINDI DOMANDÒ:
-
E’ UN MALE O UN BENE
SE UN VAMPIRO PORTA LA DENTIERA?
PYRSS SI SISTEMÒ GLI OCCHIALI E
POI RISPOSE:
-
IL VAMPIRO, SENZA I SUOI DENTI, PERDE GRAN PARTE DEI SUOI
POTERI. CON UNA DENTIERA PUÒ NUTRIRSI E QUINDI SOPRAVVIVERE MA NON PUÒ
TRASFORMARE LE SUE VITTIME IN ALTRETTANTI VAMPIRI E SOPRATTUTTO NON PUÒ
SOGGIOGARE ALCUNO AL SUO VOLERE.
LUPARA ERA CONFUSO.
-
….MA DOTTORE, MIA NIPOTE SEMBRA ESSERE COME “ IN TRANCE “ E
PARE COMPLETAMENTE SOTTOMESSA A LUI...
-
NON HA PENSATO CHE POTREBBE ESSERE VERO AMORE?
-
LEI CONTINUA A SFIDARE LA MIA PAZIENZA! LA RISPARMIO ANCORA
PERCHÉ SI È DIMOSTRATO UN BUON MEDICO MA... BADI: TUTTO HA UN LIMITE!….UNA
LUPARA NON PUÒ INNAMORARSI DI UN VAMPIRO...
-
LA VISITA NON È FINITA. ORA VOGLIO STABILIRE QUANTO È
DEBILITATA LA PAZIENTE.
INIZIERÒ
CON L’ASCOLTARGLI IL CUORE.
AFFERRÒ DALLA BORSA UN BICCHIERE
VUOTO E LO POSÒ SUL PETTO DI ASSUNTINA. DOPO AVERCI MESSO SOPRA L’ORECCHIO, SI
MISE A SCANDIRE AD ALTA VOCE I BATTITI, CONFRONTANDOLI COI SECONDI DEL SUO
CRONOMETRO.
-
OP….OP….STUNF….OP….OP….STUNF….
MALE...
MALE... QUESTO CUORE “ STUNFA “ MALUCCIO! ….LE PROVERÒ ANCHE LA PRESSIONE.
INFILÒ L’INDICE IN UN ORECCHIO
DELLA PAZIENTE E POI ACCESE UN FIAMMIFERO.
-
MA CHE FA!
ESCLAMÒ LUPARA DI NUOVO
CONTRARIATO.
-
PERQUISITE QUESTO CIARLATANO! VOGLIO VEDERE SE VERAMENTE È
UN DOTTORE...
MENTRE ROLLINI PERQUISIVA IN MODO
RUDE JAMAICAN PYRSS, QUESTI RIBATTÉ INDIGNATO:
-
NON SONO MAI STATO TRATTATO COSÌ….NEMMENO TRA GLI ZULÙ DEL
CONGO….SAPPIATE CHE SONO TITOLARE DELLA CATTEDRA DI MEDICINA DELL’UNIVERSITÀ DI
KRUGEN…
LUPARA SI RIVOLSE A BON.
-
LEI CONOSCE QUESTO POSTO?
-
NO.
LUPARA SI ADIRÒ ANCOR DI PIÙ.
INTANTO ROLLINI AVEVA TROVATO I DOCUMENTI.
-
ECCOLI CAPO.
LUPARA LI LESSE FRENETICAMENTE E
POI LI RICONSEGNÒ AL DOTTORE.
-
DA QUI RISULTA TUTTO IN REGOLA MA….SAPPIA CHE I SUOI SISTEMI
NON MI PIACCIONO PER NIENTE E NEMMENO IL SUO STILE….
PYRSS RICHIUSE LA BORSA E SI
RIVOLSE AI PRESENTI MOLTO PREOCCUPATO.
-
QUESTA RAGAZZA È IN GRAVE PERICOLO, FARESTE BENE A DARMI
RETTA.
-
LE DO RETTA PERCHÉ SONO OBBLIGATO. NON HO ALTRA SCELTA...
-
ALLORA FARETE COME VI DICO IO: BISOGNA SPRANGARE PORTE E
FINESTRE DELLA STANZA DELLA RAGAZZA E POI SERVONO MOLTE E MOLTE TESTE D’AGLIO.
BON INTERVENNE.
-
QUESTO VAMPIRO NON TEME L’AGLIO……ANZI SE LO MANGIA….
JAMAICAN SI RIVOLSE A LUPARA.
-
MA PERCHÉ TIENE AL SUO SERVIZIO QUESTO IMBRANATO?
-
ME LI SCELGO IO I MIEI COLLABORATORI, NON LEI….
-
E’ GIUSTO.
METTIAMOCI AL LAVORO.
LA CASA SI RIEMPÌ DI ATTIVITÀ. PER
GLI SCAGNOZZI DI LUPARA IL LAVORO ERA UNA COSA TOTALMENTE NUOVA E SCONOSCIUTA E
IN PIÙ PER NIENTE GRADITA. BON DIRIGEVA TUTTO MA…. NESSUNO LO ASCOLTAVA. I
LAVORI VENNERO ULTIMATI IN TEMPO PER LA MEZZANOTTE. ASSUNTINA ERA COMPLETAMENTE
SIGILLATA NELLA SUA CAMERA. NEMMENO UN FANTASMA SAREBBE POTUTO ENTRARE E DI
CONSEGUENZA NELLA VILLA TORNO LA QUIETE, CHE CONCILIÒ IL PACIFICO SONNO DI
TUTTI. INCARICATI DELLA GUARDIA ALLA STANZA, FURONO SORTEGGIATI COL SISTEMA
DELLA PAGLIUZZA, FRANK MUSERUOLA E ARNOLD TIRAPUGNI. LA MATTINA SEGUENTE FU
LUPARA IN PERSONA, L’UNICO AD AVERE LA CHIAVE DELLA CAMERA, AD ACCORGERSI DELLA
SCOMPARSA DELLA NIPOTE. DIVENTÒ UNA BELVA.
-
FRAAAANK…….ARNOOOOLD... .
FETUSI!
LI TROVARONO ADDORMENTATI SUL
DIVANO DEL SALOTTO. LA LAVORATA DEL GIORNO PRIMA LI AVEVA SFIANCATI. FRANK
AVEVA IN MANO UN CANNOLO SICILIANO MANGIATO PER METÀ….
IL PRIMO A SVEGLIARSI FU PROPRIO
LUI.
-
IUOOAAAHH….
SBADIGLIÒ SODDISFATTO.
-
BUON GIORNO….
GLI DISSE LUPARA, CHE POI LO
FREDDÒ CON UN COLPO DI PISTOLA IN MEZZO AGLI OCCHI.
LO SPARO SVEGLIÒ ANCHE ARNOLD
TIRAPUGNI, CHE VEDENDO IL CORPO INERME DELL’AMICO ESCLAMÒ:
-
OH!
LA STANZA SI RIEMPÌ DI SCAGNOZZI E
LUPARA ORDINÒ:
-
RAGAZZI….GONFIATELO DI BOTTE!
TIRAPUGNI VENNE TALMENTE RIEMPITO
DI BOTTE CHE LA SUA FACCIA SI GONFIÒ COME UN PALLONE. IN POCHI ATTIMI DIVENNE
TALMENTE GRANDE, CHE ARNOLD INIZIÒ A SOLLEVARSI DAL PAVIMENTO, DOPODICHÉ VOLÒ
FUORI DALLA FINESTRA, PERDENDOSI NEL CIELO ALBEGGIANTE…
-
ADDIOOOO….
-
VATTINNE... CANE ROGNUSO….
RUGGÌ ROLLINI VEDENDOLO
SCOMPARIRE.
BON, CHE SI ERA APPENA SVEGLIATO,
ENTRÒ NELLA STANZA GREMITA DI PERSONE E PIENA DI SANGUE.
-
DOVE DEVO ANDARE PER AVERE UN CAPPUCCINO CON BRIOCHE?
CHIESE INNOCENTEMENTE.
-
PORTATEMELO VIA!
RUGGÌ LUPARA COME UN LEONE FERITO.
BON VENNE LETTERALMENTE TRASCINATO FUORI.
-
FORSE C’È QUALCHE NOVITÀ?
DOMANDÒ MENTRE STRISCIAVA.
-
VIA! FUORI!
QUEL GIORNO, LA CASA DI LUPARA
SEMBRAVA ESSERE PIÙ UN FORMICAIO CHE LA NORMALE DIMORA DI UN BOSS. GLI
SCAGNOZZI ENTRAVANO ED USCIVANO FRENETICAMENTE DALLA VILLA MA DI ASSUNTINA NON
VI ERA PROPRIO TRACCIA. BON INTRAVIDE IN QUEL CAOS UNA CONCRETA POSSIBILITÀ DI
FUGA. INFATTI, VERSO IL TARDO POMERIGGIO, SI PRESENTÒ AL CANCELLO D’USCITA
SORRIDENTE E TRANQUILLO E SI RIVOLSE AL GUARDIANO.
-
DEVO ANDARE A PRENDERE LE SIGARETTE PER IL BOSS, PUOI
APRIRMI?
-
MA CERTO……PAROLA D’ORDINE?
-
ECCOLA QUI!
IN UN LAMPO RACCOLSE UN ENORME
SASSO E LO SCAGLIÒ VERSO LA GUARDIA, COLPENDOLA IN PIENO VISO... MA IL SASSO SI
RUPPE ED IL VOLTO DELLA GUARDIA RIMASE IMPERTURBABILE.
DALLA GUARDIOLA USCÌ FUORI “
MUSCOLONE “ TAYLOR, UN OMONE CHE AVEVA INIZIATO AD ANDARE IN PALESTRA A SOLI
DUE ANNI E CHE AVEVA VINTO I CONCORSI DI “ MISTER MUSCOLO “ DELL’ULTIMO
DECENNIO. IN MENO DI UN SECONDO LO AGGUANTÒ E BON SI RITROVÒ SOLLEVATO COME UNA
PIUMA.
-
ADESSO TI LANCIO FINO ALLA 45 A STRADA!
GLI FECE UN FAVORE, PERCHÉ ERA
PROPRIO LÌ CHE SI TROVAVA IL SUO UFFICIO. VOLÒ PER CIRCA CINQUE MINUTI E POI
ATTERRÒ SUL TETTO DELLA SUA FORD “ RALLENTY “. LA SOLITA VECCHIETTA, CHE DI LÌ
PASSAVA, GLI DOMANDÒ:
-
CHE SPAVENTO! DA DOVE ARRIVA LEI?!
-
SONO UN NUOVO MODELLO DI UOMO VOLANTE...
LA DONNA CORSE VIA SPAVENTATA E
CONFUSA. BON NON SALÌ NEMMENO NEL SUO UFFICIO MA CORSE SUBITO ALLA CENTRALE. LÌ
CHIESE SUBITO DI PARLARE CON BONNER.
ENTRATO NELL’UFFICIO DEL
GRASSISSIMO CAPO DELLA POLIZIA, QUESTI LO ACCOLSE A BRACCIA APERTE
STRITOLANDOLO.
-
AAARRRGG! MI STRITOLA!
-
CARO BON….MANGI QUALCOSA ... LA VEDO SCIUPATA….LO VUOLE UN
BUON SALAMINO COTTO CON LE PATATE?
BON RIFIUTÒ MA BONNER UGUALMENTE
LO INGOZZÒ A FORZA.
-
MANGI SU!….E’
BUONO….
TERMINATA QUELLA TORTURA, BON POTÉ
FINALMENTE RACCONTARE LA STORIA DI MACULA, DEL RAPIMENTO DI COOPER E DELLE SUE
DISAVVENTURE CON LUPARA E JAMAICAN PYRSS.
BONNER, MENTRE MANGIAVA UNA COSCIA
DI POLLO, GLI RISPOSE:
-
INTERESSANTE STORIELLONA... MA….LEI NON SI DEVE PREOCCUPARE
PER IL CAP.COOPER, A LUI PENSERÒ IO. PER LEI HO UN ALTRO INCARICO. E’ STATO
AVVISTATO AD HARLEM L’AIUTANTE DI MACULA. QUEL MOSTRO VA FERMATO: OGNI GIORNO
MIETE VITTIME PIÙ DI UNA MIETITREBBIA….
-
IN CHE ZONA DI HARLEM È STATO AVVISTATO PETRESCU?
-
TRA LA 22 A E LA 26 A STRADA.
A QUELLE PAROLE BON EBBE
UN’INTUIZIONE E SI ALZÒ DI SCATTO.
-
CONOSCO QUEL POSTO!
-
PRENDA TUTTI GLI AGENTI CHE VUOLE.
-
PORTERÒ CON ME SOLO IL SERG.COYOTE...
….ED USCÌ DI CORSA.
I DUE
ARRIVARONO SUL POSTO POCO PRIMA DEL TRAMONTO E BON CONDUSSE COYOTE IN UN
VECCHIO TEATRO ABBANDONATO. IL PORTONE SCRICCHIOLANTE ERA SOCCHIUSO E CON UNA
LEGGERA SPINTA L’INVESTIGATORE LO APRÌ.
-
PERCHÉ ENTRIAMO QUA DENTRO?
CHIESE COYOTE PREOCCUPATO.
-
ADESSO VEDRAI.
I DUE AVANZARONO SU DI UN
PAVIMENTO COMPLETAMENTE POLVEROSO, SUL QUALE RISALTAVANO LE IMPRONTE FORSE
DELL’UNICA PERSONA CHE ERA ENTRATA LÌ
NEGLI ULTIMI ANNI.
RAGGIUNSERO LA ZONA DEL
RETROPALCO, DOVE VI ERANO DECINE DI CUSTODIE DI STRUMENTI ACCATASTATE L’UNA
SULL’ALTRA.
-
E’ QUI CHE MACULA VENIVA A DORMIRE. CI AVREI SCOMMESSO LA
TESTA!
CONFIDO BON A COYOTE.
IL SERGENTE, CHE ERA DI ORIGINE
NAVAJOS, ERA UN ESPERTO LETTORE DI IMPRONTE E COSÌ SI MISE SUBITO AD ESAMINARE
QUELLE SUL PAVIMENTO.
-
COSA LEGGI SERGENTE?
CHIESE CON ANSIA BON.
-
E’ IL NOSTRO UOMO. VEDI….IL SUO MODO DI CAMMINARE DENOTA CHE
UN TEMPO È STATO UN CALCIATORE. GUARDA... COME APPOGGIA IL TACCO DEL PIEDE
DESTRO PIÙ DEL SINISTRO….
-
PERFETTO! SEI UN VERO SEGUGIO DELLE IMPRONTE...
-
TUTTO MERITO DI MIO NONNO “ CESPUGLIO POTATO “……
-
AH….CHE STRANO NOME...
-
QUANDO ANCORA ERA IN FASCE, CADDE DALLE BRACCIA DELLA MADRE IN
UN FOLTO CESPUGLIO... E PER RECUPERARLO I GUERRIERI DEL VILLAGGIO DOVETTERO
TAGLIARE QUASI TUTTI I RAMI….DA ALLORA LO CHIAMARONO COSÌ: “ CESPUGLIO POTATO
“...
-
AH! UNA VERA STORIA INDIANA... A FARCI UN LIBRO SI POTREBBE
RICAVARNE UNA FORTUNA!
-
ADESSO STAMMI DIETRO BILLY, CERCHEREMO DI SEGUIRE LE
IMPRONTE ANCHE FUORI DAL TEATRO.
USCITI DALL’EDIFICIO, COYOTE
CONTINUÒ A SEGUIRE A CARPONI LE IMPRONTE DI PETRESCU ANCHE SULL’ASFALTO, MENTRE
BON POCO PIÙ DIETRO, SI MANGIAVA INVECE UN PACCHETTO DI POP – CORN. QUANDO IL
BUIO DELLA NOTTE, COMINCIÒ AD IMPEDIRE LA LETTURA DELLE ORME, I DUE SI
TROVARONO DI FRONTE AD UN CANCELLO DI FERRO. BON LO APRÌ. LA FALCE DELLA LUNA
ILLUMINÒ UN PICCOLO ED OMBROSO CIMITERO. SEMBRAVA QUASI CHE IL VENTO LO AVESSE
SOFFIATO IN QUEL LUOGO DALLA LONTANA NEW ORLEANS, VISTO CHE ERA COSTRUITO
SECONDO LE USANZE TIPICHE DELLA LOUISIANA.
LE LAPIDI SCREPOLATE E RICOPERTE
DI UMIDO MUSCHIO METTEVANO I BRIVIDI AI NOSTRI DUE EROI E IN QUELL’ATMOSFERA
SURREALE, BON SI MISE A FISCHIETTARE “ GLOOMY SUNDAY “, CANZONE DELLA SUA AMATA
BILLIE HOLIDAY.
-
COSA FAI, FISCHI?
GLI DOMANDÒ PERPLESSO COYOTE.
-
QUESTO LUOGO ISPIRA LA MIA INDOLE JAZZ….
-
AH!….MA DICO….QUESTO CIMITERO NON TI METTE PAURA?
-
NO, MI ISPIRA….
….E SI RIMISE A FISCHIETTARE
TRANQUILLO. IMPROVVISAMENTE, UNA TOMBA SI APRÌ E...
USCÌ FUORI UN BIANCO CADAVERE.
COYOTE RIMASE PARALIZZATO DAL TERRORE. BON CONTINUÒ INVECE A FISCHIARE. IL
MORTO DOMANDÒ:
-
HA PER CASO VISTO IL MIO VICINO DI TOMBA? AVEVAMO UN
APPUNTAMENTO MA….NON LO VEDO….
BON RISPOSE RILASSATO.
-
MI SPIACE NON POTERLA AIUTARE….MA SIAMO APPENA ARRIVATI... E
TU COYOTE, HAI VISTO QUALCOSA?
COYOTE, TREMANTE, NEMMENO GLI
RISPOSE. BON SI RIVOLSE ALLORA AL MORTO.
-
LEI CHE È DI QUESTE PARTI……HA PER CASO VISTO DEI MOVIMENTI
STRANI?
-
MOVIMENTI NO……MA SENTO SPESSO DEI MUGUGNI PROVENIRE DA
LAGGIÙ….
-
AH….GRAZIE….ALLORA ANDIAMO A VEDERE SUBITO... LEI STA QUI O
VA VIA?
-
MI SA TANTO CHE DEVO RESTARE QUI….
-
BRAVO... BRAVO….FACCIA IL SUO DOVERE DI MORTO….
-
HA RAGIONE, IL PARADISO BISOGNA GUADAGNARSELO NON SOLO DA
VIVI….SE LO RICORDI…
BON SI RIVOLSE ANCORA A COYOTE.
-
HAI VISTO... IL NOSTRO AMICO È UNA BRAVA PERSONA... NON C’È
NIENTE DA TEMERE.
COYOTE ERA TALMENTE SPAVENTATO CHE
I DENTI GLI PICCHIETTAVANO COME SE FOSSERO PROVVISTI DI VITA PROPRIA. DOPO AVER
SALUTATO, IL MORTO RIENTRÒ NELLA TOMBA.
BON FECE SEDERE COYOTE SOTTO SHOCK
E SI DIRESSE VERSO IL LUOGO INDICATOGLI. RAGGIUNSE UNA CAPPELLETTA E SI MISE A
SCENDERE LE SCALE CHE PORTAVANO VERSO IL BASSO. RAGGIUNTO IL FONDO, VENNE
COMPLETAMENTE AVVOLTO DAL BUIO. UDÌ PERÒ CHIARAMENTE I MUGUGNI DI CUI AVEVA
PARLATO IL MORTO. ACCESE UN FIAMMIFERO E VIDE PETRESCU LEGATO CON UN FIL DI
FERRO, IMBAVAGLIATO E GETTATO IN UN ANGOLO DI QUELL’INQUIETANTE LUOGO. NOTÒ CHE
SU UNA TOMBA ERA POSTA UNA LAMPADA E COSÌ SI AFFRETTÒ AD ACCENDERLA, DOPO DI
CHE TOLSE IL BAVAGLIO A PETRESCU E LO LIBERÒ. IL VECCHIO CADDE A TERRA SFINITO.
-
NON MANGIO DA UNA SETTIMANA……HO UNA FAME INCREDIBILE...
-
SE VUOLE HO QUI UN MEZZO PACCHETTO DI POP- CORN...
PETRESCU GLIELO STRAPPÒ DI MANO E
MANGIÒ ANCHE LA CARTA.
-
IL MIO PADRONE È UN DEMONIO! E’ STATO LUI A LEGARMI. VOLEVA
FARMI MORIRE DI
FAME. DOPO TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER LUI IN
QUESTI ANNI... DA QUANDO HA I DENTI NUOVI, IO SONO SOLO UN PESO PER LUI, MI HA
DETTO CHE NON ERO NEMMENO DEGNO DI ESSERE MORSICATO. IL MIO VECCHIO SANGUE LO
DISGUSTA...
-
TUTTO SOMMATO È CIÒ CHE SI MERITA….COSÌ IMPARA AD AIUTARE UN
VAMPIRO...
-
QUANDO L’HO CONOSCIUTO IO, GLI MANCAVA UN DENTE ED ERA UN
POVERO DIAVOLO COME ME, UN VAGABONDO SENZA UNA CASA E SENZA NESSUNO... MA
ADESSO CHE HA RIACQUISTATO I DENTI, È DIVENTATO UN QUALCOSA DI TERRIBILE: UNA
VERA MACCHINA DI MORTE!
ALL’IMPROVVISO SI UDIRONO DEI
PASSI SULLE SCALE. PETRESCU SI NASCOSE DIETRO A BON.
-
E’ LUI, VIENE PER MORDERCI!
ERA INVECE COYOTE, CHE AVEVA I
DENTI ANCORA PICCHIETTANTI E LO SGUARDO ALLUCINATO.
I DUE TIRARONO UN SOSPIRO DI
SOLLIEVO. PETRESCU PRESE BON PER UNA MANO E LO TRASCINÒ VERSO UNA TOMBA APERTA.
-
GUARDI QUA! PRIMA SI ACCONTENTAVA DI DORMIRE IN UNA VECCHIA
CUSTODIA DI SAX, ADESSO INVECE RIPOSA IN UNA BARA D’AVORIO CON LE MANIGLIE DI
PLATINO. DI GIORNO HA ANCHE IL CONDIZIONATORE PER QUANDO FA CALDO...
-
CONDIZIONATORE?
RIPETÉ BON TRA SÉ.
-
CHE COS’È?
-
AH….NON LO SO IO...
SI UDIRONO ALTRI PASSI LEGGERI ED
I TRE SI ABBRACCIARONO IMPAURITI.
-
QUESTO È LUI!
SUSSURRÒ TERRORIZZATO PETRESCU.
APPARVE INVECE IL VOLTO BARBUTO DI ASSUNTINA. IL GIÀ IPERTESO COYOTE A QUELLA
VISTA SI LASCIÒ SFUGGIRE UN URLO TREMENDO.
-
AAAAHHHH!!!
... E FUGGÌ VIA NELLA NOTTE. LA
GIOVANE RAGAZZA, RICOPERTA DI VELI, SI MISE A DANZARE IN QUEL LOCULO DI MORTE.
PER ASSECONDARLA BON DANZÒ CON LEI ED A QUELLA VISTA PETRESCU, GIÀ MOLTO
DEBOLE, SVENNE DEL TUTTO. I DUE DANZARONO PER ALCUNI MINUTI, DOPO DI CHE
VENNERO D’IMPROVVISO SORPRESI DALLA MOSTRUOSA APPARIZIONE DI MACULA, CHE LI
FISSAVA DALLA SCALA COI SUOI GELIDI OCCHI E LA BOCCA GOCCIOLANTE DI SANGUE.
-
GRRRR….
RINGHIÒ MACULA.
BON SPINSE VIA ASSUNTINA COME SE
FOSSE UN SACCO VUOTO E CONTEMPORANEAMENTE SFODERÒ LA SUA 38 A TRIPLA CANNA,
FACENDO FUOCO A RAFFICA. IL VAMPIRO SI TRASFORMÒ IN PIPISTRELLO E VOLÒ FUORI, MENTRE
I CALCINACCI DAL SOFFITTO CADEVANO E ROTOLAVANO PER LE SCALE. BON LO INSEGUÌ
NEL FUMO, RITORNANDO COSÌ NEL CIMITERO. UNA VOLTA FUORI, INIZIÒ LA CACCIA AL
PIPISTRELLO. BON SPARAVA SALTANDO DA UNA TOMBA ALL’ALTRA MA IL PIPISTRELLO
SCHIVAVA LE PALLOTTOLE CON GRANDE AGILITÀ. CONTINUARONO COSÌ PER ALCUNI MINUTI,
FINO A QUANDO BON STRAMAZZÒ A TERRA SFINITO ED ANSIMANTE. IL PIPISTRELLO GLI
PLANÒ ACCANTO, RIACQUISTANDO SEMBIANZE DA VAMPIRO.
-
SIAMO ALLA RESA DEI CONTI….
DISSE GELIDAMENTE MACULA.
-
HO SETE...
RISPOSE BON.
AFFERRÒ IL VASO DI FIORI DI UNA
TOMBA E NE BEVVE AVIDAMENTE IL CONTENUTO. MACULA RESTÒ LETTERALMENTE
DISGUSTATO.
-
MA CHE SCHIFO! QUEST’UOMO È UN VERO MAIALE!
INTANTO BON SI ERA DISSETATO.
-
AAAHHH... ALMENO IO BEVO L’ACQUA, NON IL SANGUE DEGLI ALTRI….
AL CIMITERO INTANTO, ERANO
ARRIVATI I PRIMI CURIOSI ATTIRATI DAGLI SPARI E LE SIRENE DELLA POLIZIA SI
UDIVANO IN LONTANANZA.
-
ORA DEVO SCAPPARE MA... PRIMA DELLA PROSSIMA ALBA BERRÒ IL
TUO SANGUE...
-
LA TUA BARA PER QUESTO GIORNO È SOTTO SEQUESTRO. TI TOCCHERÀ
ANDARE A DORMIRE DA UN’ALTRA PARTE.
-
METTERÒ IN CONTO ANCHE QUESTA….E TRATTA BENE LA MIA DONNA…
-
DONNA? HA HA HA...
DOPO AVER LANCIATO A BON
UN’OCCHIATACCIA INFERNALE, MACULA MUTÒ IN PIPISTRELLO E VOLÒ VIA. CON ARROGANZA
BON SI MISE A CACCIAR VIA I CURIOSI.
-
VIA! QUESTO NON È UN CINEMA ALL’APERTO!
SOPRAGGIUNSERO IN QUEL MENTRE DUE
VOLANTI DELLA POLIZIA, DALLE QUALI SCESERO ALCUNI AGENTI INDAFFARATI.
-
RAGAZZI, È QUI!
URLÒ BON.
SULLA SECONDA VOLANTE, C’ERA
DISTESO COYOTE, IMPAURITO E COI DENTI CHE ANCORA GLI PICCHIETTAVANO. BON
CONDUSSE ALCUNI POLIZIOTTI NELLA CRIPTA E LÌ TROVARONO PETRESCU CHE GIACEVA A
TERRA SVENUTO. DI ASSUNTINA PERÒ NON VI ERA TRACCIA….
-
OLTRE A QUESTO VECCHIO, C’ERA ANCHE UNA RAGAZZA BARBUTA.
BISOGNA TROVARLA.
GLI AGENTI SI GUARDARONO IN FACCIA
INCREDULI. NEL FRATTEMPO UNO DI LORO, AVEVA TROVATO UN PICCOLO SENTIERO CHE
PORTAVA FUORI DAL CIMITERO. ORA ASSUNTINA POTEVA ESSERE OVUNQUE. GLI ERA
SFUGGITA DI NUOVO. INSTALLARONO ALLORA DEI RIFLETTORI, CHE ILLUMINARONO UN
CIMITERO COMPLETAMENTE DEVASTATO DAI COLPI DI BON. A QUEL PUNTO I CURIOSI,
VEDENDO I RIFLETTORI, PENSARONO CHE STESSE PER INIZIARE UNO SPETTACOLO DI
MUSICA MACABRO – JAZZ... ALCUNI COMINCIARONO AD APPLAUDIRE, INVOCANDO L’USCITA
DELLA STAR.
I POLIZIOTTI CERCARONO DI PLACARE
QUELL’IMPROVVISATO PUBBLICO CON URLA E COLPI SPARATI IN ARIA MA... LA FOLLA
AUMENTAVA E PRENDEVA SEMPRE PIÙ ENTUSIASMO.
-
CHE SPLENDIDA COREOGRAFIA!
STAVA URLANDO UNA VECCHIETTA DI
ORIGINE SENEGALESE.
-
FUORI! FUORI! FUORI! VOGLIAMO LA STAR...
GRIDAVANO TUTTI GLI ALTRI.
-
ORA BASTA!!
GRIDAVANO GLI AGENTI. IN QUESTO
CAOS IMPROVVISATO, DALLA SOLITA TOMBA USCÌ FUORI IL BIANCO CADAVERE
INCOLLERITO.
-
ALLORA! MI LASCIATE RIPOSARE IN PACE O NO!
SEGUÌ UN SILENZIO DI…TOMBA. DOPO
ALCUNI SECONDI, SIA IL “ PUBBLICO “ CHE I POLIZIOTTI, SI MISERO AD URLARE
TERRORIZZATI, FUGGENDO VIA A GAMBE LEVATE.
-
AAAAAHHH!!! ODDIO!!!
IN UN ATTIMO IL CIMITERO FU
DESERTO.
-
NON C’È PIÙ RISPETTO NEANCHE PER I MORTI!
SENTENZIÒ IL BIANCO CADAVERE PRIMA
DI RIENTRARE NELLA SUA TOMBA. BON ERA LÌ, SOLO E COL VENTO CHE GLI FISCHIAVA
ATTRAVERSO IL CAPPELLO. RACCOLSE UN CRISANTEMO DA UN VASO E LO POSÒ SULLA TOMBA
DEL BIANCO CADAVERE.
-
PER TE AMICO... E SCUSA...
SENTENDOSI BRACCATO DAGLI UOMINI
DI LUPARA, BON DECISE DI NON TORNARE A CASA MA DI ANDARE A DORMIRE DAL SUO
CARISSIMO AMICO, L’AVVOCATO MORTIMER MARS. INFATTI SI PRESENTÒ, ALLA BELLEZZA
DELLE TRE DI NOTTE, AL CANCELLO DELL’AMICO, SICURO DELLA SUA OSPITALITÀ. SUONÒ
SEI VOLTE IL CAMPANELLO, DOPO DI CHE STUFATOSI, DECISE DI SCAVALCARE IL MURO DI
CINTA.
-
STARÀ DORMENDO...
PENSÒ.
-
GLI FARÒ UNA BELLA SORPRESA...
UNA VOLTA NEL CORTILE, NOTÒ LA
LUCE DEL SOGGIORNO ACCESA.
-
MA COME?
PENSÒ DI NUOVO.
-
E’ IN CASA SVEGLIO E NON MI APRE? CHE SIA PRIGIONIERO DI
QUALCHE LADRO?
SFODERÒ ALLORA LA 38 A TRIPLA
CANNA E FECE IRRUZIONE SFASCIANDO LA PORTA. NEL SALOTTINO C’ERA UN SORPRESO
MORTIMER, INGINOCCHIATO DAVANTI ALLA SUA EX RAGAZZA, LA QUALE FINALMENTE ERA DA
LUI TORNATA. STAVA DICHIARANDOLE TUTTO IL SUO AMORE MA... IN QUEL MOMENTO SI
BLOCCÒ, COLTO DA UNA SEMI PARALISI FACCIALE.
-
FERMI TUTTI E ALTO LE MANI!
URLÒ BON ROTOLANDO SUL PAVIMENTO
SECONDO LA TECNICA D’INCURSIONE DEI MARINES.
-
AAAAAHHHHH!!
URLÒ LA RAGAZZA TERRORIZZATA, CHE
SUBITO FUGGÌ INFRANGENDO UNA VETRATA E POI, DOPO ESSERE CADUTA PER UN PIANO,
UNA VOLTA ATTERRATA SUL PRATO SOTTOSTANTE CORSE VIA ZOPPICANDO.
-
AIUTO I LADRI!!
NELLA STANZA INTANTO, MORTIMER
EMETTEVA CON LA SUA BOCCA STORTA E SEMI CHIUSA, SOLO DEI SUONI GUTTURALI ED
INCOMPRENSIBILI. BON SI RIALZÒ FIERO.
-
CHE TI STAVA FACENDO QUELLA?
GLI OCCHI DI MORTIMER LANCIAVANO
FIAMMATE D’ODIO. LA COLLERA ERA TALMENTE FORTE CHE LE SUE MASCELLE VINSERO LA
PARALISI E SI SBLOCCARONO.
-
C’ERA UNA SOLA PROBABILITÀ SU UN MILIARDO, CHE QUALCUNO MI
ROVINASSE QUESTO SPLENDIDO MOMENTO!! TU NON SEI UN UOMO! TU SEI UN IMPERMEABILE
ANIMATO!
SOTTO QUEL
CAPPELLO C’È SOLO ARIA E….TU NON SEI MIO AMICO!
-
MA COSA DICI... TI HO SALVATO….TI TENEVA PRIGIONIERO!
ALTRIMENTI PERCHÉ NON HAI RISPOSTO AL CAMPANELLO?
-
MALEDETTO IMBRANATO! AVEVO ADDIRITTURA TAGLIATO I FILI PER
NON ESSER DISTURBATO!
MI VIENE
VOGLIA DI SPARARTI, DI ANNEGARTI NELLA FONTANA DEL GIARDINO...
-
IUUOOOAAAHH…….
GLI RISPOSE UN ASSONNATO BON.
-
NE RIPARLIAMO DOMANI... VADO SU A DORMIRE….
-
QUESTA VOLTA NO! TI PORTO SUBITO IN TRIBUNALE….ANZI NO
DIRETTAMENTE IN PRIGIONE! LA VEDI QUELLA PORTA SFASCIATA?! LA VEDI QUELLA
FINESTRA DISTRUTTA?!
LI VEDI I
VETRI DAPPERTUTTO?!
-
LI VEDO….LI VEDO….MA….CHI ERA QUELLA RAGAZZA ALLORA?
-
ERA IL GRANDE AMORE DELLA MIA VITA……È LEI CHE MI HA DONATO
IL CAVALLINO DI VETRO... CHE TU HAI ROTTO QUEL GIORNO!
-
NON MI È SEMBRATA TANTO BELLA……TI PIACE SUL SERIO?
-
QUESTO È TROPPO... ANCHE PER UN UOMO EQUILIBRATO COME ME!
CON UN BALZO FELINO, MORTIMER SALÌ
SULLA SCALA ED AGGREDÌ BON. I DUE ROTOLARONO DI SOTTO E SUBITO DOPO LA CASA
PIOMBÒ NEL SILENZIO PIÙ ASSOLUTO. IL MATTINO SEGUENTE, BON SI SVEGLIÒ CON LA
FACCIA SOTTO L’ASCELLA DI MORTIMER...
-
CHE FINE AVRÀ FATTO IL MIO CAPPELLO?
SI SCROLLÒ MORTIMER DI DOSSO E
QUESTI SVEGLIANDOSI SUSSURRÒ:
-
FIDELIA……NON TE NE ANDARE... LUI NON È MIO AMICO... TORNA DA
ME ….
…CI
SPOSEREMO….
BON RACCOLSE IL CAPPELLO TRA LE
MACERIE DEL SALOTTINO E POI GUARDÒ CON PENA IL SUO AMICO.
-
POVERACCIO!
ESCLAMÒ.
POI USCÌ, CERCANDO DI
RICONCENTRARSI SU QUANTO ERA ACCADUTO QUELLA NOTTE AL CIMITERO.
DECISE CHE LA COSA PRIORITARIA,
PER ORA, ERA DI FARSI UN BUON WHISKY...
QUELLA MATTINA
BON SI RECÒ ALLA CENTRALE. CERCÒ BONNER MA QUESTI NON C’ERA, VISTO CHE AVEVA
AVUTO UN’INDIGESTIONE DURANTE LA NOTTE. COMUNQUE LO INFORMARONO CHE SIA COYOTE
CHE PETRESCU ERANO RICOVERATI ALL’OSPEDALE DI MANATTHAN E COSÌ DECISE DI
ANDARLI A TROVARE. I DUE ERANO RICOVERATI IN REPARTI DIFFERENTI. PREFERÌ ANDARE
PRIMA DA COYOTE, VISTO CHE ERA IL PIÙ GRAVE. ARRIVATO NELLA SUA STANZA, SUBITO
NOTÒ LE PROFONDE OCCHIAIE DEL PRIMARIO DOTT.SCOTT E DELLA GIOVANE INFERMIERA
JENNIFER. SUBITO AL SUO ORECCHIO GIUNSE IL FORTE PICCHIETTIO DEI DENTI DI
COYOTE...
-
E’ COSÌ DA QUANDO È ARRIVATO... NON RIUSCIAMO A FERMARGLI I
DENTI….
DISSE PREOCCUPATO IL DOTT. SCOTT.
BON PERÒ, ERA CON LO SGUARDO FISSO
SULLA BELLA JENNIFER. IL DOTTORE ACCORTOSI LO REDARGUÌ.
-
COS’È... NON HA MAI VISTO UNA RAGAZZA IN VITA SUA?!
-
MAI COSÌ GRAZIOSA….
LEI LO RICAMBIÒ LANCIANDO UN DOLCE
SGUARDO, ROVESCIANDO PERÒ UNA BOTTIGLIA D’ACQUA MINERALE GHIACCIATA SU COYOTE,
IL QUALE URLÒ:
-
OOOOOHHHH!!
MIRACOLOSAMENTE, FORSE A CAUSA
DELLO SHOCK, SMISE DI PICCHIETTARE I DENTI.
-
HA VISTO COME SI FA!
DISSE BON AD UNO STUPITO
DOTT.SCOTT.
-
VADO A DIMETTERMI...
DISSE IL DOTTORE SCONSOLATO USCENDO
DALLA STANZA. L’INFERMIERA JENNIFER ERA AMMIRATA, AVREBBE VOLUTO CHIEDERE IL
SUO NOME A BON MA RIUSCÌ SOLO A DIVENTARE ROSSA E IMPACCIATA. SE NE ANDÒ
ROVESCIANDO IL CARRELLO DELLE VIVANDE, UN PO’PER TERRA E UN PO’ADDOSSO A
COYOTE, IL QUALE RIPRESE ANCHE A PARLARE.
-
STAI ATTENTA OCHETTA!
BON INTERVENNE PER DIFENDERE LA
FANCIULLA.
-
E’ LEI CHE TI HA GUARITO….
-
AH!
FIERA LA RAGAZZA USCÌ, CON IN
TESTA L’AMBIZIONE DI DIVENTARE UN GIORNO UNA GRANDE DOTTORESSA. COYOTE ERA
DUNQUE COMPLETAMENTE GUARITO E ACCOMPAGNÒ BON A TROVARE PETRESCU. LO TROVARONO
QUASI DEL TUTTO RISTABILITO. AVEVA MANGIATO PER TUTTA LA NOTTE ED AVEVA COSÌ
RIPRESO QUALCHE CHILO. MENTRE BON RISPONDEVA AD ALCUNE DOMANDE DI PETRESCU,
D’IMPROVVISO SI UDÌ DEL TRAMBUSTO NEL CORRIDOIO. LA PORTA DELLA CAMERA SI
SPALANCÒ ED ENTRO UN MEDICO, CON TANTO DI MASCHERINA, CHE PERÒ INVECE DEL
BISTURI TENEVA IN MANO UNA RIVOLTELLA.
-
MI MANDA TONY LUPARA….SONO QUA PER PRELEVARVI…
COYOTE, VELOCE COME UN FULMINE,
GLI TOLSE LA PISTOLA E POI CON UN FORTE PUGNO LO ATTERRÒ. BON GLI TOLSE IL
BAVAGLIO E POI LO INTERROGÒ.
-
COME TI CHIAMI?
L’UOMO ERA UN PO’INTONTITO, PENSÒ
UN ATTIMO E POI SVENNE.
-
NON C’È SCELTA, DOBBIAMO ANDARE CON LUI.
DISSE
BON A COYOTE.
-
MA COSA DICI?! NON VEDI CHE ORMAI L’HO SISTEMATO...
-
DOBBIAMO PARLARE CON JAMAICAN PYRSS. SOLO LUI PUÒ CONDURCI
DA MACULA. ANDREMO IO E PETRESCU, TU È MEGLIO CHE RAGGIUNGI BONNER E LO AIUTI
AD ORGANIZZARE IL SALVATAGGIO DI COOPER.
-
NON STAI RISCHIANDO TROPPO?
DOMANDÒ COYOTE.
-
STAI TRANQUILLO AMICO MIO….LUPARA ME LO LAVORO IO…E ORA VAI,
QUANDO SI SVEGLIA QUESTO TIRAPIEDI TU DEVI GIÀ ESSERE ALLA CENTRALE.
COYOTE STRINSE LA MANO A BON E GLI
DISSE SERIO:
-
AUGH!... SE SEI IN PERICOLO….MANDA SEGNALI DI FUMO…
GLI STRIZZÒ L’OCCHIO ED USCÌ. BON
E PETRESCU FECERO RINVENIRE IL TIRAPIEDI E POI PUNTANDOGLI LA SUA PISTOLA ALLA
SCHIENA, LO COSTRINSERO A SCORTARLI FINO DA LUPARA.
MENTRE USCIVANO DALL’OSPEDALE,
SENTIRONO PIÙ VOLTE L’ALTOPARLANTE CHIAMARE IL DOTT.SCOTT IN SALA
OPERATORIA….MA QUESTI NON POTEVA DI CERTO SENTIRE, VISTO CHE GIÀ ERA SULLE RIVE
DEL LAGO VICTORINO CHE ALLEGRAMENTE PESCAVA... VERSO SERA, I TRE ENTRAVANO
NELLA VILLA DI LUPARA. ROLLINI FU SORPRESO, NEL VEDERE IL SUO SICARIO ENTRARE
CON LE BRACCIA ALZATE E DIETRO BON E PETRESCU CHE LO COMANDAVANO A BACCHETTA.
POCO DOPO, VENNE CONVOCATA
D’URGENZA UNA RIUNIONE, AL FINE DI ORGANIZZARE IL SALVATAGGIO DI ASSUNTINA.
PETRESCU DOVETTE RACCONTARE A LUPARA COME BON AVEVA SALVATO ASSUNTINA DAL MORSO
LETALE DI MACULA, IN QUELL’AGITATA NOTTE AL CIMITERO DI S.CRISTOBAL. DOPO DI
CHE, RACCONTÒ A TUTTI I PRESENTI CURIOSI, L’EPISODIO DEL FAMOSO RIGORE FALLITO.
LUPARA MISE UNA PIETRA SOPRA ALLA FUGA DI BON E VOLLE DARE ALL’INVESTIGATORE
UN’ULTIMA POSSIBILITÀ. QUI ARRIVAVA IL PUNTO CRITICO: DOVE POTEVA NASCONDERSI
ASSUNTINA? COME POTEVA FARE PER RINTRACCIARE MACULA? INTERVENNE PYRSS.
-
CI SAREBBE…. RIPETO, CI SAREBBE... UNA POSSIBILITÀ……ANCHE SE
NON GARANTISCO NULLA…
-
E CIOÈ?!
CHIESE ANSIOSO LUPARA.
-
MI RIPETO: CI SAREBBE... MA FORSE C’È...
LUPARA SI ALZÒ PICCHIANDO I PUGNI
SUL TAVOLO.
-
QUESTO PARLA PER ORE ED ORE SENZA DIRE NIENTE! NON È CAPACE
DI ESSERE CHIARO!?
PYRSS DIVENNE SERIO E GUARDO TUTTI
CON SOLENNITÀ.
-
IPNOSI….SIGNORI MIEI... STO PARLANDO DI IPNOSI...
LUPARA ORMAI AVEVA LA BAVA ALLA
BOCCA.
-
VUOLE PER FAVORE ESSERE CHIARO!
JAMAICAN ALLORA, INIZIÒ A
PASSEGGIARE AVANTI E INDIETRO TENENDO LE MANI DIETRO LA SCHIENA, CON L’ARIA
TIPICA DEL LUMINARE DELLA SCIENZA.
-
SIGNOR PETRESCU... DA QUANTO TEMPO CONOSCE IL CONTE MACULA?
PETRESCU CI PENSÒ UN PO’.
-
IL TEMPO NON HA PIÙ IMPORTANZA PER ME….SI È FERMATO….
-
ADESSO CI SI METTE ANCHE LEI!
URLÒ DI NUOVO LUPARA.
-
RISPONDA ALLA DOMANDA!
-
SARANNO SÌ E NO TRE ANNI….
PYRSS DOPO UN ATTIMO DI SILENZIO
SENTENZIÒ:
-
BENE! ALLORA SI PUÒ FARE... .EHM... QUELLO DI CUI PARLO, È
UN ESPERIMENTO DI MEDICINA TRIDIMENSIONALE….
TUTTI SI GUARDARONO IN FACCIA
ALLIBITI.
-
FU ESEGUITO PER LA PRIMA VOLTA DAGLI ANTICHI EGIZI, DENTRO
ALLA PIRAMIDE CAPOVOLTA DI LUXOR….MA L’ESPERIMENTO NON RIUSCÌ. VENNE RIFATTO
INSEGUITO DAI BOERI A CITTÀ DEL CAPO MA……ANCHE QUI NON EBBE ESITI POSITIVI... …E QUINDI... LO
RIPETEREMO QUI NOI STASERA... BUONA FORTUNA A TUTTI SIGNORI….
ED USCÌ.
- RIPORTATE QUI QUEL PAZZO!
URLÒ LUPARA. PYRSS VENNE RIPORTATO
DI PESO NELLA STANZA DA DUE GORILLA.
-
INSOMMA, VOGLIAMO FARE QUESTO TENTATIVO O NO?!
PYRSS TIRÒ FUORI IL CRONOMETRO E
SENTENZIÒ:
-
L’ESPERIMENTO AVRÀ LUOGO TRA UN MINUTO E VENTICINQUE
SECONDI….E MI SERVIRÀ IL SIGNOR PETRESCU.
FECERO ACCOMODARE PETRESCU SUL
TRONO DI LUPARA, PER FARLO STARE COMODO. PYRSS SI SEDETTE DAVANTI A LUI. SI FECE
QUINDI PORTARE UN CATINO D’ACQUA BOLLENTE E POI CI MISE DENTRO I PIEDI.
-
AAAAHHH…….MI STIMOLA LA CONCENTRAZIONE….
INTERVENNE TIMIDAMENTE BON.
-
PRIMA DI INIZIARE L’ESPERIMENTO, SI POTREBBE SAPERE
VAGAMENTE DI CHE COSA SI TRATTA?
-
L’ANTICO FARAONE EGIZIANO AT- HAK- AT, SOSTENEVA CHE QUANDO
DUE PERSONE PASSANO MOLTISSIMO TEMPO INSIEME, VIENE A CREARSI FRA LORO
UN’INTESA INCONSCIA, CHE DAL SUB CONSCIO PERMETTE DI ARRIVARE ALLA COSCIENZA
DELL’UNA E DELL’ALTRA….MA SOLO APPARENTEMENTE…
PYRSS S’INTERRUPPE PER GUARDARE LE
FACCE ALLUCINATE DEI PRESENTI.
-
SCUSATEMI, SONO SCESO TROPPO NEI DETTAGLI….IN POCHE PAROLE,
CERCHERÒ DI IPNOTIZZARE CODESTO POVERO VECCHIO E POI SOTTO IPNOSI, LUI CI
CONDURRÀ ALL’INDIRIZZO ESATTO DOVE SI NASCONDONO MACULA E LA GIOVANE ASSUNTINA.
-
OOOOHHHH...
DI TUTTI.
-
NON HO MAI SENTITO TANTE STUPIDAGGINI IN UNA VOLTA SOLA!
SOSTENNE LUPARA.
-
ADESSO BASTA PARLARE….SE NO PERDO LA
CONCENTRAZIONE….INIZIAMO! AH... DIMENTICAVO... UN ULTIMO AVVERTIMENTO: DATA
L’ETÀ AVANZATA DEL PAZIENTE, CI POTREBBERO ESSERE DEGLI EFFETTI COLLATERALI
TIPO DILATAZIONE DELLE PUPILLE, CRISI CARDIO-CIRCOLATORIE, RIGIDITÀ DEI
TENDINI, ATTACCHI ASMATICI, SOFFOCAMENTO, STRAPPI MUSCOLARI, CONVULSIONI,
ATTACCHI EPILETTICI E….INSOMMA LA MORTE….
-
DETTAGLI INSIGNIFICANTI.
LO INTERRUPPE LUPARA.
-
PROCEDA.
PYRSS CERCÒ SUBITO DI RILASSARE UN
AGITATO PETRESCU. POI, TIRÒ FUORI DALLA SUA BORSA DA MEDICO UN CIOCCOLATINO E
SE LO MISE IN BOCCA.
-
MI OSSERVI MENTRE LENTAMENTE MANGIO……
DISSE A PETRESCU.
-
GUARDI BENE IL MOVIMENTO MECCANICO E CADENZATO DELLE MIE
MASCELLE….
PYRSS SI MISE A MASTICARE MOLTO
LENTAMENTE, AZIONANDO CONTEMPORANEAMENTE IL CRONOMETRO. INTERVENNE UN
INGOLOSITO BON.
-
COM’È?! FONDENTE O AL LATTE?
-
NON MI INTERROMPA! E’ IMPAZZITO?!
SUBITO DOPO PYRSS BLOCCÒ IL CRONOMETRO,
MENTRE PETRESCU RIGIDO E CON GLI OCCHI SBARRATI FISSAVA IL VUOTO: C’ERA
RIUSCITO…
-
SIGNOR PETRESCU... MI SENTE?
DOMANDÒ AL PAZIENTE.
-
DIREI DI SÌ...
-
DOVE SI TROVA ADESSO?
-
IN UN POSTO NEUTRO….SONO IN ATTESA DI SUOI ORDINI...
-
IL MIO PRIMO ORDINE È CHE LEI DICA SEMPRE LA VERITÀ.
-
IO NON HO MAI MENTITO….
-
IL MIO SECONDO ORDINE, È CHE LEI CI CONDUCA NEL LUOGO DOVE
ORA SI TROVA IL SUO AMICO CONTE MACULA.
-
COME POSSO TROVARLO?
-
UFF!
SBUFFÒ LUPARA.
-
SIAMO GIÀ FERMI?
-
LASCIATEMI LA – VO – RA – RE!
RISPOSE IRRITATISSIMO PYRSS.
-
SI IMMAGINI DI ESSERE LEGGERO COME UNA NUVOLA TRASPORTATA
DAI VENTI IN PAESI LONTANI….
-
MA ALLORA SE SONO UNA NUVOLA NON POSSO ANDARE AI CARABI?
-
NO! LEI DEVE ANDARE DA MACULA!
-
AVREI BISOGNO DI UN INDIZIO, DI QUALCOSA CHE MI CONDUCA A
LUI….
-
LEI CONOSCE IL CONTE PIÙ DI CHIUNQUE ALTRO, IL SUO INCONSCIO
SA DOVE TROVARLO….SI SFORZI... ASCOLTI SÉ STESSO…
PETRESCU S’ILLUMINÒ DI UN SORRISO
BEATO.
-
SONO UNA NUVOLA E STO SORVOLANDO L’OCEANO...
-
MIO DIO, SI STA PERDENDO!
ESCLAMÒ PYRSS RIVOLTO AI PRESENTI.
-
VEDO LE COSTE DI HAITI…
-
NO! TORNI INDIETRO! MACULA….MACULA….LEI DEVE CERCARE MACULA!
-
LASCIATEMI ANDARE, SONO UNA NUVOLA….
BON SI AVVICINÒ A PYRSS E GLI
SUSSURRÒ NELL’ORECCHIO:
-
MI FA SUONARE UN PEZZO CON LA MIA ARMONICA?
-
MA A CHE SCOPO?!
-
HO AVUTO UN’ILLUMINAZIONE.
BON TIRÒ FUORI L’ARMONICA E SI
MISE A SUONARE L’INNO DELLA ROMANIA. L’ESPRESSIONE DI PETRESCU CAMBIÒ
RAPIDAMENTE. COMMOSSO ESCLAMÒ:
-
AH….L’INNO DELLA MIA AMATA PATRIA, CHE HO TRADITO CALCIANDO
MALAMENTE QUEL MALEDETTO RIGORE... FAREI QUALSIASI COSA PER RIMEDIARE...
-
CI PORTI DA MACULA….MACULA!
RIBADÌ PYRSS.
-
SIAMO IN UNA GRANDE SUITE….
DISSE PETRESCU.
-
VEDO UNA GIOVANE DONNA BARBUTA….
A QUELLE PAROLE A LUPARA VENNE UN
ATTACCO DI TOSSE.
-
ASSUNT... AURG... MALED... BARB….AURG….
-
SILENZIO! MUTISMO!
IMPLORÒ ANCORA PYRSS.
-
SENTO MACULA SUSSURRARE STRANE PAROLE...
CONTINUÒ PETRESCU.
-
STA DICENDO: MIA AMATA, NEMMENO IL GRANDE DRAGO CHE RIPOSA
AD ORIENTE POTRÀ SEPARARCI... TU SARAI MIA PER L’ETERNITÀ….
-
SVERGOGNATAAAAA!!!
URLÒ LUPARA.
-
MA SI CONTROLLI!
LO REDARGUÌ BON.
-
COSA DICE MIA NIPOTE?
-
DICE: AMORE MIO, STRINGIMI TRA LE TUE ANTICHE BRACCIA...
LUPARA SI ALZÒ GETTANDO A TERRA LO
SGABELLO SU CUI ERA SEDUTO.
-
HO SENTITO ABBASTANZA! LA SVERGOGNATA È COMPROMESSA! SE
PROPRIO LO AMA SE LO DOVRÀ SPOSARE……
INTERVENNE ROLLINI.
-
MA COME CAPO?! QUEL FETUSO MORTO DEVE DIVENTARE….
-
NIENTE MORTI ORMAI... MA SOLO ONORE. E’ EVIDENTE CHE LA
GIOVANE È INNAMORATA ED IL CONTE SE LA DOVRÀ SPOSARE. RENDETE QUESTA COSA
POSSIBILE E FATE PRESTO!
LUPARA USCÌ SBATTENDO LA PORTA. SI
FECERO DIRE DA PETRESCU L’INDIRIZZO DELLA SUITE, IL QUALE LI AVVERTÌ ANCHE CHE
MACULA ERA APPENA USCITO E CHE DUNQUE LA GIOVANE ERA IN CASA DA SOLA. ROLLINI
SCATTÒ IMMEDIATAMENTE IN PIEDI E SI RIVOLSE AD ALCUNI SUOI SICARI.
-
ANDIAMO A RECUPERARE QUESTA GIOVANE SGUALDRINA.
INTANTO JAMAICAN PYRSS ERA ALLE
PRESE CON IL RISVEGLIO DI PETRESCU. SI VERIFICÒ UN EFFETTO COLLATERALE NON
CONTEMPLATO IN QUELLI PRECEDENTEMENTE ELENCATI.
INFATTI, IL ROMENO INIZIÒ DI COLPO
A RINGIOVANIRE, SOTTO GLI OCCHI ESTERREFATTI DEL DOTTORE E DI BON. JAMAICAN
CONTINUAVA AD URLARE:
-
SVEGLIATI! SVEGLIATI!
PETRESCU PERÒ, CONTINUAVA A
DORMIRE ED A RINGIOVANIRE. A QUEL PUNTO BON TIRÒ FUORI LA SUA 38 A TRIPLA CANNA
E SPARÒ UNA RAFFICA DI COLPI SUL SOFFITTO. UN GIOVANE E VIGOROSO PETRESCU SI
RISVEGLIÒ URLANDO:
-
DEVO ANDARE AGLI ALLENAMENTI……SONO IN RITARDO!
INTANTO, DAI FORI DEL SOFFITTO
SBUCARONO GLI OCCHI INFUOCATI DI LUPARA.
-
MI HAI CRIVELLATO IL PAVIMENTO! VATTINNE!
BON NON PERSE TEMPO E PRESE LUPARA
ALLA LETTERA.
GIUNSE LA NOTTE,
UNA NOTTE DI LAMPI E TUONI. UNO DI QUESTI ILLUMINÒ MACULA, ACCOVACCIATO SUL
MURO DI CINTA DI VILLA LUPARA. INTANTO DAL CANCELLO PRINCIPALE STAVA USCENDO LA
MACCHINA DI SALVATORE ROLLINI, IN PARTENZA PER LA MISSIONE DI RECUPERO DELLA
POVERA ASSUNTINA. ANCHE MACULA PERÒ ERA IN MISSIONE. STAVA INFATTI CAPITANDO
QUALCOSA DI INCONSUETO. ASSUNTINA NON SI TRASFORMAVA. DI SOLITO, DOPO POCHI
MORSI, LE PERSONE INIZIAVANO A SUBIRE LA MUTAZIONE VAMPIRESCA MA CIÒ PAREVA NON
RIGUARDARE ASSUNTINA, LA QUALE ERA ANCORA PERFETTAMENTE UMANA. GLI SERVIVA
ALLORA IL PARERE PROPRIO DI JAMAICAN PYRSS, DATA LA SUA CULTURA IN MATERIA.
ATTESE PER CIRCA UN’ORA E QUANDO LA VILLA PIOMBÒ NEL SILENZIO, ECCO CHE ENTRÒ
IN AZIONE. SI TRASFORMÒ IN PIPISTRELLO E POI ENTRÒ DA UNA FINESTRA SOCCHIUSA.
ERA NELLA STANZA DI UNO DEI TIRAPIEDI DEL GRANDE BOSS: JACK “ LA CAROGNA “...
CAMMINÒ VERSO IL LETTO DI QUEL BUE RUSSANTE E LO TOCCÒ PIÙ VOLTE PER
SVEGLIARLO, SENZA PERÒ OTTENERE ALCUN RISULTATO….MA JACK “ LA CAROGNA “ ERA
VERAMENTE UNA CAROGNA... E INFATTI STAVA FINGENDO….IN UN LAMPO ACCESE UNA
LAMPADA E POI PUNTÒ UNA MITRAGLIETTA SUL VOLTO STUPITO DI MACULA….
-
CHE CI FAI TU QUI?!
-
PRIMA DI UCCIDERTI HO BISOGNO DI UN’INFORMAZIONE….
DISSE GELIDO MACULA.
JACK “ LA CAROGNA “ FINSE DI AVER
PAURA.
-
COSA VUOI SAPERE?
-
VOLEVO SAPERE DOVE SI TROVA JAMAICAN PYRSS.
-
E’ NELLA STANZA QUI A FIANCO….
JACK “ LA CAROGNA “ AVEVA ANCORA
UNA VOLTA CONFERMATO IL SUO NOME. PER SALVARE SÉ STESSO, GLI AVEVA INDICATO LA
STANZA DEL CINESE, SUO ACERRIMO NEMICO...
-
GRAZIE DELL’INFORMAZIONE E….DEL TUO SANGUE!
CON IL SOLO MOVIMENTO DEL MANTELLO
DISARMÒ JACK MA….” LA CAROGNA “ TIRÒ FUORI DAI MUTANDONI UN LUNGO COLTELLACCIO.
QUANDO LO PUNTÒ VERSO MACULA, IL VAMPIRO ERA SPARITO. NELLO STESSO ISTANTE
PERCEPÌ I GELIDI DENTI PENETRARGLI NEL COLLO. ERA INFATTI BALZATO ALLE SUE
SPALLE ED ORA LO STAVA FINENDO. CADENDO A TERRA ROVESCIÒ IL COMODINO DI FIANCO
AL LETTO. DAL CASSETTO DI QUESTO SALTARONO FUORI TUTTI I SUOI MAZZI DI CARTE
TRUCCATE, NONCHÉ I VARI ASSEGNI FALSI E A VUOTO, CONTOCORRENTI DI DENARO
RICICLATO E PERSINO IL SUO FALSO DIPLOMA DELLE ELEMENTARI….: INSOMMA TUTTA LA
SUA VITA DA CAROGNA... IN SEGUITO, MACULA COL SUO PASSO FELPATO SI RECÒ NELLA
CAMERA DEL CINESE, IL QUALE SECONDO L’USANZA DI PECHINO DORMIVA DISTESO SOTTO
IL LETTO... TENENDO IN MANO DUE BASTONCINI DI LEGNO. MACULA, CHE CONOSCEVA
PYRSS COME UNA PERSONA STRAVAGANTE, PROPRIO VEDENDO QUELLA SAGOMA IN PENOMBRA
SOTTO IL LETTO SI CONVINSE DI ESSERE NEL POSTO GIUSTO... ACCESE UNA LAMPADA E
POI DISSE:
-
SI SVEGLI DOTTORE….
-
PEL CONFUCIO! CHI MI DISTULBA A QUEST’OLA?!
ESCLAMÒ IL CINESE CON VOCE SOTTILE
ED ANTIPATICA. MACULA RESTÒ SORPRESO.
-
ACCIDENTI UN CINESE! ODIO IL SANGUE CINESE... SA DI RISO….
MA MENTRE DICEVA QUESTO, DUE
BASTONCINI GLI SI CONFICCARONO NELLE CAVIGLIE.
-
OOOOHHHH!!
GRIDÒ IL VAMPIRO.
IL MINUSCOLO CINESE GLI SI
ARRAMPICÒ SU PER LE GAMBE E POI INIZIÒ A MORDERGLI LA SCHIENA E A GRAFFIARGLI
IL COLLO CON FINTE UNGHIE METALLICHE.
-
AAAAHHH!!
MACULA ERA STORDITO.IL CINESE ERA
VELOCISSIMO. ORA SI ERA ARRAMPICATO SUL LETTO A CASTELLO E LO STAVA COLPENDO
CON UN BASTONE DI LEGNO MORBIDO DI SHANGAI…
-
AHI! OHI! AAAAAHH!!
GLI GETTÒ POI UNA MANCIATA DI
PUNTINE NEGLI OCCHI E GLI GRAFFETTÒ LE DITA DEI PIEDI.
MACULA RIUSCÌ A SALVARSI DA QUELLA
FURIA TRASFORMANDOSI IN PIPISTRELLO E VOLANDO VIA.
PLANÒ NEL PRATO DEL PARCO,
ANSIMANTE E PIENO DI LIVIDI. SI RIFOCILLÒ CON L’ACQUA DELLA FONTANA E SI BAGNÒ
LE FERITE. MENTRE FACEVA CIÒ, VENNE VISTO DA UNO SCAGNOZZO DI RONDA CHE GLI SI
AVVICINÒ.
-
SOFFRI D’INSONNIA COMPARUZZO?
MACULA DOVEVA ASSOLUTAMENTE SAPERE
DOV’ERA IL DOTTORE E QUINDI SUBITO AGGREDÌ LO SVENTURATO DI TURNO. TENENDOGLI
LA TESTA SOTTO L’ACQUA DELLA FONTANA LO INTERROGAVA.
QUESTI GLI DISSE DI AVER VISTO
PYRSS PASSEGGIARE QUALCHE MINUTO PRIMA NEL PARCO.
DOPODICHÉ MACULA LO ADDENTÒ,
LASCIANDOLO LÌ COME UNO STRACCIO SENZA VITA.
INFATTI JAMAICAN PYRSS STAVA
SEDUTO SOTTO IL PERGOLATO DELLA VILLA. SUL TAVOLINO CHE STAVA DAVANTI A LUI
C’ERA UN FICO, ILLUMINATO DA UNA LAMPADA ALL’OLIO D’OLIVA.
MACULA LO VIDE E SI FECE AVANTI
CON PRUDENZA.
-
LA STAVO ASPETTANDO... ED È ANCHE IN RITARDO DI QUALCHE
SECONDO...
-
SAPEVO CHE LEI ERA UN TIPO STRAVAGANTE….E ADESSO VEDENDOLA
NE HO AVUTO LA CONFERMA...
GLI DISSE MACULA SQUADRANDO I SUOI
PANTALONI IN PELLE DI BOA.
-
IO SO PERCHÉ LEI È QUI.
-
ALLORA POCHE CHIACCHIERE... SAPRÀ ANCHE QUELLO CHE MI
SUCCEDE...
-
ASSAGGI QUESTO FICO...
DISSE PYRSS INDICANDO IL FRUTTO
SUL TAVOLO.
-
CHE STUPIDAGGINE ORTOFRUTTICOLA È MAI QUESTA?!
-
AI SUOI TEMPI, IL FICO ERA CONSIDERATO UN FRUTTO SACRO.
-
I MIEI TEMPI, SONO ORMAI TROPPO LONTANI DOTTORE, TROPPO….
-
….E ALLORA MANGI IL FICO….SU….LO ASSAGGI….
-
AL DIAVOLO IL SUO FICO! PERCHÉ ASSUNTINA NON SI TRASFORMA?!
VOGLIO RENDERLA IMMORTALE COME ME...
-
OSSERVI BENE IL MIO FICO...
MACULA RACCOLSE IL FICO DAL TAVOLO
STRITOLANDOLO SENZA PIETÀ.
-
ADESSO GLIELO SPIACCICO IN FACCIA IL SUO FICO!
-
UN ATTIMO PER CORTESIA…
DISSE PYRSS ABBASSANDO IL CAPO,
QUASI RACCOGLIENDOSI IN PREGHIERA.
-
QUEL FICO ERA PERFETTO... È DA QUANDO SONO ARRIVATO CHE LO
CONTROLLO. SOLO IERI ERA ANCORA ACERBO, DOMANI SAREBBE STATO TROPPO MATURO MA
OGGI….OGGI ERA ALL’APICE! LA PERFEZIONE DURA POCO….PASSA E SE NE VA. COMINCIA A
CAPIRE ADESSO CONTE?
-
COSA SONO QUESTE SCIOCCHEZZE, STUPIDO AUSTRIACO TRECCIOLUTO!
NON HO MOLTA PAZIENZA IO...
-
IL VALORE SU QUESTO PIANETA, È DATO DAL FATTO CHE TUTTO È
CAGIONEVOLE, NIENTE È ETERNO, TUTTO FINISCE E NIENTE È MAI COMPLETAMENTE
NOSTRO.
-
ADESSO BASTA!
MACULA DOPO AVER RIBALTATO IL
TAVOLO AFFERRÒ PYRSS PER IL COLLO.
-
DIABOLICO DOTTORE, VUOI CONFONDERMI COI TUOI DISCORSETTI DA
CIARLATANO! PERCHÉ IL MIO MORSO NON HA PIÙ EFFETTO? RISPONDIMI!
JAMAICAN NON TENTÒ NEMMENO DI FARE
RESISTENZA ALLA POTENTE STRETTA DEL VAMPIRO.
MENTRE SOFFOCAVA RIUSCÌ A
SUSSURRARE:
-
E’ COLPA TUA….SEI TU QUELLO CHE NON FUNZIONA... SEI TU IL
VERO SCHERZO DELLA NATURA…LASCIA CHE ASSUNTINA VIVA LA SUA VITA. TU NON VIVI,
TI CONSUMI LENTO COME UN GELIDO DIAMANTE, ETERNO E SENZA CUORE….AAHHH….
JAMAICAN SCIVOLÒ A TERRA E MACULA
LASCIÒ LA PRESA. LO FISSÒ POI CON DISPREZZO.
-
UN DIAMANTE È PER SEMPRE, CARO DOTTORE…
-
DIPENDE...
DISSE BON CHE STAVA ALLE SPALLE
DEL VAMPIRO E STAVA PUNTANDO LA SUA 38 A TRIPLA CANNA AL COLLO DI ASSUNTINA.
-
NON OSERAI….
-
ANCHE QUESTO DIPENDE……LUPARA È IMPAZZITO E VUOLE CHE TU
SPOSI SUA NIPOTE.
SE LO FARAI
VIVRAI FELICE, ALTRIMENTI SARAI BRACCATO PER SEMPRE.
MACULA ESPLOSE IN UNA VIBRANTE
RISATA DIVERTITA.
-
QUESTA È DAVVERO BELLA….IO SONO GIÀ BRACCATO DA SEMPRE….MIO
CARO INVESTIGATORINO…….SONO TALMENTE STUFO DI FUGGIRE DA VOI VISCIDI UMANI….
-
VISCIDI?
LO INTERRUPPE BON.
-
NON MI INTERROMPA QUANDO PARLO E….NON APPOGGI IN QUEL MODO
COSÌ VIOLENTO LA CANNA DELLA PISTOLA SUL COLLO DELLA MIA AMATA!
-
PISTOLA? QUESTO È UN PRODIGIO DELL’ARTE BALISTICA….
-
INSOMMA BASTA! VEDA DI NON FARE DEL MALE ALLA MIA DONNA!
-
LEI PARLA D’AMORE COME SE SI TRATTASSE DI MANGIARE UNA
CARAMELLA….
MI SBAGLIO
O STAVA PER UCCIDERE PETRESCU IN MODO CRUENTO? LUI, CHE L’HA ACCUDITA IN QUESTI
ANNI COME SE FOSSE SUO FRATELLO….E’ COSÌ CHE TRATTA LE PERSONE CHE AMA?….
CONTE...
-
DI COSA SI STUPISCE... LO SA COSA SONO IO? UN MOSTRO...
-
ANCHE QUESTO DIPENDE…….AVANTI RAGAZZI!!
URLÒ BON.
ROLLINI ED ALTRI QUATTRO SCAGNOZZI
SI TUFFARONO SU MACULA, CATTURANDOLO CON UNA RETE MOLTO FINE. QUESTI SI
TRASFORMÒ IN PIPISTRELLO MA RESTÒ COMUNQUE INTRAPPOLATO.
-
BRAVI RAGAZZI!
DISSE BON IN UN’ESPLOSIONE DI
GIOIA.
-
ROLLINI….PORTA IN CASA ASSUNTINA E NON FARLA VEDERE A SUO
NONNO FINCHÉ NON SI SARÀ COMPLETAMENTE RISTABILITA. MAGARI DAI UNA SPUNTATINA
AL PIZZETTO... E VOI RAGAZZI, NON FATEVI
SCAPPARE IL CONTE.
DETTO QUESTO, BON SI PRECIPITÒ A
SOCCORRERE JAMAICAN PYRSS.
-
CI PERDONI DOTTORE, SIAMO ARRIVATI TARDI…
-
CARO BON….L’HO SOTTOVALUTATA….IL SUO PIANO È STATO VERAMENTE
OTTIMO ED ACCURATO…VORREI STRINGERLE LA MANO MA MI MANCANO LETTERALMENTE LE
FORZE…
-
LEI NON MORIRÀ QUI COSÌ……GLIELO PROMETTO IO, BILLY BON!
SE LO CARICÒ SULLE SPALLE E LO
PORTÒ IN CASA. MACULA VENNE RINCHIUSO IN UNA CELLA SENZA FINESTRE E SBARRE E
POCO PIÙ TARDI LUPARA VOLLE INCONTRARLO. ENTRARONO NELLA CELLA LUI, BON E ROLLINI.
MACULA SE NE STAVA IN UN ANGOLO ACCOVACCIATO, COME UN LEONE UMILIATO E
SCONFITTO.
-
SEI PRONTO A FARE IL TUO DOVERE DI MARITO?
GLI CHIESE CON FERMEZZA LUPARA.
MACULA LO GUARDÒ MA NON RISPOSE.
-
HA PERDUTO LA LINGUA?
CHIESE A BON.
-
COME STA ASSUNTINA?
DOMANDÒ ALLORA IL VAMPIRO.
-
HA RISCHIATO DI MORIRE PER COLPA TUA!
-
NON È MAI STATA IN PERICOLO, IO AMO SUA NIPOTE...
ROLLINI SGOMITÒ LEGGERMENTE BON E
POI GLI SUSSURRÒ:
-
LA AMA ADDIRITTURA….QUELLA SCHIFEZZA DI DONNA...
-
COME DICE ROLLINI?
DOMANDÒ LUPARA CHE NON AVEVA
SENTITO BENE.
-
NIENTE CAPO……COSA NOSTRA FU…
-
NON MI PIACCIONO QUELLI CHE PARLANO A MEZZA VIA….
INTERVENNE ALLORA BON PENSIEROSO.
-
UN MOSTRO PUÒ AMARE? QUESTO È IL DILEMMA…
-
FORSE HA ANCORA UNA VOLTA RAGIONE LEI BON….
DISSE MESTO MACULA.
-
FORSE I MOSTRI NON ESISTONO...
CONTINUÒ. FECE POI UNA PAUSA E
SUSSURRÒ TRA SÉ:
-
IL BENE E IL MALE SI CONFONDONO TRA LORO, COME MARE E CIELO
IN UN GIORNO DI TEMPESTA….
-
TU SEMBRI UNA PERSONA COLTA….COME SEI DIVENTATO VAMPIRO?
VOLLE SAPERE ROLLINI. MACULA SEMBRÒ
NON SENTIRE NEPPURE.
-
E’ ANCORA VIVO IL DOTTORE?
CHIESE.
-
CREDO CHE SE LA CAVERÀ….
GLI RISPOSE BON.
-
LUI CONOSCE UNA FORMULA CHE PUÒ RIPORTARE UN VAMPIRO ALLO
STATO MORTALE, PERÒ COME FONDAMENTALE PUNTO DI PARTENZA, OCCORRE CHE ESSO SIA
ACCONDISCENDENTE.
CONTINUÒ, ASSORTO NEI SUOI
PENSIERI, IL CONTE.
-
E LEI LO È?
CHIESE LUPARA.
-
CHE PRIMA SI CELEBRI LA CERIMONIA.
CONCLUSE IL VAMPIRO, LASCIANDOSI
AL CONTEMPO SFUGGIRE UN TIMIDO SORRISO.
-
CHE CI SIA UN LIETO FINE?
COMINCIÒ A SPERARE BON. IL NOSTRO
EROE PERÒ SI SBAGLIAVA... ED ANCHE DI GROSSO….
USCITI DALLA CELLA DEL VAMPIRO,
LUPARA CONGEDÒ ROLLINI E BON E POI SI ALLONTANÒ PER PREPARARSI ALL’IMMINENTE
CERIMONIA NUZIALE.
-
QUESTO MATRIMONIO È UNA VERGOGNA!
DISSE SCANDALIZZATO ROLLINI A BON
UNA VOLTA RIMASTI SOLI.
-
BEH….EFFETTIVAMENTE NON CREDO CHE ESISTANO
PRECEDENTI….NESSUNO SI È MAI SPOSATO CON UN VAMPIRO PRIMA D’ORA…
-
IO NON STO PARLANDO DEL CONTE, IN FONDO LUI MI PIACE, STO
PARLANDO DI QUELLA SGUALDRINA DI ASSUNTINA... E DI QUEL SADICO DI SUO NONNO
CTONY!
BON ERA SORPRESO.
- ... MA DI CHE PARLI ROLLINI?!
DISSE BON CON ACCENTO CATANESE
ORMAI ACQUISITO….
-
FINO A MEZZ’ORA FA AVRESTI SPACCATO IL MONDO PER
LUPARA….MIZZEGA!
SENTENZIÒ BON SEMPRE PIÙ
SICILIANIZZATO….
-
IERI SONO STATO PESTATO… PER AVER DETTO CHE IL PALERMO
MERITA LA SERIE B…
GUARDA QUA…
SOLLEVÒ LA CAMICIA E MOSTRÒ I
LIVIDI A BON.
-
CHI È STATO A RIDURTI COSÌ?
-
QUESTI SONO I SISTEMI DEL CAPO CTONY! QUI TUTTI DEL MONOPOLI
TENGONO, OPPURE DEL PALERMO... SOLO IO TENGO DEL GIARRE…D’INVERNO, OGNI DOMENICA
SERA, MI RIDUCONO COSÌ. IN QUESTA CASA NO SI PUÒ PIÙ VIVERE! DEVI SCUSARE
COMPARUZZO IL MIO SFOGO MA….NON CE LA FACCIO PIÙ! QUI BASTA SBAGLIARE UN COLPO
O DIRE UNA FRASE FUORI POSTO E….PUFF….SCOMPARISCI NEL NULLA…TI RICORDI CHE FINE
HANNO FATTO BRUTUS E FRANK MUSERUOLA?
-
E’ VERO, CON LUPARA NON SI SCHERZA!
-
PRIMA CI CHIEDEVAMO CHI FOSSERO I MOSTRI COMPARE….QUELLI
SONO I MOSTRI... PERSONE CHE NON RISPETTANO NIENTE E NESSUNO E CHE PENSANO DI
ESSERE AL DI SOPRA DI OGNI COSA….
-
ANCHE TU NON SCHERZI PERÒ!
-
IO HO CHIUSO CON QUESTA VITA. A CHICAGO HO UN CUGINO CHE
LAVORA NEL CONTRABBANDO DI LIQUORI SCADUTI….DEL WHISKY ALLA FRUTTA... E’ UN
LAVORETTO ONESTO, CHE NON RENDE MOLTO MA ALMENO NON SI AMMAZZA NESSUNO.
-
E CON LUPARA COME FARAI?
ROLLINI AFFERRÒ PER IL BRACCIO BON
E LO GUARDÒ QUASI IMPLORANDOLO.
-
CONTO SU DI TE INVESTIGATORE. MI AIUTERAI?
-
TUTTO SOMMATO ANCH’IO HO UN CONTO IN SOSPESO CON LUPARA….TI
AIUTERÒ!
I DUE SI LASCIARONO E SI DIRESSERO
OGNUNO ALLE PROPRIE STANZE, NELL’ATTESA DI CONOSCERE IL GIORNO DELLA CERIMONIA.
DOPO POCHI GIORNI, ARRIVÒ IL
MOMENTO TANTO ATTESO. LA CERIMONIA SAREBBE STATA OFFICIATA DAL SINDACO DAVID
MARCOMAINS SECONDO IL RITO CIVILE, ASSISTITO NELL’OCCASIONE DAL SUO AIUTANTE E
VICE SINDACO ANDREW ZURLING. IL GIARDINO DI VILLA LUPARA ERA ADORNATO CON VARI
FESTONI E GHIRLANDE DI FIORI E INOLTRE GLI SCAGNOZZI DI TONY AVEVANO ALLESTITO
UNA SPECIE DI PICCOLO ALTARE, ANCH’ESSO ADORNATO E RICOPERTO DI UNO SGARGIANTE
VELLUTO ROSSO. SU UN LATO DEL GIARDINO STESSO ERA POSTO UN LUNGO TAVOLONE, IMBANDITO
CON OGNI BEN DI DIO PER IL RINFRESCO DEGLI OLTRE 250 INVITATI. PROPRIO AL
CENTRO SPICCAVA LA GIGANTESCA TORTA NUZIALE: TRE METRI DI ALTEZZA PER QUASI DUE
DI LARGHEZZA….
DENTRO VI ERA NASCOSTO, VISTE LE
SUE RIDOTTE DIMENSIONI, SALVATORE ROLLINI, CHE AD UN CERTO PUNTO DEL BANCHETTO
SAREBBE DOVUTO USCIRE PER AUGURARE IMMENSE FORTUNE AGLI SPOSI, SPARANDO IN ARIA
ALCUNI COLPI DI PISTOLA. C’ERA ANCHE UNA PICCOLA ORCHESTRA….
…E CHE ORCHESTRA…SI TRATTAVA DELLA
BAND DEL GRANDE DUKE LA PERA, CHE AVREBBE DOVUTO ALLIETARE TUTTI I PRESENTI CON
LA SUA MUSICA. PER LA VERITÀ, LA SUA PRESENZA FU UN ATTO DOVUTO, PERCHÉ PROPRIO
TONY LUPARA GLI AVEVA FATTO FARE CARRIERA CORROMPENDO NON POCHI TRA IMPRESARI E
DISCOGRAFICI. TRA I VARI INVITATI, VI ERANO ANCHE ALCUNI ILLUSTRI PERSONAGGI
TRA CUI: IL SEN. MC HARTY, IL FAMOSISSIMO ATTORE FRANK BELLO DETTO “ SGUARDO DI
GATTO “, LO SCRITTORE PREMIO NOBEL ADAM LA PENNA, BIOGRAFO DI LUPARA, DA
CHICAGO IL CUGINO DI AL CAPONE, AL PACCONE E IL SUO BRACCIO DESTRO JIMMY
PACCHETTINO, LA CANTANTE LIRICA EVA PAVAROTTA……E PER FINIRE L’OSPITE PIÙ
ILLUSTRE,
ADDIRITTURA DALLA LONTANA EUROPA
IL PRINCIPE BRACCOBALDO... UNO SCROSCIO DI APPLAUSI SOTTOLINEÒ L’ARRIVO DEL
SINDACO MARCOMAINS, AL QUALE LUPARA FECE PUBBLICAMENTE DONO DEL GAGLIARDETTO
DELLA REGGINA E DELLA GIGANTOGRAFIA DEL SUO TECNICO FRANCO COLOMBA, IDOLO DI
MARCOMAINS QUANDO ERA CALCIATORE.
-
ANDREW….
SUSSURRÒ AL SUO AIUTANTE E VICE
SINDACO.
-
NON SONO MOLTO CONTENTO DI ESSERE QUI... ANCHE SE IL
GAGLIARDETTO È BELLISSIMO…
-
PER CARITÀ….PARLI PIANO SIGNOR DAVID…
DISSE ZURLING SEMPRE SUSSURRANDO.
-
LE HO GIÀ DETTO CHE SIAMO OBBLIGATI A PARTECIPARE, LUPARA È
UNA FONTE DI DENARO TROPPO IMPORTANTE PER NOI….
-
NON MI PIACCIONO QUESTE PERSONE DALLA DOPPIA FACCIA…
PRIMA DELL’INIZIO DELLA CERIMONIA
LUPARA VOLLE SCUSARSI CON TUTTI GLI INVITATI, PER IL MANCATO ARRIVO DALL’ITALIA
DEL PRESIDENTE DEL PALERMO, COSA CHE LO AVEVA NON POCO SECCATO. APPENA DOPO IL
TRAMONTO LA MUSICA SI FERMÒ. FECE IL SUO INGRESSO MACULA, VESTITO DI UN
ELEGANTISSIMO ABITO SCURO E COMPLETAMENTE AVVOLTO NEL SUO CLASSICO MANTELLO,
CHE GLI CONFERIVA UN’ARIA SINISTRA ED AL CONTEMPO SIGNORILE. SI DIRESSE
LENTAMENTE VERSO L’ALTARE, COMPLETANDO LA PARTE FINALE DEL TRAGITTO SOTTOFORMA
DI PIPISTRELLO, PER POI RIACQUISTARE SEMBIANZE UMANE UNA VOLTA RAGGIUNTO
L’ALTARE STESSO.
-
OOOOOHHH!!
ESCLAMARONO TUTTI I PRESENTI.
IL “ CLOU “ FU PERÒ L’APPARIZIONE
DELLA SPOSA. ASSUNTINA ERA VESTITA CON UNO SPETTACOLARE ABITO BIANCO, ADORNATO
CON MANDORLE E NOCCIOLI DI OLIVE SICILIANE.
UNA VELETTA SCENDEVA FINO ALL’ALTEZZA
DEL NASO, COPRENDO SOLO PARZIALMENTE IL SUO ORRIBILE VOLTO. ANCHE SE PER
L’OCCASIONE SI ERA FATTA LA BARBA, SI POTEVA NOTARE UN AGUZZO PIZZETTO FAR
CAPOLINO DA SOTTO IL SUO MENTO. PROBABILMENTE FACEVA PARTE DI UNO STUDIATO E
PROVOCANTE “ LOOK “ SEXY. SUBITO IL NONNO TONY LA PRESE SOTTO BRACCIO E LA
ACCOMPAGNÒ ALL’ALTARE. LA CERIMONIA EBBE COSÌ INIZIO. TUTTO SEMBRÒ PROCEDERE
PER IL MEGLIO MA….QUANDO MARCOMAINS PRONUNCIÒ LE CLASSICHE PAROLE:
-
SE C’È QUALCUNO CHE È CONTRARIO A QUESTO MATRIMONIO, PARLI ORA
O TACCIA PER SEMPRE….
QUALCUNO ESCLAMÒ PER TUTTA
RISPOSTA UNA FRASE CHE PROPRIO NON DOVEVA PRONUNCIARE.
-
IO AVREI QUALCOSA DA DIRE!
ERA BILLY BON…….CHE FINO A QUEL
MOMENTO SE NE ERA STATO MISCHIATO TRA GLI INVITATI E CHE ORA AVEVA DECISO DI INTERVENIRE.
INIZIÒ A CAMMINARE CALMO, AVVICINANDOSI PIAN PIANO ALL’ALTARE E CALPESTANDO,
FORSE SENZA NEMMENO ACCORGERSENE, IL LUNGO STRASCICO DI ASSUNTINA. SI MISE A
PARLARE, RIVOLTO PROPRIO A TONY LUPARA, CON LA TIPICA CALMA E DECISIONE DI CHI
SI SENTE SICURO DI SÉ E PENSA DI AVERE IN PUGNO LA SITUAZIONE.
-
... SÌ, LEI È TONY LUPARA…ANZI….MI PERDONI ….LEI È IL GRANDE
TONY LUPARA.
LEI HA
DALLA SUA PARTE TANTI SOLDI E UOMINI ARMATI CHE SON PRONTI A PROTEGGERLE IL
SEDERINO IN OGNI MOMENTO….LEI È IL PADRONE DI MEZZA CITTÀ….LEI HA DALLA SUA
PARTE UNA GRANDE FORZA MA….ANCH’IO HO DALLA MIA PARTE UNA FORZA ALTRETTANTO
GRANDE: LA LEGGE!
A QUELLE PAROLE, LA VECCHIA MADRE
ULTRANOVANTENNE DI TONY, CHE FINO A QUEL MOMENTO AVEVA DORMITO, IMPROVVISAMENTE
SI RISVEGLIÒ E CON INATTESA VITALITÀ ESCLAMÒ:
-
BRAVO! ERA DAL 1845 CHE NON SENTIVO UN COSÌ BEL DISCORSO……
A QUEL PUNTO, ANCORA UNA VOLTA,
L’EMOZIONE ATTANAGLIÒ BON, IL QUALE INIZIÒ A FARFUGLIARE PAROLE QUASI SENZA
SENSO E FRASI SCOORDINATE.
-
GRAZIE... EHM….NON ERA PREPARAT... SCUSI TONY... FACEVO COSÌ
PER DIR..DIR..DIRE…
SAPEVA CHE LA SUA VITA ERA
PRATICAMENTE GIUNTA AL TERMINE: LUPARA LO AVREBBE SUBITO FATTO CRIVELLARE DI
COLPI. INFATTI, NEL GIRO DI POCHI SECONDI, SI RITROVÒ CIRCONDATO DA CIRCA CENTO
CANNE DI PISTOLA. AVEVA PERFINO UN CANDELOTTO DI DINAMITE CHE GLI SBUCAVA DA
SOTTO IL CAPPELLO…MA IMPROVVISAMENTE…
-
FERMI TUTTI!
UNA VOCE TONANTE ED AMPLIFICATA DA
UN MEGAFONO ATTERRÌ TUTTI QUANTI. ERA IL CAPO DELLA POLIZIA BILL BONNER, CHE
CON UN MANIPOLO DI AGENTI BEN ARMATI AVEVA FATTO IRRUZIONE NELLA VILLA.
IN UN ATTIMO SI SCATENÒ UNA
VIOLENTA SPARATORIA E BON NE APPROFITTÒ PER SCAPPARE ALL’INTERNO DELL’ABITAZIONE. DOPO MEZZ’ORA DI GUERRIGLIA, BILL
BONNER SI ERA ANNOIATO E CONCENTRÒ LA SUA ATTENZIONE SULL’IMMENSA TORTA NUZIALE,
DENTRO LA QUALE VI ERA ANCORA CHIUSO SALVATORE ROLLINI, CHE NON ERA ANCORA
POTUTO USCIRE A CAUSA DI UN DIFETTO DEL CONGEGNO DI APERTURA. DI LÌ A POCO
SAREBBE STATO INGURGITATO DA BONNER CON TUTTA QUANTA LA TORTA….E COSÌ FU….DOPO
QUALCHE MINUTO, BONNER SI SENTIVA COME UN TERRIBILE PESO SULLO STOMACO E...
DIGERÌ COSÌ FORTE, DA PERDERE L’EQUILIBRIO E CADERE SUL TAVOLO, SFASCIANDOLO E
SCHIACCIANDO IL VICE PROCURATORE THOMPSON, CHE SI ERA INFILATO SOTTO ALLA
RICERCA DI UNA LENTE A CONTATTO PERDUTA….
VISTA LA SITUAZIONE
DI PERICOLO, IL SINDACO MARCOMAINS ABBANDONÒ IL PICCOLO ALTARE E A GAMBE
LEVATE, SEGUITO DA ZURLING, CERCÒ DI METTERSI IN SALVO NELLA SUA MACCHINA
MA….NON POTERONO NEMMENO ENTRARE, PERCHÉ ALL’INTERNO C’ERA EVA PAVAROTTA
APPARTATA CON JIMMY PACCHETTINO, CHE STAVA CANTANDO UN’ARIA D’AMORE TRATTA DAL
TRISTANO DI WAGNER VERSIONE “ MIX “…….FURONO COSÌ COSTRETTI A RIPIEGARE
ALL’INTERNO DELLA VILLA. APPENA DENTRO, IL SILENZIO DELLA CASA, IN CONTRASTO
COL FRACASSO ESTERNO, LI SBIGOTTÌ.
-
DOVE SIAMO?
CHIESE MARCOMAINS A ZURLING.
ZURLING SI GUARDÒ ATTORNO.
-
SIAMO NELL’IMMENSO SALONE D’INGRESSO. SARÀ MEGLIO CERCARE UN
POSTO SICURO DOVE NASCONDERCI.
-
ANDREW... HAI VISTO DOVE È SCAPPATO IL VAMPIRO? QUELLO MI
METTE PAURA…
-
NON SO SIGNOR DAVID, NELLA CONFUSIONE L’HO PERSO DI VISTA….
-
ANCH’IO….
RISPOSE IL “ NON VEDENTE “ SINDACO.
CONTEMPORANEAMENTE, ANCHE BON SI
AGGIRAVA NEI CORRIDOI DELL’IMMENSA VILLA.
DALLE FINESTRE GIUNGEVA NITIDO IL
FRASTUONO ESTERNO, UN MISCUGLIO DI SPARI, GRIDA, URLA DI DOLORE ED IMPRECAZIONI
VARIE.
-
MIZZEGA! COLPITO MI HANNO! MI FRATTURARONO L’ALLUCE!
-
BASTA... NON RIESCO A DIGERIRE!
URLAVA BONNER.
INTANTO BON SI RICORDÒ DI JAMAICAN
PYRSS E DECISE DI ANDARE A VEDERE COME STAVA.
SI AVVIÒ GUARDANDOSI LE SPALLE,
TEMENDO SEMPRE QUALCHE COLPO DI SCENA.
DINNANZI ALLA PORTA, PROPRIO
MENTRE STAVA PER APRIRE CON NATURALEZZA, SENTÌ NITIDA PROVENIRE DALL’INTERNO LA
VOCE SINGHIOZZANTE DI ASSUNTINA.
-
….IO CREDEVO CHE SI CHIAMASSE DRACULA….NON MACULA...
-
BENEDETTA FIGLIOLA……LA PRIMA COSA CHE BISOGNA CHIEDERE AD UN
AMATO È PROPRIO COME SI CHIAMA…
-
……MA IO ERO CONVINTA CHE ESISTESSE SOLO DRACULA….A ME NON
INTERESSANO I VAMPIRI “ GREGARI “….
-
MA MACULA NON È UN GREGARIO... MACULA È UN GRANDE VAMPIRO...
-
NO... NO... IO VOGLIO SOLO IL MEGLIO, IL ROMANZO PARLAVA
CHIARO: SOLO DRACULA È IL VERO PRINCIPE DELLA NOTTE….
-
STUPIDA VIZIATA CON LA BARBAZZA!
PENSÒ BON TRA SÉ. LE STESSE COSE
LE STAVA PENSANDO ANCHE MACULA, CHE SOTTOFORMA DI PIPISTRELLO STAVA APPESO
SOPRA LA TESTA DELL’INVESTIGATORE.
-
NON LO SPOSO PIÙ QUEL CIARLATANO!
URLAVA ISTERICA ASSUNTINA NELLA
STANZA DI PYRSS.
-
SIGNORINA LA PREGO……NON URLI... SONO ANCORA DEBILITATO….
…MA UN’ALTRA DONNA STAVA URLANDO
NELLO STESSO MOMENTO. ERA EVA PAVAROTTA, PERCHÉ JIMMY PACCHETTINO LE AVEVA
INCASTRATO LE DITA NEL CRUSCOTTO DELLA MACCHINA…
-
AAAAAAHHHH!!
URLÒ ESEGUENDO UNA PERFETTA SCALA
DI DO.
IN UN’ALTRA STANZA DELLA VILLA
ANCHE DAVID MARCOMAINS STAVA URLANDO DAL DOLORE.
AVEVA URTATO IL GINOCCHIO CONTRO
UN’ANTICA ARMATURA.
-
STIA ATTENTO ANDREW! MI GUIDI BENE!
-
SCUSI SIGNOR DAVID... LA PAURA FA BRUTTI SCHERZI...
IMPROVVISAMENTE, UDIRONO IL RUMORE
DI UN PALLONE DA CALCIO CHE RIMBALZAVA.
INFATTI PROPRIO UN PALLONE ROTOLÒ
NELLA STANZA DOVE SI TROVAVANO, SEGUITO DA UN GIOVANOTTO VESTITO CON LA DIVISA
UFFICIALE DELLA NAZIONALE ROMENA, CHE PORTAVA SULLA SCHIENA IL NUMERO 2 . ERA
IL RINGIOVANITO PETRESCU, CHE SUBITO SI RIVOLSE AI DUE.
-
STO CERCANDO IL CAMPO D’ALLENAMENTO DELLA NAZIONALE
ROMENA….HO PERDUTO I MIEI COMPAGNI E NON RIESCO PIÙ A RITROVARLI...
-
DIREI CHE SOPRATTUTTO LEI HA PERSO LA TESTA….
GLI RISPOSE ZURLING. MARCOMAINS
PERÒ, CHE ERA ESPERTO DI CALCIO, RICONOBBE QUELLA VOCE E SUBITO SI ILLUMINÒ DI
GIOIA.
-
MA LEI È IOVAN PETRESCU... È INCREDIBILE, DOPO TUTTI QUESTI
ANNI HA ANCORA LA VOCE DI UN RAGAZZINO….
-
BEH... COSA C’È DI STRANO... SIAMO NEL ’24... SCUSATE ORA,
DEVO RAGGIUNGERE I MIEI COMPAGNI.
-
MA QUESTO È PROPRIO IMPAZZITO!
DISSE MARCOMAINS A ZURLING.
-
MA LASCIATEMI PASSARE!
PETRESCU LI SPINSE VIA E CORSE
FUORI DALLA STANZA PALLEGGIANDO.
-
SUCCEDONO COSE STRANE IN QUESTA CASA….
COMMENTÒ MARCOMAINS.
-
AVEVA RAGIONE LEI, ERA MEGLIO CHE NON ACCETTAVAMO DI
CELEBRARE QUESTO PAZZESCO MATRIMONIO!…
INTANTO FUORI, LA SPARATORIA
IMPERVERSAVA PIÙ CRUENTA DI PRIMA E BONNER COL MEGAFONO DIRIGEVA LE OPERAZIONI.
-
MA CHE FATE! VI SPARATE FRA VOI?! ATTENETEVI AGLI SCHEMI!
NELLA VILLA INVECE, LA VIZIATA
ASSUNTINA SE LA STAVA PRENDENDO CON JAMAICAN PYRSS.
-
PERCHÉ NON MORITE! VOI PORTATE SOLO IELLA E BASTA! VOI E IL
VOSTRO BAMBOCCIONE DI VAMPIRO….
-
MISS…SE FOSSI IO VOSTRO NONNO, DAREI FUOCO ALLA VOSTRA BARBA!
ASSUNTINA AFFERRÒ LA LAMPADA CHE
STAVA SUL COMODINO E POI SI AVVICINÒ A PYRSS.
-
OGGI È STATA UNA GIORNATACCIA PER ME, SONO ESTREMAMENTE
DELUSA ED UMILIATA!
VUOI VEDERE
STUPIDO DOTTORE CHE INCENDIO IL LETTO E TI FACCIO BRUCIARE VIVO?
BON ENTRÒ NELLA STANZA COME UN
TRENO IMPAZZITO, SPINSE VIA ASSUNTINA E QUESTA FECE CADERE LA LAMPADA. LE
FIAMME DIVAMPARONO VIOLENTE E SUBITO IL NOSTRO EROE PENSÒ A SALVARE PYRSS.
ASSUNTINA FUGGÌ DALLA STANZA URLANDO:
-
MIO NONNO TONY VI FARÀ MURARE VIVI!
-
QUELLA RAGAZZINA È PEGGIO DI UNA STREGA!
ESCLAMÒ PYRSS.
-
NON È IL MOMENTO DEI COMMENTI QUESTO, RISCHIAMO DI ANDARE
ARROSTO!
AGGIUNSE BON MENTRE LO SOCCORREVA.
ANCHE ASSUNTINA IMBOCCÒ IL CORRIDOIO VELOCEMENTE MA UNA MANO POSSENTE LA
BLOCCÒ, TRATTENENDOLA PER LA SPALLA.
-
FERMA TU! E’ ARRIVATO IL GIORNO DEL GIUDIZIO!
DISSE MACULA FURIOSO.
-
AH, SEI TU!
ESCLAMÒ LA GIOVANE VOLTANDOSI.
-
MI HAI INGANNATA, TI DISPREZZO….MI AVEVI DETTO DI CHIAMARTI
DRACULA….
-
MACULA! SE OLTRE AD ESSERE BARBUTA SEI ANCHE SORDA…. NON È
COLPA MIA!
-
TU NON SEI UN VERO VAMPIRO!
GLI DISSE LA RAGAZZA GRAFFIANDOLO.
-
PRIMA DI DOMATTINA, TI SARAI RESA CONTO DI QUANTO TI SEI
SBAGLIATA MA….ALLORA SARÀ TROPPO TARDI…
LE DISSE LUI, FULMINANDOLA CON
UN’OCCHIATACCIA TALMENTE INFERNALE DA STACCARLE IL PIZZETTO DA SOTTO IL
MENTO…DOPODICHÉ LA CATTURÒ SOLLEVANDOLA COME UNA PIUMA, DILEGUANDOSI NELLA
NOTTE.
-
SENTO ODORE DI FUMO….
STAVA DICENDO MARCOMAINS A ZURLING
IN UN’ALTRA STANZA.
-
ED IO SENTO ODORE DI GUAI...
GLI RIBATTÉ L’AIUTANTE, CHE POI
IMPRECANDO DISSE:
-
QUESTA CASA È PEGGIO DI UN LABIRINTO!
FUORI INTANTO NON SI SPARAVA PIÙ,
VISTO CHE LE DUE PARTI AVEVANO ESAURITO LE MUNIZIONI. MENTRE SI ATTENDEVANO I
RIFORNIMENTI, I COMPONENTI DELLE DUE FAZIONI SI SCAMBIAVANO COMPLIMENTI E
COMMENTI SULL’ANDAMENTO DELLA SPARATORIA.
SI POTEVANO VEDERE STRETTE DI
MANO, ABBRACCI, PACCHE SULLE SPALLE ECC….
-
BRAVO….QUASI MI COLPIVI….
STAVA DICENDO UN POLIZIOTTO AD UN
MAFIOSO.
-
MI ALLENO QUOTIDIANAMENTE AL POLIGONO DELLA “ COLLINA PIATTA
“... LÌ NEL BRONX….
DA UN’ALTRA PARTE, UN AGENTE CHE STAVA
PIANGENDO UN COMPAGNO CADUTO, VENIVA CONSOLATO DA UN GANGSTER E PRECISAMENTE DA
NICK LA MORTE.
-
SU CON LA VITA... COSE CHE CAPITANO….TU SEI ANCORA VIVO
PERÒ...
-
LASCIA CHE ARRIVINO LE PALLOTTOLE E POI TI BUCO QUELLA
FRONTE D’ASSASSINO!
NICK LA MORTE SI ALLONTANÒ CALMO E
RIDENTE.
LUPARA INTANTO STAVA CERCANDO DI
CONVINCERE BONNER A MANGIARE UNA FETTA
D’ANGURIA.
-
FESTEGGIAMO QUESTA TREGUA COMANDANTE, FINCHÉ SIAMO VIVI….
-
NO….NO... HO UN MAL DI PANCIA INCREDIBILE... GUARDI QUA COME
SI MUOVE…
IN QUELL’ISTANTE QUALCUNO GRIDÒ:
-
AL FUOCO! TUTTO IL SECONDO PIANO È IN FIAMME!
ORMAI TUTTI GLI INVITATI ILLUSTRI
SI ERANO DA TEMPO DILEGUATI, TRANNE EVA PAVAROTTA,
CHE AVEVA ANCORA LE DITA
INCASTRATE NEL CRUSCOTTO E CHE ERA STATA ABBANDONATA DALL’ESAUSTO PACCHETTINO,
LETTERALMENTE STUFO DI SENTIRE URLA E ASSORDANTI SCALE DI DO. BONNER STAVA
AVVISANDO I POMPIERI, MENTRE INVECE LUPARA AVEVA INCARICATO IL CINESE DI
TROVARE ASSOLUTAMENTE SUA NIPOTE. IL CINESE ERA MEGLIO DI UNO SCIMPANZÉ E NEL
GIRO DI POCHI SECONDI SI ERSE SUL PICCOLO GRATTACIELO CHE CONFINAVA CON VILLA
LUPARA. DA QUELLA POSIZIONE RIUSCÌ A VEDERE MACULA, CHE SI ALLONTANAVA CON
ASSUNTINA SULLE SPALLE. LO SEGUÌ SALTANDO AGILMENTE DA UN TETTO ALL’ALTRO.
SUL RETRO DELLA VILLA, BON AVEVA
SFONDATO CON UN CALCIO UNA PICCOLA PORTA ED ERA COSÌ RIUSCITO AD USCIRE,
METTENDO IN SALVO PYRSS, IL QUALE ERA SEMPRE PIÙ DEBOLE.
-
SENZA DI LEI SAREI MORTO PIÙ VOLTE ISPETTORE...
-
... MA DATO CHE CI SONO….
-
DIRÒ AL MIO NIPOTINO DI COMPORRE UNA CANZONE CHE PARLI DI
LEI...
-
E CHI È SUO NIPOTE?
-
UN GIORNO DIVERRÀ UNA LEGGENDA, NE SONO CERTO, SI CHIAMA BOB
MARLEY….
-
AH!
BON LASCIÒ PYRSS SOTTO IL
PERGOLATO DEL PARCO E POI SI DIRESSE DA BONNER E I SUOI AGENTI. INTANTO I
POLIZIOTTI, APPROFITTANDO DELL’INCENDIO, ERANO RIUSCITI A CIRCONDARE GLI UOMINI
DI LUPARA, CHE SI ERANO ARRESI COL LORO BOSS. UN AGENTE SI AVVICINÒ AL GRUPPO
DEI PRIGIONIERI E SCHIAFFEGGIÒ DAVANTI A TUTTI NICK LA MORTE.
-
QUESTI SONO PER IL MIO COMPAGNO CADUTO!
NICK RESTÒ IMPERTURBABILE E SI
SLACCIÒ LA CAMICIA...
-
GUARDA QUA!
MOSTRÒ UN ORRENDO TESCHIO TATUATO
SUL SUO PETTO.
-
AAAAHHH!!
L’AGENTE SCAPPÒ VIA TERRORIZZATO
E….NON LO TROVARONO MAI PIÙ….
INTANTO STAVANO ARRIVANDO A SIRENE
SPIEGATE LE PRIME CAMIONETTE DEI POMPIERI, I QUALI SUBITO ENTRARONO IN AZIONE.
IL LORO CAPO, JOHN WATER, ORMAI ALLE SOGLIE DELLA PENSIONE ED UN PO’RIMBAMBITO,
ORDINÒ:
-
BAGNATELI TUTTI!
I POTENTI IDRANTI VENNERO
INDIRIZZATI SIA SUI POLIZIOTTI CHE SUI PRIGIONIERI E QUESTI ULTIMI NE
APPROFITTARONO PER FUGGIRE. BONNER IMPAZZÌ DALLA RABBIA.
-
ARRESTATE QUEL PAZZO!
NON C’ERANO RIMASTI PERÒ PIÙ
AGENTI PER EFFETTUARE L’ARRESTO, TUTTI STAVANO NUOTANDO NELL’ACQUA E NEL FANGO
DEL PARCO, MENTRE BONNER CONTINUAVA A GRIDARE….
-
L’INCENDIO... DOVETE SPEGNERE L’INCENDIO!
FINALMENTE WATER TORNÒ IN SÉ E
FECE DIRIGERE GLI IDRANTI SULLA VILLA. BON RAGGIUNSE BONNER PROPRIO MENTRE
QUESTI STAVA ANDANDO A REDARGUIRE JOHN WATER.
-
COMANDANTE BONNER!
URLÒ BON PER FARSI SENTIRE NEL
CAOS CHE LI CIRCONDAVA.
-
ADESSO NO... DEVO RICOPRIRE D’INSULTI QUEST’UOMO!….MA SI
RENDE CONTO DEL DISASTRO CHE HA CAUSATO?!
-
E LEI CHI È?
CHIESE WATER LUCIDANDOSI GLI
OCCHIALI.
-
IO SONO IL CAPO DELLA POLIZIA BILL BONNER!
-
E IO SONO IL CAPO DEI POMPIERI!
-
LEI È UN IMBECILLE…ECCO COS’È! GUARDI I MIEI AGENTI TUTTI
BAGNATI!
-
PICCOLI DETTAGLI... MI LASCI OPERARE IN PACE….
-
DEL RESTO SOLO CHI LAVORA SBAGLIA...
INTERVENNE TIMIDAMENTE BON A
DIFESA DEL POMPIERE.
-
CHE VORREBBE DIRE BON... LEI FORSE SA COS’È IL LAVORO?!
MENTRE I TRE DISCUTEVANO
ANIMATAMENTE, NELLA VILLA MARCOMAINS E ZURLING SI SENTIVANO ORMAI PERDUTI. IL FUMO
ED IL CALORE ERANO INSOPPORTABILI E NON TROVAVANO VIE D’USCITA. QUAND’ECCO CHE
RISPUNTÒ ANCORA QUELLO STRANO TIPO COL PALLONE.
-
VENITE PRESTO!
DISSE LORO.
-
GLI SPOGLIATOI SONO INVASI DAL FUMO, I TIFOSI SONO IMPAZZITI
E LANCIANO PETARDI E FUMOGENI!
-
E’ PEGGIO DI UN INCUBO!
ESCLAMÒ MARCOMAINS SINGHIOZZANTE.
I DUE PUR NON FIDANDOSI, VEDENDO
IN LUI L’UNICA VIA DI SALVEZZA LO SEGUIRONO, PENETRANDO IN UNA FITTA CORTINA DI
FUMO.
-
DOV’È LUPARA?
CHIEDEVA INTANTO BON A BONNER NEL
PARCO.
-
QUESTO ENERGUMENO LO HA FATTO SCAPPARE CON TUTTI I SUOI
UOMINI! TRA L’ALTRO
L’INCENDIO
SEMBRA DIVAMPARE SEMPRE PIÙ POTENTE! COSA SIETE, LE RISERVE DEI POMPIERI
TITOLARI?!
-
SI STA RIVOLGENDO A UNO CHE HA SULLE SPALLE QUARANT’ANNI
D’ESPERIENZA….MIO CARO ISPETTORONE….E MANGI DI MENO….
-
VENGA BON….ANDIAMO VIA... ABBIAMO ALTRO A CUI PENSARE….
BONNER AFFERRÒ BON PER UN BRACCIO,
STRITOLANDOLO COME AL SOLITO.
-
HO MESSO COYOTE SULLE TRACCE DI LUPARA, CON QUEL SEGUGIO
ALLE CALCAGNA NON POTRÀ ANDARE LONTANO.
-
COL SUO PERMESSO COMANDANTE, VORREI RAGGIUNGERE IL SERGENTE.
-
VADA PURE BON MA... STIA ATTENTO... CI SONO ANCORA DEGLI
UOMINI DI LUPARA IN LIBERTÀ.
PRIMA DI ALLONTANARSI, BON SCORTÒ
ALCUNI AGENTI DA JAMAICAN PYRSS.
-
CHE SIA CONDOTTO ALL’OSPEDALE, PRESTO!
ORDINÒ LORO.
SI MISE POI ALLA RICERCA DEL SERG.COYOTE
MA... NON SI ALLONTANÒ DI MOLTO, PERCHÉ UNA VOCE LO BLOCCÒ.
-
SIGNORE SI FERMI, NOI FORSE CI CONOSCIAMO….
BON SI FERMÒ E VIDE ARRIVARE
DAVANTI A SÉ IL GIOVANE PETRESCU, RICOPERTO DI FULIGGINE.
-
DA DOVE SPUNTA LEI CONCIATO COSÌ?
GLI CHIESE.
-
DAGLI SPOGLIATOI IN FIAMME….IL CALCIO È DIVENTATO ORMAI UNO
SPORT TROPPO VIOLENTO…
-
E’ IMPAZZITO COMPLETAMENTE……
PENSÒ BON. POI PETRESCU CONTINUÒ:
-
CON ME C’ERANO DUE STRANE PERSONE: UN MAGROLINO ALTO ED UN
CIECO….
-
CIECO HA DETTO?
-
SÌ CIECO... MA NON CECOSLOVACCO!
-
DOVE SONO ORA?
-
ERANO INDIETRO... IO SONO TROPPO ALLENATO PER LORO….
-
MALEDIZIONE! IL SINDACO È IN PERICOLO!
BON SI PRECIPITÒ IN LORO SOCCORSO.
ARRIVÒ PERÒ TROPPO TARDI. LUPARA INFATTI TENEVA SOTTO TIRO MARCOMAINS E ZURLING
GIACEVA A TERRA SVENUTO. BON ESTRASSE LA 38 A TRIPLA CANNA E LA PUNTÒ CONTRO IL
BOSS.
-
CHE VOGLIAMO FARE ISPETTORE…….LO VOGLIAMO SALVARE IL NOSTRO
SINDACO O NO?
CHIESE IRONICAMENTE LUPARA.
-
SIGNOR BON, È LEI?
VOLLE SAPERE MARCOMAINS.
-
NON SI PREOCCUPI SIGNOR SINDACO, CI PENSO IO….
RISPOSE BON CON FIEREZZA, MENTRE
PERÒ SI RENDEVA CONTO CHE LA SITUAZIONE VOLGEVA DECISAMENTE A FAVORE DEL SUO
AVVERSARIO. I SECONDI PASSAVANO INESORABILI, SCANDITI DAI RUMORI DEGLI IDRANTI
E DALLE GRIDA DEI POMPIERI. BON NON SAPEVA PROPRIO CHE PESCI PIGLIARE MA...
ECCO COME D’INCANTO SPUNTARE ALLE SPALLE DI LUPARA IL SERG.COYOTE.
AVANZAVA NEL TIPICO MODO NAVAJOS,
SENZA FARE IL MINIMO RUMORE. VEDENDOLO BON FINSE ALLORA DI COLLABORARE CON
LUPARA E POSÒ LA SUA 38 SU UN VASO DI FIORI.
-
GETTALA PIÙ LONTANO PER FAVORE...
GLI ORDINÒ IL BOSS.
CONTENTO DI POTERLO DISTRARRE
ULTERIORMENTE, PRESE L’ARMA E LA GETTÒ NELL’ERBA ALLE SUE SPALLE. COYOTE ERA
ORMAI SULLA PREDA, GLI MANCAVA SOLO UN METRO MA….ECCO CHE MARCOMAINS, CHE COME
TUTTI I CIECHI ERA DOTATO DI UN UDITO FINISSIMO, DOMANDÒ CANDIDAMENTE:
-
MA CHI C’È ALLE NOSTRE SPALLE?
LUPARA SI VOLTÒ DI SCATTO E PUNTÒ
LA PISTOLA SUL NASO DI COYOTE.
-
SI ALLONTANI PER FAVORE….
COYOTE NON POTÉ CHE
INDIETREGGIARE, MALEDICENDO L’INGENUITÀ DEL SINDACO.
ANCHE BON ERA A CORTO DI ARGOMENTI
ORMAI E IMPRECAVA A BASSA VOCE.
-
SE CI TENETE ALLA VITA DEL VOSTRO SINDACO, UNO DI VOI DEVE
ANDARE DA BONNER ED AVVISARLO CHE VOGLIO UNA MACCHINA A DISPOSIZIONE PER POTER
LASCIARE LA VILLA…
….NATURALMENTE
IN COMPAGNIA DEL MIO AMICO DAVID... TI PORTO A FARE UN GIRO,
SEI CONTENTO? CONSIDERALO UN ALTRO REGALO….
-
IN REALTÀ I TUOI REGALI NON MI SONO MAI INTERESSATI! TI SEI RIVELATO PEGGIORE DEL PIÙ TRUFFALDINO
DEI TRUFFALDINI!
-
MALEDETTO FETUSO!
LUPARA DIEDE UNO SCAPPELLOTTO A
MARCOMAINS.
-
FERMO PER CARITÀ….
INTERVENNE BON.
-
NON FARE DEL MALE AL SINDACO... AVRAI CIÒ CHE CHIEDI….
POCO LONTANO PERÒ, IL GIOVANE
PETRESCU AVEVA ASSISTITO A TUTTA LA SCENA. AVEVA GIÀ SISTEMATO CON CURA IL SUO
PALLONE PER TERRA ED ERA ORA INTENTO A PRENDERE UNA DECISA RINCORSA. ERA LA SECONDA
OCCASIONE DELLA SUA VITA. PROPRIO COME BON GLI AVEVA PROFETICAMENTE ANNUNCIATO
QUALCHE GIORNO PRIMA, LA VITA GLI STAVA OFFRENDO UN’ALTRA POSSIBILITÀ. LA
FRONTE DEL ROMENO ERA RICOPERTA DI PICCOLE GOCCE DI SUDORE E NELLE SUE ORECCHIE
ECHEGGIAVANO LE VOCI INCITANTI DI UNO STADIO INTERO, UNO STADIO CHE ESISTEVA
SOLO NELLA SUA IMMAGINAZIONE.
-
TIRA….TIRA….TIRA...
PARTÌ COME UN TRENO MA... PRIMA DI
CALCIARE EBBE UNA BREVE ESITAZIONE: IL GIOVANE HITLER, MISCHIATO ALLA FOLLA, LO
STAVA FISSANDO CON OCCHI INFUOCATI….
CON UNO SFORZO DI VOLONTÀ,
PETRESCU MANDÒ IN FRANTUMI QUELL’IMMAGINE E CALCIÒ.
LA SFERA SI ALZÒ IN DIREZIONE DI
LUPARA, SIBILANDO COME UN MISSILE TERRA – ARIA.
QUESTI LA VIDE SBUCARE DAL NERO
DELLA NOTTE E RIMASE COME IPNOTIZZATO ED IMMOBILE.
IN MENO DI UN SECONDO, IL PALLONE
LO COLPÌ, STACCANDOGLI DI NETTO LA TESTA DAL COLLO.
IL CORPO DI LUPARA SI POSÒ SUL
TERRENO COME UNA ROSSA FOGLIA D’AUTUNNO.
BON E COYOTE RIMASERO COME
IMPIETRITI. MARCOMAINS NELLA SUA OSCURITÀ ERA SCONVOLTO.
- ALLORA COSA SUCCEDE ACCIDENTI!
ESCLAMÒ. COYOTE SUBITO LO
SOCCORSE.
-
TUTTO A POSTO SIGNOR SINDACO, LUPARA NON FARÀ PIÙ DEL MALE A
NESSUNO ORMAI.
GLI DISSE.
- MA COS’È SUCCESSO?! HO UDITO
PASSARE QUALCOSA AD UNA VELOCITÀ MOSTRUOSA….
... COS’È STATO... UN METEORITE
FORSE?
CONTEMPORANEAMENTE BON, ERA CORSO
NELLA DIREZIONE DA CUI ERA SBUCATO IL PALLONE.
DIETRO AD ALCUNE FELCI, AVVOLTO
DAL BUIO DELLA NOTTE, TROVÒ PETRESCU.
-
MA COS’HA FATTO CON QUEL PALLONE?!
DISSE BON ASPETTANDOSI DI TROVARE
IL GIOVANE PETRESCU.
-
CHI IO... UN POVERO VECCHIO?
RISPOSE PETRESCU, CHE COME PER
INCANTO ERA TORNATO AD ESSERE IL VECCHIO DI UN TEMPO. RITROVANDO IL PETRESCU
CHE CONOSCEVA, BON NON CI CAPÌ PIÙ NIENTE.
EVIDENTEMENTE GLI EFFETTI
COLLATERALI DELL’IPNOTISMO DI PYRSS ERANO SVANITI.
I DUE RAGGIUNSERO COYOTE E
MARCOMAINS.
-
ALLORA, CHI HA UCCISO LUPARA?
CHIESE IL SINDACO A BON.
-
EVIDENTEMENTE È STATO VITTIMA DI UN INCANTESIMO….
RISPOSE BON STRIZZANDO L’OCCHIO A
PETRESCU. AIUTARONO ZURLING A RIPRENDERSI E POI TUTTI SI DIRESSERO VERSO BONNER.
L’INCENDIO ERA ORMAI DOMATO, GRAZIE ALL’INTERVENTO DI UNA SECONDA SQUADRA DI
POMPIERI CHE AVEVA SOSTITUITO COMPLETAMENTE QUELLA
DI JOHN WATER. BONNER ADESSO ERA PIÙ SOLLEVATO ED ACCOLSE I CINQUE A
BRACCIA APERTE STRITOLANDOLI.
-
CARISSIMI... STATE BENE?
-
AIUTO SOFFOCO!
URLÒ MARCOMAINS. ZURLING SVENNE DI
NUOVO.
-
TENETE, MANGIATE QUALCHE CONFETTO... NE SONO AVANZATI
UN’INFINITÀ….
DISSE ANCORA BONNER.
-
MA QUALI CONFETTI!
LO REDARGUÌ IL SINDACO.
-
IO HO APPENA RISCHIATO LA VITA, LO SA?
-
MI SCUSI SIGNOR SINDACO... HA RAGIONE….
RISPOSE BONNER MANGIANDO UN
SALATINO.
IL SINDACO E ZURLING VENNERO FATTI
ACCOMODARE SULLA MACCHINA DI BONNER, PRONTI PER ESSERE SCORTATI FINALMENTE ALLE
LORO CASE. ANCHE LO STESSO BONNER SI CONGEDÒ DA BON E COYOTE, LASCIANDOLI ALLA
VILLA COL COMPITO DI TENERE D’OCCHIO LA SITUAZIONE.
INFATTI, LA PRIMA COSA CHE FECERO
FU DI MANDARE ALCUNI AGENTI A RECUPERARE IL CORPO DI LUPARA. MENTRE
ISPEZIONAVANO IL PARCO, UDIRONO GRIDA E SPARI NELLA DIREZIONE DOVE ERANO ANDATI
GLI AGENTI E COSÌ ACCORSERO SUL POSTO.
LÀ TROVARONO IL CINESE SCATENATO.
ERA TORNATO PER FARE RAPPORTO A
LUPARA MA VEDENDO IL CORPO SENZA VITA DEL SUO BOSS ERA DIVENTATO UNA FURIA. GIÀ
DUE AGENTI ERANO MORTI, UNO ERA GRAVEMENTE FERITO ED UN ALTRO GLI STAVA
SPARANDO CON DUE PISTOLE SENZA NEMMENO SFIORARLO. VELOCE COME UN FULMINE, IL
CINESE GLI FU ADDOSSO E LO COLPÌ CON UN CALCIO VOLANTE IN FACCIA, FACENDOLO
FINIRE SOPRA AD UN ALBERO. A QUEL PUNTO L’ORIENTALE VIDE COYOTE E BON ED AL
SERGENTE, ANCORA UNA VOLTA, INIZIARONO A PICCHIETTARE I DENTI.
-
ANCORA?!
ESCLAMÒ BON DELUSO DALL’AMICO.
IL NOSTRO EROE NON AVEVA TEMPO DA
PERDERE, TIRO FUORI LA 38 A TRIPLA CANNA E FECE FUOCO A RAFFICA. NON LO COLPÌ
NEMMENO DI STRISCIO... ED IL DENSO FUMO CHE SOLLEVÒ LA POTENTE ARMA TRAMORTÌ
ENTRAMBI. FU BON IL PRIMO RIPRENDERSI. SUBITO SI CATAPULTÒ SUL PICCOLO CINESE,
AMMANETTANDOLO CON LE SUE FAMOSE MANETTE A CHIUSURA VOCALE.
PIAN PIANO SI ERA RIPRESO ANCHE
COYOTE, ANCHE LUI PRECEDENTEMENTE SVENUTO A CAUSA DEL FUMO.
-
LA TUA PISTOLA È UN MARCHINGEGNO INFERNALE!
GLI DISSE TRA UN COLPO DI TOSSE E
L’ALTRO.
-
VIENI A VEDERE ALLORA LE MIE MANETTE SPECIALI….
COYOTE SI AVVICINÒ BARCOLLANDO.
-
NON HANNO LA SERRATURA….
-
SONO MANETTE A CHIUSURA VOCALE….È LA PRIMA VOLTA CHE LE USO…SOLO
CON UN MIO COMANDO LE POSSO ALLARGARE O STRINGERE A MIO PIACIMENTO.
INTANTO IL CINESE SI STAVA
RIPRENDENDO. VEDENDOSI AMMANETTATO, LA PRIMA COSA CHE FECE FU TENTARE DI
SPACCARE LE MANETTE. I MUSCOLI DELLE SUE BRACCIA SI GONFIAVANO E LUI ERA PAONAZZO
PER LO SFORZO. TUTTO FU INUTILE, ANZI BON ORDINÒ:
-
MANETTE... RESTRINGETEVI ANCORA UN PO’….
IL CINESE URLÒ DAL DOLORE ED
INIZIÒ A SCALCIARE. COYOTE ALLORA SI SEDETTE SULLE SUE GAMBE IMMOBILIZZANDOLO.
-
AVETE UCCISO IL MIO PADLONE... MALEDETTI…IO DEVO ASSOLUTAMENTE
SALVALE SUA NIPOTE…
-
DOVE SI TROVA?
CHIESE BON.
-
E’ PLIGIONIELA DEL VAMPILO…
-
PARLA BENE……NON SEI CAPACE DI DIRE LE “ ERRE “?
-
NO.
COYOTE EBBE COMPASSIONE DI QUESTO
PICCOLO GUERRIERO. SI RIVOLSE A BON.
-
TUTTO SOMMATO NON MI SEMBRA UN TIPO PERICOLOSO, MAGARI
POSSIAMO RECUPERARLO COLLABORANDO CON LUI.
-
TI FACCIO NOTARE, CHE QUESTO PICCOLETTO HA UCCISO QUATTRO
PERSONE E STAVA PER UCCIDERE ANCHE NOI.
-
SI È TRATTATO DI LEGITTIMA DIFESA, NON È VERO AMICO?
-
VELO VELO... IO SONO ARRIVATO IN AMELICA PEL LAVOLALE….MA
POI HO CONOSCIUTO LUPALA E QUESTI MI HA ACCOLTO COME UN FIGLIO. MI HA DATO UNA
CASA E UNA FAMIGLIA MA OLA NON HO PIÙ NESSUNO.
BON E COYOTE ERANO PROFONDAMENTE
COMMOSSI.
-
SE TI LASCIAMO ANDARE, SEI DISPOSTO A COLLABORARE CON NOI
PER REINTEGRARTI NELLA SOCIETÀ?
GLI CHIESE BON ASCIUGANDOSI LE
LACRIME.
-
CELTO….CELTO…CHIALO….
-
APRITEVI, CARE MANETTE!
SCANDÌ AD ALTA VOCE BON, MENTRE
COYOTE SI ALZAVA DALLE GAMBE DEL CINESE.
APPENA LA PICCOLA BELVA FU
LIBERATA, I DUE VENNERO LETTERALMENTE MASSACRATI.
IL CINESE NON LI UCCISE SOLO PER
RICONOSCENZA. POI PERÒ, ACCADDE L’IMPREVEDIBILE.
NELLO SCAVALCARE IL MURO DI CINTA,
SCIVOLÒ SU UNO DEI TANTI FICHI DI JAMAICAN PYRSS E CADDE DA UN’ALTEZZA DI TRE
METRI, FERENDOSI IN PIÙ PUNTI E SLOGANDOSI UNA CAVIGLIA.
MALGRADO TUTTO, BON ERA ANCORA
COSCIENTE E VEDENDO QUELLA SCENA COMMENTÒ:
-
CHE IMBRANATO….PERÒ ME LE HA DATE SECCHE….
UNA VOLTA RIPRESOSI, BON SI
PRECIPITÒ A SVEGLIARE COYOTE.
-
COS’È CHE MI È CADUTO ADDOSSO?!….UN TOTEM GIGANTE?
-
ADESSO NON C’È TEMPO, DOBBIAMO INSEGUIRE IL CINESE.
DATO CHE ERANO MALCONCI,
SCAVALCARONO A FATICA IL MURO DI CINTA, LANCIANDO URLA DI DOLORE. SEGUIRONO LE
TRACCE DI SANGUE LASCIATE DAL PICCOLO ORIENTALE E POCO PIÙ AVANTI LO VIDERO CHE
SALIVA SU UN AUTOBUS. BLOCCARONO UN TAXI, CHE GUARDA CASO ERA GUIDATO DA UNA
BELLISSIMA DONNA. BON SI RIVOLSE CON FARE DECISO ALLA CONDUCENTE:
-
SEGUA QUEL...
COYOTE PERÒ, NON GLI LASCIÒ FINIRE
LA FRASE.
-
EHI RAGGIO DI SOLE….COME TI CHIAMI?
-
SEGUA QUEL….
RITENTÒ BON INVANO.
-
I TUOI OCCHI GUARDANO LONTANO...
BON INFURIATO SPINSE IL SERGENTE
SUI SEDILI POSTERIORI.
-
MA FALLA FINITA, MEZZO INDIANO! E’ COSÌ CHE LAVORI?!
-
NO, LO LASCI...
DISSE LA TAXISTA.
-
E’ COSÌ DOLCE...
-
SEGUA QUELL’AUTOBUS E BASTA!
LA DONNA PIGIÒ SULL’ACCELERATORE E
INTANTO SUSSURRÒ:
-
ANTIPATICO….
INTANTO BON, GUARDAVA IN CAGNESCO
COYOTE, IL QUALE GLI SORRISE INGENUAMENTE E GLI DISSE: MI SONO INNAMORATO….
-
HA HA HA….
IMPROVVISAMENTE IL TAXI FRENÒ
BRUSCAMENTE.
-
SCREEEK
LA RAGAZZA SI VOLTÒ VERSO I DUE
DICENDO DECISA:
-
IO LÌ NON CI VADO!
BON NON CAPIVA.
-
EHI BELLA, FAI DELL’OSTRUZIONISMO?
-
DA QUI IN POI INIZIA LA” ZONA DELLE COLLINE PAZZE” E….IO NON
CI ENTRO….
-
MA SE CI È APPENA ENTRATO UN AUTOBUS DI LINEA!
-
PER FORZA, L’AUTISTA LO CONOSCO….È DI QUESTA ZONA….
INFATTI, COME PER SOTTOLINEARE LE
PAROLE APPENA PRONUNCIATE DALLA DONNA, L’AUTOBUS SI SOLLEVÒ SU DUE RUOTE E
CONTINUÒ COSÌ LA SUA MARCIA, FINO A SCOMPARIRE DIETRO AD UNA COLLINA. ALLA
VISTA DI CIÒ, BON NON EBBE ESITAZIONI E DISSE:
-
PROSEGUIAMO A PIEDI….
PRIMA DI LASCIARE COYOTE, LA DONNA
GLI DIEDE IL SUO INDIRIZZO. IL SERGENTE RICAMBIÒ E LE DONÒ UN VECCHIO
MEDAGLIONE RAFFIGURANTE IL MITICO “ TORO SEDUTO “.
IL TAXI SI ALLONTANÒ, LASCIANDO AI
DUE L’IMPRESA DI UNA LUNGA CAMMINATA. DOPO CIRCA UN’ORA DI FATICA E DI
DESOLAZIONE, I NOSTRI DUE EROI INCONTRARONO UN CONTADINO, INTENTO A TAGLIARE
L’ERBA CON UNA GROSSA FALCE. BON GLI SI RIVOLSE COL FIATONE.
-
SCUSI, HA PER CASO VISTO PASSARE UN AUTOBUS?
-
SÌ….SÌ….
RISPOSE DOCILMENTE IL CONTADINO,
ASCIUGANDOSI LA FRONTE DAL SUDORE.
-
NE È PASSATO UNO IERI….
-
COME IERI?!
-
SE VI VA BENE È COSÌ... SE NO ANDATEVENE... OPPURE AIUTATEMI
A TAGLIARE L’ERBA….
BON E COYOTE SI SCAMBIARONO UN
OCCHIATA SOSPETTOSA.
-
VA BEH…ALLORA GRAZIE…
-
ARRIVEDERCI.
AGGIUNSE COYOTE.
-
E VE NE ANDATE COSÌ?!
-
PERCHÉ? C’È QUALCHE PROBLEMA?
CHIESE SPAZIENTITO COYOTE.
-
SÌ, UN PROBLEMA C’È……È CHE SONO PAZZOOOOOO!!!!
FILÒ DIETRO AI DUE, FACENDO
ROTEARE IN ARIA LA GROSSA FALCE.
-
MAMMA MIA!
URLÒ BON MENTRE FUGGIVA DISPERATO
E TERRORIZZATO.
FORSE LA LEGGENDA DELLE “ COLLINE
PAZZE “ NON ERA DEL TUTTO FALSA. RIUSCIRONO A SALVARSI PER MIRACOLO TUFFANDOSI
IN UN TORRENTE, DAL QUALE NE USCIRONO GELATI E MALCONCI, DOPO BEN DUE ORE DI
DISCESA.
-
SONO CONGELATO!
DISSE BON STRIZZANDO IL CAPPELLO.
-
NON HO MAI PRESO COSÌ TANTE BOTTE IN VITA MIA!
AGGIUNSE COYOTE MASSAGGIANDOSI
DAPPERTUTTO.
MENTRE SI STAVANO RIPRENDENDO
TRANQUILLI, SI VIDERO ALL’IMPROVVISO ARRIVARE ADDOSSO UNA GROSSA RETE DA PESCA.
-
PRESI!
ESCLAMÒ UNO STRANO TIPO VESTITO DA
PESCATORE.
BON ESTRASSE LA SUA 38 MA... DALLE
CANNE SBUCARONO DEI GUIZZANTI “ PESCI SUGHERO “.
-
LA PISTOLA È INUTILIZZABILE, È COMPLETAMENTE BAGNATA.
-
SERVIREBBE PIÙ UNO PSICHIATRA CHE UN’ARMA...
GLI SUGGERÌ COYOTE.
-
NON AVEVO MAI PRESO DEI PESCI COSÌ GRANDI….DI CHE RAZZA
SIETE?
COYOTE ESPLOSE COME UNA FURIA
IMPAZZITA. FECE A BRANDELLI LA RETE E SI SCARAVENTÒ SUL MINUSCOLO PESCATORE
PAZZO.
-
AH! UNO SQUALO!
URLÒ IL PESCATORE, MENTRE PER
DIFENDERSI LANCIAVA IN FACCIA A COYOTE UNA MANCIATA DI VERMI.
-
TIENI MANGIA!
-
SPUAH! CHE SCHIFO!
COYOTE LASCIÒ LA PRESA E SI
RITUFFÒ NEL FIUME PER LAVARSI. BON RACCOLSE ALLORA UNA GROSSA PIETRA E CON ESSA
MINACCIÒ IL PESCATORE.
-
SE NON TE NE VAI SUBITO, TE LA SPIACCICO SUL MUSO!
-
VEDO CHE USA LE MANI….ALLORA È UN UOMO…
-
CERTO CHE SONO UN UOMO, MALEDETTO PAZZO! GUARDA COME HAI CONCIATO
IL MIO AMICO!
INTANTO COYOTE, SI ERA RIPULITO E
SI STAVA AVVICINANDO.
-
TI SON PIACIUTI I MIEI VERMI?
CHIESE ALLEGRAMENTE IL PESCATORE.
COYOTE SOLLEVÒ ALLORA UN ENORME MASSO.
-
TI RIDUCO COME UNA SOGLIOLA!
IL PESCATORE FUGGÌ VIA, CANTANDO
LA FAMOSA CANZONE “ FIUMI VOLANTI “ DI PERRY GRANT.
COYOTE RIGETTÒ L’ENORME MASSO NEL
FIUME E GLI SCHIZZI BAGNARONO COMPLETAMENTE BON.
-
SONO STUFO DI QUESTA STORIA!
URLÒ IL SERGENTE.
-
ANCH’IO...
GLI FECE ECO BON, MENTRE STRIZZAVA
PER L’ENNESIMA VOLTA IL CAPPELLO.
RIPRESERO IL CAMMINO, ILLUMINATI
DALL’ULTIMO DEBOLE SOLE DI QUELLA GIORNATA.
ORMAI ERANO ESAUSTI E SPERDUTI IN
QUELLA SPECIE DI MANICOMIO A CIELO APERTO.
DOPO UNA DELLE TANTE CURVE, VIDERO
IN LONTANANZA LA SAGOMA DI UN CASTELLO, ARROCCATO SULLA GUGLIA DI UN ALTA
COLLINA.
-
MACULA È LÀ….NE SONO SICURO….
SCANDÌ DECISO BON.
-
MA BILLY... SARANNO ALMENO DIECI CHILOMETRI…
-
ABBIAMO TEMPO TUTTA NOTTE….
I DUE PROSEGUIRONO E COYOTE
SEGUIVA BON TRASCINANDOSI COME UNO ZOMBIE DALLE PILE SCARICHE. DOPO UN’ALTRA
ORA E MEZZA DI FATICOSA CAMMINATA, ARRIVARONO AL CASTELLO ORMAI A NOTTE FONDA.
AVEVANO LE SCARPE RIDOTTE A BRANDELLI E CAMMINAVANO APPOGGIANDOSI L’UNO
ALL’ALTRO.
-
MI RIFIUTO DI CONTINUARE A VIVERE….
STAVA RIPETENDO DA CIRCA UN QUARTO
D’ORA COYOTE.
-
SE LO RIPETI ANCORA TI SPARO!
GLI RISPOSE ISTERICO BON.
-
LO SO GIÀ CHE ADESSO BUSSEREMO AL PORTONE DEL CASTELLO E NON
TROVEREMO NESSUNO…
-
NON “ GUFARE “! TACI SERGENTE!
IN QUEL MENTRE UN GROSSO GUFO, GLI
SVOLAZZÒ DAVANTI FACENDOLI CADERE ENTRAMBI.
-
AAAAHH!!
URLARONO.
APPENA TOCCATO IL SUOLO, SUBITO
COYOTE SI ADDORMENTÒ. BON INVECE, PROPRIO IN QUEL MOMENTO RIUSCÌ A VEDERE
NITIDAMENTE IL CINESE VARCARE LA SOGLIA DEL CASTELLO.
-
SVEGLIATI….SVEGLIATI... HO VISTO IL CINESE!
-
RONF…AUGH….RONF….AUGH…
GLI RISPOSE COYOTE RUSSANDO NEL
TIPICO MODO NAVAJOS.
-
PER LA MISERIA, TI SVEGLI O NO!
URLÒ BON, RIFILANDOGLI UN CALCIO
NEGLI STINCHI.
-
AHI!
URLÒ COYOTE, RISOLLEVANDOSI
BARCOLLANTE.
I DUE SI PORTARONO SOTTO LE MURA
DEL CASTELLO E IN QUELL’ISTANTE UN VIOLENTO FULMINE ILLUMINÒ LA SINISTRA E
LUGUBRE COSTRUZIONE.
-
AAAHH!!
URLÒ TERRORIZZATO IL SERGENTE, CHE
DI COLPO RITROVÒ TUTTE LE SUE ENERGIE E SI MISE A FUGGIRE COME UN DISPERATO.
BON SI RITROVÒ SOLO E ALLIBITO.
-
MA DOVE VAI?!
GLI URLÒ.
-
NON LO SOOOOO!!!!
….E SI PERSE TRA LE COLLINE PAZZE.
BON SI PRODIGÒ PER ALCUNI MINUTI NEL TENTATIVO DI APRIRE IL PESANTE PORTONE MA
QUESTO PROPRIO NON CEDEVA. EPPURE AVEVA VISTO CHIARAMENTE IL PICCOLO CINESE
APRIRE CON FACILITÀ. SI MISE A SPINGERE CON PIÙ FORZA MA... NIENTE DA FARE.
CERCÒ ALLORA QUALCHE CONGEGNO SEGRETO, NON TROVANDO PERÒ NULLA. SI MISE ALLORA
AD IMPRECARE CONTRO LA SFORTUNA. DUBITÒ DI CIÒ CHE AVEVA VISTO: FORSE IL CINESE
ERA STATO SOLO UN MIRAGGIO PROVOCATO DALLA SUA MENTE ESAUSTA.
….MA ECCO ARRIVARE UN TENERO
GATTINO, CHE GLI PASSÒ SUI PIEDI E POI, APPOGGIANDO DELICATAMENTE UNA ZAMPINA
ANTERIORE AL MASSICCIO PORTONE, LO APRÌ CON DISINVOLTURA.
BON NON PERSE ALTRO TEMPO E SI
BUTTÒ ALL’INTERNO. IL PORTONE SUBITO SI RICHIUSE DIETRO DI LUI, LASCIANDOLO
SOLO E NEL BUIO PIÙ COMPLETO. ACCESE ALLORA UN FIAMMIFERO E VIDE UN
PROVVIDENZIALE CANDELABRO POCO DISTANTE DA LUI. ACCESE LE CANDELE ED ILLUMINÒ
IL GRANDE SALONE D’INGRESSO. FECE PER INCAMMINARSI SULLA GRANDE SCALA
PRINCIPALE, QUANDO IRONICAMENTE SI RIVOLSE AD UN’ANTICA ARMATURA CHIEDENDOGLI:
-
TU, VECCHIO GUERRIERO... SAI DIRMI DOVE SI NASCONDE MACULA?
-
CAMMINA SOPRA LA TUA TESTA...
RISPOSE ENIGMATICAMENTE
L’ARMATURA.
-
GRAZIE.
BON INIZIÒ A SALIRE LA SCALA CON
RINNOVATO ENTUSIASMO. APPENA FU AL PIANO SUPERIORE UDÌ GLI STRILLI DI
ASSUNTINA. LA VIDE CORRERE VERSO DI LUI ED ALLORA SI NASCOSE DIETRO AD UNA
COLONNA. ANCHE LEI TENEVA IN MANO UN CANDELABRO ACCESO E STAVA FUGGENDO DA
QUALCOSA CHE LE STAVA SVOLAZZANDO TRA I CAPELLI.
-
LASCIAMI STARE MALEDETTO….IO NON TI AMO PIÙ….VAMPIRETTO DI
SECONDA MANO…
-
HIIII HIIIII HIIIII
LA DONNA SFRECCIÒ PROPRIO DAVANTI
A BON, IL QUALE VIDE NITIDAMENTE IL PIPISTRELLO MACULA CHE SI AGGRAPPAVA AI
SUOI CAPELLI.
-
SONO STUFA DI FUGGIRE!
DISSE ASSUNTINA FERMANDOSI
BRUSCAMENTE.
-
IL SANGUE DEI LUPARA SCORRE NELLE MIE VENE….E IO TI COMBATTERÒ!
CERCÒ DI COLPIRE IL PIPISTRELLO
COL CANDELABRO MA FINÌ CON L’INCENDIARSI I CAPELLI.
- HIIIIII HIIIIIII
HIIIIIII
DICEVA MACULA SVOLAZZANDOLE SOPRA.
-
AAAAHHH!!
GRIDÒ ASSUNTINA, CHE LASCIÒ CADERE
A TERRA IL CANDELABRO E POI, DISPERATA E ACCECATA DALLE FIAMME, SI LANCIÒ NEL
VUOTO GETTANDOSI DALLA FINESTRA DELLA TORRE, TERMINANDO LA SUA CADUTA PROPRIO
SU UN CARRO DI FIENO, CHE PERÒ PRESE FUOCO BRUCIANDOLA VIVA.
MACULA SI MATERIALIZZÒ E SUBITO
GUARDÒ, RESPIRANDO CON AFFANNO, GIÙ DALLA FINESTRA, PER VEDERE LA SUA ULTIMA
OPERA.
-
ALLORA ISPETTORE BON, COSA NE PENSA?
BON USCÌ ALLO SCOPERTO, CON IN
MANO LA SUA 38 A TRIPLA CANNA, ORMAI ASCIUTTA E PRONTA ALL’USO.
-
HO LETTO DA QUALCHE PARTE CHE I VAMPIRI POSSONO ESSERE
UCCISI DALL’ARGENTO…
-
SCIOCCHEZZE.
-
MEGLIO PER LEI, PERCHÉ NELLA MIA PISTOLA CI SONO PIÙ DI
DUEMILA DI QUESTI PROIETTILI SPECIALI...
-
MI COMPLIMENTO CON LEI ISPETTORE, HA PROPRIO UNA BELLA
PISTOLA….POSSO VEDERLA?
-
MA CERTO! PROVI L’IMPUGNATURA, SENTA COM’È LEGGERA….
MACULA SOPPESÒ CON LA MANO LA PISTOLA
DI BON E POI GLIELA RESTITUÌ.
-
IO SONO VIVO DA SEMPRE MA NON MI È MAI CAPITATO D’INCONTRARE
UN AVVERSARIO LEALE COME LEI.
-
PENSI CHE ONORE ALLORA….FARSI ARRESTARE DA ME.
-
NON CI PENSO NEMMENO!
ED APRÌ LA BOCCA.
-
MI DISPIACE VERAMENTE TANTO, PRIMA O POI PERÒ DOVEVA
ACCADERE….
LA
PROSCIUGHERÒ!
-
VEDIAMO QUESTO ARGENTO SE FUNZIONA O NO...
BON SPARÒ A RAFFICA, DISTRUGGENDO
UN PAIO DI COLONNE E CRIVELLANDO I MURI DEL SALONE.
QUANDO IL FUMO SI DIRADÒ, MACULA
ERA ANCORA TRANQUILLO AL SUO POSTO.
-
ORA TOCCA A ME!
BON FUGGÌ PER LE SCALE, CADENDO
PERÒ MALAMENTE. MACULA IN UN ATTIMO GLI FU ADDOSSO MA PROPRIO QUANDO STAVA PER
CONFICCARGLI I DENTI NEL COLLO….
-
NO MORDER VAMPIRET LOCUSTERES BABEL!
A QUELLE PAROLE MACULA RESTÒ COME
PARALIZZATO. JAMAICAN PYRSS STAVA RITTO COME UN IMPERATORE ROMANO SULLA PORTA
D’INGRESSO. ACCANTO A LUI STAVANO PETRESCU E COYOTE, CHE AVEVA LA LINGUA FUORI,
LA BAVA ALLA BOCCA E LE SCARPE FUMANTI.
IL SERGENTE STRAMAZZÒ A TERRA
SFINITO, MENTRE PYRSS SI AVVICINAVA AL VAMPIRO CITANDO FRASI IN BABILONESE E
LATINO DELLA PRIMA DINASTIA DEI CESARI, DAL SIGNIFICATO OSCURO.
AD OGNI FRASE IL VAMPIRO PERDEVA
SEMPRE PIÙ VIGORE, FINO A SEDERSI SU DI UN GRADINO AVVILITO E IN BALIA DEL SUO
POTENTE AVVERSARIO. BON ABBRACCIÒ PYRSS.
-
ADESSO È LEI CHE MI HA SALVATO LA VITA.
-
NON RINGRAZI ME MA IL BUON SERG.COYOTE, CHE CI HA CONDOTTI
QUI.
-
PERCHÉ NON SI È PORTATO DIETRO ANCHE BONNER COI RINFORZI?
-
LO ABBIAMO DEPISTATO, IO DEVO LAVORARE TRANQUILLO. STA
CIRCONDANDO INUTILMENTE VILLA LUPARA, CREDENDO CHE DENTRO CI SIA MACULA.
-
E ADESSO DI MACULA CHE NE FACCIAMO?
CHIESE ANCORA BON.
-
LUI È COMPLETAMENTE IN MIO POTERE! VOLENDO POTREI ANCHE
DISTRUGGERLO!
BON E PETRESCU NON POTERONO CHE
APPLAUDIRE QUELLE PAROLE. IL VECCHIO POI AGGIUNSE:
-
E’ FINALMENTE IL TRIONFO DELLA SCIENZA SUL MALE!
-
MA NON ERA DEL BENE SUL MALE?
PUNTUALIZZÒ BON.
MENTRE I TRE ERANO DISTRATTI,
MACULA INASPETTATAMENTE SI LANCIÒ COME UNA BELVA INFURIATA SU PYRSS. I SUOI
DENTI ERANO A POCHI CENTIMETRI DAL COLLO DEL DOTTORE MA BON TENENDOLO PER IL COLLO
GLI IMPEDIVA DI AVANZARE. PURTROPPO PERÒ, LA FORZA DEL VAMPIRO ERA NETTAMENTE
SUPERIORE: ALTRO CHE INDEBOLITO E SOGGIOGATO... ANCHE PYRSS SI OPPONEVA E
CONTEMPLANDO IL SUO CRONOMETRO DISSE:
-
IN QUESTE CONDIZIONI MI RIMANE UN’AUTONOMIA DI TRENTA SECONDI
E TRE DECIMI
PIENI. MA
NON DI PIÙ... BISOGNERÀ CHE SI ATTUI
QUALCHE DIVERSIVO….
INFATTI INTERVENNE PETRESCU, CHE
AVEVA FREQUENTATO MACULA PER DIVERSO TEMPO E CONOSCEVA ALCUNI SUOI PUNTI
DEBOLI, COME PER ESEMPIO IL FATTO CHE SOFFRIVA IL SOLLETICO. INIZIÒ QUINDI A
SOLLETICARLO SOTTO LE ASCELLE E SUI FIANCHI. IL VAMPIRO INIZIÒ A RIDERE E A
DIVINCOLARSI, FINO AD URLARE:
-
BASTA, IL SOLLETICO MI FA IMPAZZIRE!
STRAMAZZÒ ESAUSTO. PYRSS SI RIALZÒ
CONTROLLANDO IL SUO CRONOMETRO.
-
BEL LAVORO. CI RIMANEVA ANCORA UN CAPITALE DI TEMPO,
QUANTIFICABILE IN CIRCA VENTI SECONDI E DUE DECIMI... SEMPRE PIENI….
BON ESPLOSE.
-
BASTA CON QUESTO CRONOMETRO!
STRAPPÒ IL CRONOMETRO DALLE MANI
DEL DOTTORE E SE LO INGOIÒ.
-
SGNAM!
PETRESCU E PYRSS SI GUARDARONO IN
FACCIA ALLIBITI.
-
LEI È UN PAZZO MANGIATORE DI TEMPO!
-
…E LEI MI HA DELUSO DOTTORE…MENO MALE CHE IL VAMPIRO ERA IN
SUO POTERE EH...
-
ADESSO VEDRETE!
PYRSS TIRÒ FUORI DALLA SUA BORSA
UN VECCHIO LIBRO DI MEDICINA E STREGONERIA.
LO SFOGLIÒ PER ALCUNI ISTANTI E
POI SENTENZIÒ:
-
NON SI PUÒ FARE…
-
COME NON SI PUÒ FARE?!
ESCLAMÒ PETRESCU.
-
E’ IMPOSSIBILE DISTRUGGERE QUESTO VAMPIRO...
-
VEDE MIO, CARO PETRESCU, IL NOSTRO DOTTORE È UN CIARLATANO!
SENTENZIÒ BILLY.
-
PIANO…PIANO…NON POTREMO DISTRUGGERLO MA POSSIAMO RENDERLO
INNOCUO….
-
GIUSTO, TAGLIAMOGLI ANCORA I DENTI!
PROPOSE PETRESCU.
-
NIENTE DI TUTTO QUESTO! LA SCIENZA SIGNORI…LA SCIENZA….
INTANTO MACULA INIZIAVA A
RIPRENDERSI.
-
BISOGNA SBRIGARSI.
DISSE BON.
PYRSS INIZIÒ ALLORA A SFOGLIARE VELOCEMENTE
LE PAGINE DEL LIBRO, FINCHÉ AD UN TRATTO SI FERMÒ ESCLAMANDO:
-
AH! MANCA LA PAGINA 2319….
-
E ALLORA?
-
ERA QUELLA CHE MI SERVIVA…
-
MA COME... SU UN LIBRO DI OLTRE QUATTROMILA PAGINE MANCA
PROPRIO QUELLA?!
-
E’ PROPRIO SU QUELLA PAGINA CHE ERANO POSTE LE MODALITÀ
DELL’INCANTESIMO CHE VOLEVO PROPORVI E CHE AVREBBE RESO INOFFENSIVO IL VAMPIRO…
-
E ADESSO COME SI FA?!
ESCLAMÒ BON STRAPPANDO DI MANO IL
LIBRO A PYRSS. DOPO AVERLO OSSERVATO PER BENE AFFERMÒ:
-
MA QUI….LA PAGINA È STATA STRAPPATA!
-
EHM... ADESSO CHE MEDITO PER BENE….MI RAMMENTO CHE POTREI
AVERLA STRAPPATA IO STESSO…
-
LEI È LA VERGOGNA DELL’ORDINE DEI MEDICI!
ESCLAMÒ BON.
-
SONO D’ACCORDO CON LEI….
SI UNÌ PETRESCU.
MACULA INTANTO SI ERA QUASI
RIPRESO DEL TUTTO.
-
IL VAMPIRO SI STA RIPRENDENDO!
FECE NOTARE IMPAURITO PETRESCU.
BON SI AVVICINO A MACULA E LO
COLPÌ VIOLENTEMENTE COL LIBRO SULLA TESTA.
-
SBAM!
IL VAMPIRO RITORNÒ IN UN ATTIMO
NEL MONDO DEI SOGNI.
-
HA VISTO A COSA È SERVITO IL SUO LIBRO….
DISSE BON GETTANDO IL LIBRO STESSO
ALLE SUE SPALLE. PYRSS INFURIATO SI RIMBOCCÒ LE MANICHE E POI SI AVVICINÒ
ANCH’EGLI AL VAMPIRO.
-
ADESSO BASTA! ORA VI MOSTRERÒ DI COSA SONO CAPACE! ORA ENTRA
IN GIOCO LA SCIENZA! ANDRÒ A MEMORIA….
SI FECE POI PRESTARE UN FIAMMIFERO
DA BON. LO ACCESE STROFINANDOLO SULLA GIACCA DI PETRESCU E POI SUBITO DOPO LO
SPENSE CON LE DITA.
-
ORA SONO PRONTO!
DISSE GUARDANDO IL FIAMMIFERO
FUMANTE. FECE ALLINEARE DUE SEDIE A BREVE DISTANZA FRA LORO E POI SOPRA VI
POSERO MACULA. GLI TOLSE LE SCARPE E POI, CON DUE MOLLETTE, ANCHE LE VETUSTE
CALZE, CUCITE A MANO ADDIRITTURA DAL SARTO DEL RE SOLE…
DOPODICHÉ STACCÒ UNA PIUMA DA UN
FAGIANO IMBALSAMATO ED INIZIÒ A STROFINARLA SOTTO I PIEDI DI MACULA,
PRONUNCIANDO AL CONTEMPO STRANE PAROLE IN ASSIRO.
-
LOGO UTRE PIUMAT FAGIANA, PIPISTRELLOS SOL PERENNIS
SANGUIGNES….
DAI PIEDI DI MACULA INIZIÒ AD
ALZARSI DEL FUMO.
-
SEMBRA QUANDO MI TOLGO LE SCARPE LA SERA….
COMMENTÒ BON.
-
PER FAVORE SILENZIO! E’ PERICOLOSISSIMO….
INFATTI MACULA D’IMPROVVISO SCATTÒ
E CON GLI OCCHI SBARRATI E LA BOCCA SPALANCATA SI SCAGLIÒ SU PETRESCU. BON PERÒ
GLI SFERRÒ UN CALCIO E LO FECE CADERE SU COYOTE, CHE STAVA DORMENDO SUL
PAVIMENTO. PROPRIO IN QUEL MOMENTO PYRSS TERMINÒ LA SUA FORMULA.
SFORTUNATAMENTE ANCHE COYOTE VENNE COINVOLTO NELL’INCANTESIMO ED I DUE MUTARONO
IN DUE PIPISTRELLI PRATICAMENTE SIMILI.
-
CHE DISGRAZIA!
ESCLAMÒ PETRESCU.
-
GUARDI COS’HA FATTO!
DISSE BON ARRABBIATISSIMO.
-
E’ COLPA SUA, NON DOVEVA PARLARE….
I PIPISTRELLI SVOLAZZARONO
ENTRAMBI SUL SOFFITTO. PYRSS SPIEGÒ CHE ERA A CONOSCENZA DI UN SECONDO
INCANTESIMO, CHE PERÒ ERA IN GRADO DI RIPORTARE ALLA FORMA UMANA SOLO UNO DEI
DUE ANIMALI E QUINDI, IN CASO DI ERRORE, COYOTE SAREBBE STATO CONDANNATO A
RIMANERE PER SEMPRE PIPISTRELLO. IL PROBLEMA ERA CHE I DUE PIPISTRELLI NON STAVANO
FERMI E QUINDI ESSI ERANO PRATICAMENTE IRRICONOSCIBILI.
-
POVERO COYOTE!…
ESCLAMÒ BON DISPIACIUTO.
-
PRIMA UN CUMULO DI FORMAGGIO……ADESSO UN PIPISTRELLO... SONO
SEMPRE I PIÙ BUONI A PAGARE PER GLI SBAGLI DEGLI INCAPACI...
-
NIENTE È PERDUTO AMICI!
AFFERMÒ CONVINTO PYRSS.
-
ADESSO ACCENDERÒ IL CAMINO.
PYRSS INIZIÒ A SFASCIARE SEDIE PER
PROCURARSI LEGNA DA ARDERE, MENTRE BON E PETRESCU ASSISTEVANO AMMUTOLITI ALLE
FOLLIE DI QUELL’AUSTRIACO TRECCIOLUTO. INTANTO, APPENA SOTTO IL SOFFITTO, I DUE
VOLATILI STAVANO INGAGGIANDO UN ACCESO COMBATTIMENTO AEREO.
- HIIIIII HIIIIIII
HIIIIIII
- HIIIIIII AUGH
HIIIIIIII
PYRSS AVEVA APPENA ACCESO IL
FUOCO, QUAND’ECCO CHE UNO DEI DUE PIPISTRELLI CADDE A TERRA FERITO.
-
QUELLO È COYOTE, NE SONO SICURO!
ESCLAMÒ TENERAMENTE BON MENTRE SI
AVVICINAVA PER SOCCORRERLO. ALLUNGÒ LA MANO PER ACCAREZZARLO MA QUESTI
INASPETTATAMENTE LO MORSE.
-
AAAHHH!! NO…ERA MACULA!
STAVA PER SCHIACCIARLO COL SUO
STIVALE MA PYRSS LO FERMÒ.
-
FERMO PER CARITÀ! NOI NON POSSIAMO SAPERE CHI SIA VERAMENTE QUEL
PIPISTRELLO.
-
MA MI HA MORSICATO!
-
CIÒ NON COSTITUISCE UNA PROVA. PUÒ AVERE AGITO SEMPLICEMENTE
PER ISTINTO ANIMALESCO.
-
ANIMALE SARÀ LEI!
URLÒ BON INVIPERITO.
-
ASSISTA AL MIO INTELLIGENTE SISTEMA EMPIRICO PER RICONOSCERE
IL SUO AMICO.
-
E CIOÈ?
-
SEGNALI DI FUMO... SIGNORI….
PRESE UNA COPERTA ED INIZIÒ AD
INVASARE DI FUMO IL LOCALE.
-
STO USANDO IL CLASSICO LINGUAGGIO NAVAJOS, LA TRIBÙ DEL
SERGENTE. ECCO….QUESTA È UNA “ A “... .QUESTA È UNA “ B “……QUESTA È UNA
VIRGOLA….
BON TIRÒ FUORI LA SUA 38 A TRIPLA
CANNA E LA PUNTÒ CONTRO IL DOTTORE.
-
ADESSO BASTA!
IN QUEL MOMENTO, IL PIPISTRELLO
FERITO SI AVVICINÒ AL CAMINO E FACENDO USO DI UN’ALA, SFRUTTÒ IL FUMO USCENTE
DALLO STESSO PER RISPONDERE AL MESSAGGIO DEL DOTTORE.
-
STA FUNZIONANDO!
URLÒ DI GIOIA PETRESCU.
-
SÌ... MI STA DICENDO DI ESSERE IL SERG.COYOTE….PIÙ ALTRI
IMPROPERI CHE È MEGLIO NON TRADURRE….
-
E ALLORA COSA ASPETTA?! LO TRASFORMI!
-
UN MOMENTO SIGNORI. LA SCIENZA HA I SUOI RITMI….
PYRSS ASPIRÒ UN PO’DI FUMO E POI
LO SOFFIÒ SUL PIPISTRELLO. COME PER INCANTO, RIAPPARVE IL SERG.COYOTE, CHE
SUBITO SFERRÒ UN POTENTE DESTRO A PYRSS.
-
SOCK!
CONTEMPORANEAMENTE MACULA ATTACCÒ
BON DI SORPRESA, INFILANDOSI SOTTO IL SUO CAPPELLO E STRAPPANDOGLI I CAPELLI
CON LE ZAMPINE. FU ALLORA CHE PETRESCU MOSTRÒ UN’AGILITÀ IMPREVEDIBILE. RACCOLSE
IL LIBRONE DI JAMAICAN PYRSS DA TERRA E LO SPACCÒ SULLA TESTA DI BON. COSÌ, NEL
GIRO DI POCHI SECONDI, DISTESI PER TERRA SVENUTI C’ERANO:
IL DOTT.PYRSS ATTERRATO DA COYOTE,
IL SERGENTE COYOTE DI NUOVO ESAUSTO E FERITO, BON PIÙ MORTO CHE VIVO E IL PIPISTRELLO
MACULA SEMI SPIACCICATO. ALLA FINE L’UNICO RIMASTO SANO ERA PETRESCU, IL QUALE
TROVATA UNA ROBUSTA GABBIA CI FICCÒ DENTRO IL VAMPIRO.
QUANDO TUTTI EBBERO RIPRESO I
SENSI, ANCHE QUESTA STORIA SEMBRÒ GIUNGERE ALLA FINE.
MACULA SI AGITAVA DISPERATO
ALL’INTERNO DELLA GABBIA MA LE ROBUSTE SBARRE DELLA STESSA LO IMPRIGIONAVANO
SENZA SCAMPO.
-
IN QUESTA STORIA SI SONO VISTI FIN TROPPI MORTI E FERITI…
COMMENTÒ BON.
-
E A ME HA PROCURATO TROPPI LIVIDI….
AGGIUNSE COYOTE.
-
ED IO NON HO PIÙ IL MIO PREZIOSO LIBRO….
SI LAMENTÒ PYRSS.
MENTRE STAVANO USCENDO, BON FU
PREDA DI UN DUBBIO DI QUELLI PROPRIO GROSSI….
TORNÒ A RAZZO NEL SALONE DEL
CASTELLO, DOMANDANDOSI:
-
MA IO HO PARLATO CON UN’ARMATURA?...
QUANDO FU PROPRIO DAVANTI ALL’ARMATURA,
ALZÒ LA VISIERA DELL’ELMO E….SI TROVÒ DAVANTI LA FACCIA TUMEFATTA DEL CINESE.
-
ALLORA SEI QUI!
-
MACULA MI CI HA INFILATO FOLTE FOLTE….DOPO AVELMI PESTATO
PEL BENE….
HO SENTITO
TUTTO QUELLO CHE AVETE FATTO, SIETE I MIEI ELOI….I MIEI ESEMPI DI VITA…SALETE
LA GUIDA DELLA MIA POVELA ESISTENZA…SE MI LIBELATE MI ALLUELELÒ NELLA POLIZIA…
BON STAVOLTA ERA MOLTO DIFFIDENTE.
-
SE VUOI CI SEGUI COSÌ.
-
MA QUESTA ALMATULA È PESANTISSIMA….
-
QUESTO SARÀ IL MODO PER ESPIARE LE TUE COLPE E PER
CONVINCERCI DELLA TUA BUONA VOLONTÀ.
IL GRUPPETTO SI AVVIÒ. IL GIORNO
DOPO ALLA CENTRALE DELLA POLIZIA, C’ERANO TUTTI TRANNE IL CINESE. ERA RIMASTO
NELLA “ ZONA DELLE COLINE PAZZE “, CATTURATO DA UNO STRAMBO FABBRO, CHE ERA
STATO AMMALIATO DALLO SPLENDORE DI QUELL’UOMO FERROSO, CHE PAREVA ESSERE USCITO
DALLA NOTTE DEI TEMPI. QUALCHE ORA DOPO, JAMAICAN PYRSS, ERA ALLA STAZIONE IN
PROCINTO DI PARTIRE, CON IN MANO LA GABBIETTA CHE IMPRIGIONAVA MACULA.
-
CHE NE FARÀ DI MACULA?
CHIESE PETRESCU.
-
LO PORTERÒ ALLO ZOO DI BUCAREST, DOVE VERRÀ ETICHETTATO COME
“ VAMPIRUS BABILONIA ANTIQUA “.
CI FURONO ABBRACCI, STRETTE DI
MANO E QUALCHE LACRIMA D’ADDIO, DOPODICHÉ IL CAPO STAZIONE ORDINÒ:
-
IN CARROZZA!
IL DOTT.PYRSS SALÌ SUL TRENO,
LANCIANDO UN ULTIMO SALUTO E PREOCCUPANDOSI DI FAR PARTIRE STAVOLTA ESATTAMENTE
IL CRONOMETRO.
-
ORA CHE JAMAICAN È PARTITO SENTO COME UN VUOTO…
DISSE MALINCONICAMENTE BON.
-
VADO ANCH’IO.
AGGIUNSE PETRESCU.
-
HO UN APPUNTAMENTO A CASA DEL SINDACO. E’ RIMASTO COLPITO
DALLE MIE DOTI CALCISTICHE E MI HA VOLUTO AFFIDARE LA SUA SQUADRA GIOVANILE DI
CALCIO:
I “ NEW YORK BROKKERS JUNIOR “...
-
AH!
DISSE BON SORPRESO.
DOPO QUEL SECONDO ADDIO, BON E
COYOTE RAGGIUNSERO BONNER ALLA SEMI DISTRUTTA VILLA LUPARA. APPENA ARRIVATI, BON
FECE UN RAPPORTO COMPLETO AL CAPO DELLA POLIZIA, IL QUALE SI COMPLIMENTÒ COI
DUE OFFRENDO LORO UNA FETTA DI LESSO….
…E COSÌ UN’ALTRA VICENDA SI ERA
RISOLTA NEL MIGLIORE DEI MODI E….UN MOMENTO…:
CHE NE ERA DEL CAP.COOPER? NESSUNO
AVEVA PIÙ PENSATO A LUI, VISTO CHE BON ERA STATO IMPEGNATO ANIMA E CORPO DA
MACULA E CHE LA POLIZIA AVEVA DOVUTO IMPIEGARE TUTTE LE SUE FORZE PER SGOMINARE
LA GANG DI LUPARA. SUBITO BILLY SI PRECIPITÒ NELLO SCANTINATO DELLA VILLA.
QUANDO RAGGIUNSE IL LOCALE DOVE COOPER ERA STATO IMPRIGIONATO, RESTÒ DI STUCCO
NEL VEDERE CHE LA SEDIA A CUI ERA STATO LEGATO ERA ROVESCIATA PER TERRA E CHE
IL SUO ADORATO DISTINTIVO GIACEVA SUL PAVIMENTO.
ISTINTIVAMENTE PENSÒ AL PEGGIO.
RACCOLSE MESTO LO STEMMA ED ANDÒ DI SOPRA.
QUANDO FU IN GIARDINO, ILLUMINATO
DAI RAGGI DI QUEL SOLE ORMAI AL TRAMONTO, IL DISTINTIVO PRESE A LUCCICARE E
SEMBRÒ QUASI PARLARE A BON. NE ERA SICURO: COOPER ERA ANCORA VIVO….LÀ FUORI…DA
QUALCHE PARTE….LA POLIZIA INVECE, DOPO GIORNI DI ACCURATE RICERCHE, ARCHIVIÒ IL
CASO CONCLUDENDO CHE IL BUON CAP.COOPER ERA DECEDUTO EROICAMENTE NELL’ESERCIZIO
DELLE SUE FUNZIONI. IL CORPO NON VENNE MAI RITROVATO, PERCHÉ QUASI SICURAMENTE
ERA BRUCIATO NELL’INCENDIO. SI PROGRAMMÒ UN FUNERALE DI STATO.
-
BUFFONATE!
PENSÒ TRA SÉ BON.
-
NOI CI RIVEDREMO VECCHIO MIO….NON SO QUANDO MA CI RIVEDREMO…
NEI GIORNI SUCCESSIVI, TUTTI GLI
UOMINI DI LUPARA VENNERO NUOVAMENTE CATTURATI ED ARRESTATI. L’UNICO CHE MANCÒ
ALL’APPELLO FINALE FU PROPRIO NICK LA MORTE.
SI SEPPE POI CHE ERA FUGGITO
NIENTEMENO CHE CON EVA PAVAROTTA……
ANNI DOPO SAREBBE DIVENTATO UN
ECCELLENTE BARITONO. LE NOTTI CHE SEGUIRONO, BON LE PASSÒ A PASSEGGIARE PER LE
VIE DI NEW YORK. NON RIUSCIVA A DORMIRE. PENSAVA CONTINUAMENTE A COOPER, ERA IN
ANSIA PER JAMAICAN PYRSS E SOPRATTUTTO NON ERA DEL TUTTO CONVINTO DI AVERE
SCONFITTO DEFINITIVAMENTE MACULA. A SUO PARERE, L’INCANTESIMO DI PYRSS ERA
STATO TROPPO SUPERFICIALE ED IMPROVVISATO ED ANZI... ADDIRITTURA QUASI
RIDICOLO….SE NE STAVA SEDUTO SU DI UN MURETTO DI CENTRAL PARK, A FUMARSI UNA
SIGARETTA, MENTRE NELLE SUA MENTE SI ACCAVALLAVANO TUTTI QUESTI PENSIERI. LA
LUNA QUELLA NOTTE ERA GRANDISSIMA E LE STELLE PAREVANO TANTE PICCOLE PERLE
BRILLANTI. QUELLA FORSE ERA LA PRIMA NOTTE IN CUI, NONOSTANTE TUTTO, SI SENTIVA
UN PO’PIÙ TRANQUILLO. S’INCAMMINÒ VERSO CASA, ORMAI DECISO A BUTTARSI ALLE
SPALLE TUTTA LA VICENDA MA... IN QUEL MENTRE UN’OMBRA GIGANTESCA LO AVVOLSE. IL
SANGUE GLI SI BLOCCÒ, QUANDO UNA MANO POSSENTE GLI SI POSÒ PESANTEMENTE SULLA
SPALLA...
-
E’ LUI!
SI GIRÒ DI SCATTO, PUNTANDO LA 38
A TRIPLA CANNA SUL NASO DI... COYOTE...
-
CHE TI PRENDE BILLY... SIAMO NERVOSI QUESTA SERA?
-
NON FARE MAI PIÙ UNA COSA DEL GENERE…
-
STAI ANCORA PENSANDO A MACULA?
BON RIPOSE L’ARMA.
-
ADESSO NO….ORMAI SONO SICURO CHE È TUTTO FINITO.
... MA QUALCHE GIORNO PRIMA, SUL
TRENO PARIGI – VIENNA.
-
BIGLIETTEN…PREGHEN...
URLAVA IL CONTROLLORE, CHE RIMASE
LETTERALMENTE INORRIDITO QUANDO, ENTRATO NELLO SCOMPARTIMENTO DI PYRSS, LO
TROVÒ RIVERSO SUL PAVIMENTO CON UN NITIDO MORSO SUL COLLO E LO SGUARDO
ALLUCINATO. ACCANTO A LUI GIACEVA LA GABBIA, DISTRUTTA E VUOTA.
UN VENTO GELIDO ENTRAVA DAL
FINESTRINO SEMI ABBASSATO, ACCOMPAGNATO DA ALCUNI FIOCCHI NEVE….
-
CHE CALDO!
STAVA DICENDO BON A SÉ STESSO SUL
BALCONE DI CASA SUA.
…. E MENTRE PENSAVA A QUESTO, UN UOMO...
ANZI... ARNOLD TIRAPUGNI, VOLAVA NEL CIELO AZZURRO DI QUELLA LONTANA AMERICA,
CHE ANCORA TANTE NE DOVEVA VEDERE, SOPRATTUTTO DA PARTE DI BON...