Vania ha visto il mare per la prima volta

- Carlo Bramanti -

Ore 19:05.

Mi capita tra le mani un vecchio libro di scuola elementare.

Rivedo e correggo.

"Vania ha visto il mare per la prima volta. Si è incantata davanti a tutta quell'acqua azzurra, a quel sole che la faceva brillare come oro. Le vele delle barche sembravano alla bambina farfalle posate sulle onde.

Vania ha visto il mare per la prima volta, si è incantata davanti a un lungo cilindro che il mare, tacitamente, portava verso di lei.

“Sarà di certo un cannocchiale per vedere montagne dorate e prati immensi”, pensava; ha preso in mano l'oggetto dei suoi sogni e, dolcemente, se l'è portato agli occhi: era merda."

 

Chiudo il libro e le ore, di vita vissuta, che non potranno più tornare .

Mio padre, mentre mi riporta a casa, con i fari della sua macchina illumina un gatto morto in mezzo alla strada ed io penso: "Quel gatto sono io ....".

Non ci parliamo, vorrei dirgli un'infinità di cose, so che mi vuole bene e che anch'io gliene voglio, ma tra di noi è come se ci fosse un muro invalicabile, lo sento distante anni luce.

Tornati in campagna il cane mi abbaia per un po', non mi riconosce o forse non è felice di vedermi; non so, non riesco ad andare d'accordo con i cani, mi guardano negli occhi e hanno paura, sembrano sentire l'inquietudine che da qualche anno mi porto dentro.

Supero la soglia di casa e mia madre mi mette in mano la lettera di Francesca, poi sorride.

"Quando vi sposate ?", mi dice a bassa voce.

Mia madre è felice di vedermi vivere nuovamente ed io recito per lei.

"Perché qualche giorno non la fai venire qua? "

"Vedremo mamma... vedremo..."

Francesca è la mia luce, una ragazza venticinquenne con la quale corrispondo da più di due anni, lei non lo sa ma è la mia unica ragione di vita .

Non l'ho mai vista eppure le ho detto tutto di me; le ho confidato persino le mie noie e frustrazioni da eterno disoccupato, il mio periodo di depressione da non augurare nemmeno al peggior nemico, la mia voglia di trovare una meta e un amore...

La sua lettera profuma di fragola come tutte quelle passate, il sapore è ben diverso:

"Sai, mi sono innamorata, lui è dolcissimo, si chiama Gianni... l'ho incontrato nel supermercato sotto casa mia", dovrei essere felice per lei e una parte di me lo è, però l'altra... TUMP !... Sento rumore, per un momento penso ai miei testicoli caduti a terra, invece è mio fratello che gioca a DUKE NUKEM e fa saltare l'eroe muscoloso su una macchina scassata.

Fuori è una serata splendida... il mare ha i suoi riflessi, la primavera i colori promessi...

Ho voglia anch'io di giocare, di fare una strage di alieni e poi di immolarmi.